Covid-19, dal «Salva-bar» ai «Risto-bond»: così aiuti il tuo locale di fiducia a non fallire

Covid-19, dal «Salva-bar» ai «Risto-bond»: così aiuti il tuo locale di fiducia a non fallire
Covid-19, dal «Salva-bar» ai «Risto-bond»: così aiuti il tuo locale di fiducia a non fallire
di Roberta Amoruso
Lunedì 6 Aprile 2020, 13:24 - Ultimo agg. 14:13
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Vuoi salvare il tuo bar o ristorante preferito? L’effetto fatturato zero rischia di ridisegnare la geografia anche di bar e ristoranti. Rialzare la saracinesca sarà impossibile per molti. Ecco perché si stanno moltiplicando iniziative di solidarietà per lanciare un paracadute in più a bar e ristoranti, oltre alle mosse del governo. L’ultima è stata appena lanciata da AB InBev, la prima azienda di birra al mondo con oltre 500 marchi tra cui Stella Artois, Corona, Leffe e Becks.

“Salva Il Tuo Bar”, ha l’obiettivo di tendere la mano a un settore come quello Horeca (hotellerie-restaurant-café) che ha un certo peso sull’economia italiana: basti pensare che il comparto ha chiuso il 2019 con un giro d’affari complessivo di oltre 85 miliardi di euro. Si tratta di dare ai consumatori uno strumento comodo e facile da utilizzare (attraverso la piattaforma salvailtuobar.it) per sostenere il proprio bar di fiducia durante la chiusura dovuta alle restrizioni Covid-19: una piattaforma gratuita attraverso la quale fare una donazione al bar, ricevendo in cambio una gift card che potrà essere “spesa” per una birra alla sua riapertura.

AB InBev aggiungerà anche la sua fiches. Per ogni contributo ricevuto dai consumatori, Incrementerà del 30% l’importo che il locale riceverà, permettendo così al bar di sostenere il costo della birra che sta servendo. L’importo complessivo, spiega il gruppo, sarà versato direttamente alle aziende, entro 3 settimane (è una stima dei tempi fornita dal gestore della piattaforma), generando il tanto necessario sostegno finanziario durante il periodo di chiusura.

«Uscire a bere una birra nel bar locale è un’abitudine molto amata dagli italiania, spiega Benoit Bronckart, AD Italia e BU President South Europe di AB InBev. «Mai come in questo momento, tuttavia, voglio ricordare l’importanza di rimanere nelle proprie case, per la propria sicurezza e per quella della collettività. Purtroppo, insieme a molte altre attività commerciali, l’Horeca sta affrontando un periodo incredibilmente difficile, che rischia di mettere in ginocchio in modo duraturo l’industria e coloro che lavorano nel settore. Siamo entusiasti, attraverso quest’iniziativa, di dare respiro alle casse dei bar, sperando al contempo che questo progetto avvicini ancor di più le persone ai propri locali di fiducia, anche una volta conclusosi il momento critico per il settore.

Così, quando verranno meno le limitazioni, potremmo finalmente tornare a fare quello che più ci piace: stare insieme, magari con una birra in mano, nel nostro bar preferito». Il programma, già attivo in altri Paesi europei e aperto a pub, bar e ristoranti in tutto il territorio nazionale, incoraggia i consumatori ad acquistare la gift card e mira a raccogliere almeno 500.000 euro a supporto dei bar italiani, fornendo risorse vitali durante il periodo di chiusura. Anche i ristoranti si stanno organizzando per scongiurare una valanga di fallimenti.

I RESTAURANT-BOND
Ora si può anche scommettere sulla riapertura del proprio ristorante preferito. Negli Usa lo hanno fatto e ora il meccanismo di fiducia sul credito con sconto sta dilagando anche in Italia, tanto che la settimana prossima scenderà in campo anche la Fipe, la Federazione dei pubblici esercizi. Si chiamano “Dining Bond” e sono stati creati per aiutare il settore della ristorazione nelle spese correnti, visto che tutti i locali hanno dovuto chiudere le saracinesche per le misure di contenimento imposte dall’emergenza sanitaria. Funzionano come i futures, strumento finanziario in cui le parti, in questo caso ristorante e cliente, si impegnano a vendere e ad acquistare in una data futura un bene ad un prezzo prefissato, la cena in questo caso. Insomma «un paga oggi a prezzo scontato il pasto che consumerai domani».

Ad aggregare l’offerta negli Usa è stata creata la piattaforma “supportrestaurant.org” che però non vende direttamente bond. Queste pre-prenotazioni sono acquistabili direttamente contattando il ristorante, con uno sconto del 25% rispetto al valore nominale riscattabile generalmente in sessanta giorni. Molti anche i futures all’italiana, con diverse iniziative portate avanti dai singoli ristoranti, per lo più quelli stellati e gli indirizzi foodies elencati con le loro offerte nel sito del Gambero Rosso. Non mancano le piattaforme come “SOS-Save on Seat” che, rispetto agli Stati Uniti, offre un arco temporale per beneficiare del pasto fino ad 1 anno e diversi sconti; un sito aperto non solo a ristoranti, ma anche a pasticcerie e bar che si possono registrare creando il proprio buono dai 10 euro in su, a seconda della spesa media registrata nell’esercizio.

Questa settimana poi scatterà l’operazione “Ristobond”, come probabilmente si chiamerà la piattaforma che sta ultimando Fipe. «Sarà un’iniziativa a metà tra il commerciale e il solidale - spiega il vicedirettore della Federazione Luciano Sbraga - alla quale aderiranno sicuramente molti locali anche quelli di quartiere. L’arma vincente è la fidelizzazione acquisita nel tempo che ripaga, ne siamo certi». Le transazioni in questo caso saranno effettuate tramite la piattaforma dove ogni locale sarà libero di modulare la propria offerta che prevede uno sconto del 25%. L’iniziativa va a sostenere un comparto che, come sottolinea la Fondazione nazionale dei commercialisti, è colpito da una contrazione di 8,3 miliardi di euro, pari a -37% del fatturato rispetto al 2019. A livello regionale la più colpita è la Lombardia con un calo di 3,5 miliardi di euro, seguita dal Lazio con un -2,7 miliardi di euro e dal Veneto con -1,6 miliardi di euro. «Una crisi improvvisa per un settore in crescita», sottolineano i commercialisti italiani. 

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