Coronavirus, è il 3 aprile ma in Italia la quarantena continua: «Uscirà solo la Casa di carta»

Coronavirus, è il 3 aprile ma in Italia la quarantena continua: «Uscirà solo la Casa di carta»
di Delia Paciello
Giovedì 2 Aprile 2020, 23:44 - Ultimo agg. 3 Aprile, 11:12
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Il 3 aprile è arrivato puntuale, ma non segna alcun auspicato cambiamento nella vita degli italiani ai tempi del coronavirus: «L’unica cosa che uscirà in quella data è La Casa di carta 4, se De Luca permette», si ironizza sul web. Le misure ufficializzate dal decreto sono state prolungate come già si vociferava da un po’ e il numero dei contagi non sembra ancora diminuire in maniera apprezzabile, nonostante i tanti sacrifici. E così nell’Italia in quarantena l’unica piazza sempre più affollata resta quella virtuale. Anche perché in Campania lo sceriffo De Luca pare avere occhi ovunque: diverse versioni del presidente della Regione si aggirano sul web con aria minacciosa nei numerosissimi ed esilaranti meme.
 
 

E intanto il decreto pare essere diventato la nuova telenovela: apprezzata molto più dalle donne, come usuale, a quanto pare a causa dell’aspetto del protagonista. Mentre infatti gli uomini vengono presi da crisi d’ansia all’annuncio della diretta di Conte, le donne rispondono in maniera totalmente diversa: occhi a cuoricino e ormoni scherzosamente impazziti alla vista del presidente del Consiglio più amato dalle italiane. Dalle Bimbe di Conte ai numerosi gruppi che invadono i social con tanto di apprezzamenti rigorosamente femminili: «Chissà se mi ascoltano perché sono bello o perché sono il presidente del Consiglio»; «C’è un decreto per te», e così via le vignette che girano con il volto del nuovo sex symbol nazionale.

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E mentre si cerca di esorcizzare la paura con ironia o con forme d’arte, sui social arrivano anche gli sfoghi, qualche sclero e teorie complottistiche di vario tipo: resta questo però l’unico modo per rimanere in contatto, per comunicare oltre le chiacchierate e le cantate sui balconi. Così in tanti mostrano anche sprazzi della loro vita casalinga: dai vip che si tengono attivi con post e storie alle persone comuni che condividono i loro pensieri, racconti dei supermercati puntualmente sprovvisti di Amuchina e lievito di birra, diventati beni rari, e le denunce di situazioni che violano le direttive ministeriali. Ma anche qui cade ogni tanto l’humor: «Sally cammina per la strada leggera… multa di 500 euro»; «La cosa positiva di tutto questo arriverà tra 40 anni, quando potremmo bullizzare i nostri nipoti con frasi del tipo: Che ne puoi sapere tu, io ho vissuto la quarantena».

Nei giorni scorsi con l’annuncio delle misure di sostegno per la grave l’emergenza economica che ricade sugli italiani, sempre più disperati per il blocco delle varie attività, c’è stato anche il boom di post con le critiche al sistema digitale Inps: d’un tratto il signor Luciano Vangone è diventato famoso in tutto lo Stivale e il suo nome è apparso sullo schermo di migliaia di utenti che tentavano di inoltrare la richiesta. «È diventato una star», ironizzano in molti, ma al costo di una grave violazione della privacy. Mentre continuano le lamentele di chi è costretto alla convivenza forzata h24, e le battute sui divorzi e sulle difficoltà della vita familiare: «Il duro lavoro è un rifugio che manca molto».

 Ma non solo: il web è diventato anche un modo per promuovere iniziative di beneficenza. Dalla Spesa sospesa, con l’immagine del cestino nei vicoli di Napoli e il cartello: «Se puoi metti, se non puoi prendi», che ha fatto il giro del mondo, alle aste di oggetti appetibili quali le maglie di calciatori ad altri piccoli grandi gesti che testimoniano il cuore enorme degli italiani. La vera espressione dell’hashtag che impazza sul web: #distantimauniti.

Insomma sono cambiate tante cose nella vita degli italiani ai tempi del coronavirus, e mentre c’è ancora chi prova ancora a fare il furbo e a non rispettare le norme, la maggior parte del popolo pare dimostrare grande maturità riuscendo a rallentare i contagi almeno al Sud grazie ai corretti comportamenti acquisiti, al contrario di quanto è avvenuto negli Stati Uniti e in altri stati europei. E così le misure rigorose tanto criticate vengono oggi forse comprese e rispettate. E l’applauso del popolo del web, ogni giorno, va al personale medico e a tutti coloro che sono a lavoro, rischiando la propria vita per salvare gli altri. L’immagine dell’Italia oggi è piena di orgoglio, un popolo che lotta con coraggio contro un male invisibile che attacca gli affetti e il bisogno dell’essere umano di comunicare, che limita negli abbracci e nei baci ma non nel provare i sentimenti ed emozioni. Anche a distanza, con un post o un meme, un video o un racconto: è l’Italia che ride, che piange, che spera e sogna anche nella disperazione.
 
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