Coronavirus a Napoli, la guerra delle pastiere: niente vendita on line, si salvano solo i panifici

Coronavirus a Napoli, la guerra delle pastiere: niente vendita on line, si salvano solo i panifici
di Giuseppe Crimaldi
Sabato 4 Aprile 2020, 23:00 - Ultimo agg. 5 Aprile, 09:30
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Pastiera sì, anzi no. Contrordine: niente pastiere, tortani e casatielli per Pasqua. La vendita di questi prodotti è assolutamente vietata nelle pasticcerie e con modalità online. A fare chiarezza dopo alcuni tentativi veicolati, soprattutto su internet, da alcuni noti marchi di pasticcerie napoletane arrivano due incontrovertibili note ufficiali: la prima è firmata dallo stesso presidente della Regione, Vincenzo De Luca; e la seconda è una circolare spedita dal comandante della Polizia municipale del capoluogo campano, Ciro Esposito.

E allora proviamo finalmente a fare chiarezza, dopo giornate segnate da interpretazioni approssimative e da qualche maldestro tentativo veicolato online da chi insiste a proporre i propri prodotti sotto le festività pasquali. Lo facciamo partendo dal “chiarimento numero 15”, come si legge in epigrafe nella nota ufficiale della Regione Campania, emesso ieri pomeriggio da Palazzo Santa Lucia. «Con riferimento all’ordinanza numero 25 del 28 marzo 2020 (quella relativa alle ulteriori misure per la prevenzione e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid 19) - scrive il presidente della Regione Vincenzo De Luca - si precisa (...) che sono ulteriormente sospese le attività e i servizi di ristorazione, fra cui pub, bar, gastronomie, ristoranti, pizzerie, gelaterie, pasticcerie, anche con riferimento alla consegna a domicilio». 

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A rinforzare il provvedimento, e soprattutto a liquidare ogni interpretazione “estensiva”, il governatore aggiunge che «la sospensione delle attività e dei servizi - disposta dall’ordinanza in termini generali - è riferita anche alle vendite online, nonché alle attività dei relativi laboratori. Si conferma, pertanto, che risulta vietata l’attività di laboratorio di prodotti dolciari e simili e si sollecitano i Comuni, le polizie municipali, le forze dell’ordine e la guardia di finanza all’attività di vigilanza, controllo e sanzione di competenza». Chiaro e definitivo, dunque.

Il Comune di Napoli - ancor prima che arrivasse il chiarimento di De Luca - si era mosso per ricordare i divieti di consegne di ogni forma di alimenti, anche se ordinati via internet ed affidati a “corrieri”. E, d’altro canto, l’impossibilità di recapitare cibi o alimenti già preparati - che ha investito aziende come Uber e JustEat - non rappresenta una novità.

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«Il divieto - precisa a sua volta la circolare attuativa delle disposizioni emanate dal presidente della Regione firmata dal comandante della Municipale, Ciro Esposito - rientra nelle interpretazioni attuative delle misure di contenimento della diffusione del Covid 19. In ottemperanza all’ordinanza adottata il 28 marzo dal governatore «sono sospese ulteriormente le attività e i servizi di ristorazione tra cui pub, gastronomie, ristoranti, pizzerie, gelaterie, pasticcerie anche con riferimento alla consegna a domicilio».

«I panifici - prosegue la circolare - possono rivendere oltre al pane e ai prodotti da forno anche gli sfarinati. I relativi prodotti devono essere opportunamente imbustati, confezionati ed etichettati e comunque tali esercizi non possono in alcun modo effettuare la vendita per il consumo sul posto». Dunque, niente ordinativi online e tanto meno consegne domiciliari tramite corrieri. 

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I chiarimenti risulteranno quanto mai necessari. Gli addetti al settore - soprattutto quelli specializzati in prodotti dolciari - per tutte le scorse giornate si erano rimpallati notizie e polemiche sulla produzione delle pastiere. «Per questo siamo grati al governatore - dichiara Antonio Della Notte, presidente nazionale dell’Associazione industria commercio servizi e turismo - per i chiarimenti forniti. La circolare della Regione dissipa finalmente ogni dubbio sulla produzione, la vendita, il trasporto e la consegna di prodotti come la pastiera».
 

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