Coronavirus a Napoli: malati a casa, per le cure specializzandi porta a porta

Coronavirus a Napoli: malati a casa, per le cure specializzandi porta a porta
di Ettore Mautone
Domenica 5 Aprile 2020, 00:00 - Ultimo agg. 13:15
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Partono da domani, in tutte le Asl della Campania le cure multidisciplinari territoriali integrate per il monitoraggio domiciliare dei pazienti Covid positivi o sospetti tali. Dopo i camper delle Usca (Unità speciali di Continuità assistenziale) su cui lavorano ogni giorno due medici per turno e che eseguono tamponi girando in lungo e in largo la città ora scaldano i motori i team multidisciplinari territoriali formati da medici di base e specialisti radiologi, infettivologi e pneumologi. Una delle novità è che laddove necessario potranno essere reclutati in queste squadre anche gli specializzandi, ovvero i giovani dottori in formazione. L’obiettivo è integrare le attività assistenziali dei pazienti con interventi mirati alle migliaia di pazienti attualmente seguiti unicamente con triage telefonici e contatti a distanza. L’offerta assistenziale integra la presenza di specialisti di vari ambiti per garantire cure domiciliari coordinate. 

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«La Asl di Caserta è già partita - avverte Vincenzo Schiavo, dirigente regionale della Fimmg - una sorta di progetto pilota per una piccola realtà fatta di circa 200mila abitanti. Ora si tratta di definire nei dettagli protocolli complessi in realtà metropolitane fatte di milioni di persone». In sede di Comitato centrale regionale potranno tuttavia esprimere un proprio modello adatto alla realtà singolare da affrontare. Ci sarà insomma un modello per ciascuna Asl anziché una attività omogenea come del resto è accaduto anche per i camper. La Napoli 3 sud ha infatti adottato un sistema misto fatto di camper e auto mediche. Queste ultime sono dedicate alle zone ad alta densità di popolazione (Torre del Greco, Portici ed Ercolano) per separare la fase di vestizione e svestizione. Dall’accompagnamento a domicilio. 
 

«Come Comitato tecnico consultivo - chiarisce Ugo Trama che fa parte dell’Unità di crisi regionale - abbiamo dato indicazioni alle Asl di integrare la territorialità in attività multidisciplinari arricchendo l’offerta assistenziale delle Usca. Anche per le terapie precoci a domicilio collaboreranno le farmacie ospedaliere e territoriali deputate alla dispensazione dei farmaci per conto del Servizio sanitario regionale». L’indicazione è di fornire solo il numero di pillole che servono al ciclo di terapia sotto stretto controllo medico. Le specialità contro Covid-19 sono ancora sperimentali e non solo hanno effetti collaterali ma richiedono uno stretto monitoraggio nelle associazioni previste dai vari protocolli di cura o nell’incrocio con le patologie concomitanti tenendo d’occhio gli effetti cardiologici negativi.

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In linea generale ogni team multidisciplinare è formato da 6 medici specialisti infettivologi e internisti, 2 radiologi o internisti eventualmente con esperienza in ecografia toracica, 2 infermieri professionali, un’auto medicalizzata per eseguire emogasanalisi. Registra dell’attività è il Medico di medicina generale. Il personale sanitario, coadiuvato dal Sistema di sorveglianza sanitaria territoriale, dall’Usca e dall’Unità di Crisi, garantirà l’adeguato follow-up di ogni singolo caso. L’obiettivo è la continuità terapeutica e il risparmio di risorse rendendo più agevole la gestione di un caso. «Tali linee di management - conclude Schiavo - sono indirizzate a fornire un’assistenza sanitaria quanto più tempestiva ed efficace possibile, cercando di evitare inutili accessi in Pronto soccorso o un ritardo diagnostico e terapeutico che potrebbero comportare cure ospedaliere invasive e prognosi infauste». È ipotizzabile che la rapida identificazione dei pazienti positivi possa ridurre il numero di casi secondari, così come l’accesso rapido al trattamento possa ridurre il numero dei casi gravi. Per 100 pazienti da assistere si è anche stilato un fabbisogno presuntivo di dispositivi e presidi (100 saturimetri, 400 camici monouso, 300 tamponi nasofaringei, 400 mascherine FP3, 20 confezioni di Guanti da 100 pezzi, 400 calzari, 20 occhiali protettivi, 20 confezioni gel alcolico, 100 siringhe per emogasanalisi, 1 ecografo portatile (già in dotazione alle Aziende. Previsto anche un mini corso per gli specializzandi del III e IV anno in Medicina Interna più reperibili al momento rispetto agli specializzandi in Malattie Infettive maggiormente richiesti.
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