Coronavirus a Napoli, pochi giorni per chiedere il buono spesa: assalto a Caf e patronati

Coronavirus a Napoli, pochi giorni per chiedere il buono spesa: assalto a Caf e patronati
di Paolo Barbuto
Lunedì 6 Aprile 2020, 23:00 - Ultimo agg. 7 Aprile, 07:10
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Scatta la corsa al buono spesa, davanti a Caf e Patronati crescono le file che diventano esagerate, tanto da richiedere interventi di allontanamento sociale da parte dei vigili. I trecento euro promessi dal Comune a chi è rimasto senza lavoro e senza sostegno saranno concessi a chiunque ne avrà diritto ma, soprattutto, a chi presenterà la richiesta entro venerdì prossimo. Una corsa alla sopravvivenza che si apre e si chiude nel giro di una settimana, chi è dentro è dentro, gli altri restano fuori. Palazzo San Giacomo ha chiarito che non è una gara di velocità, chiunque ha diritto ad ottenere il sussidio lo avrà, anche se presenterà la domanda all’ultimo minuto dell’ultimo giorno utile. Ma sapete com’è, la gente preferisce arrivare per tempo.

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Da venerdì scorso ad oggi chi aveva in casa un computer s’è organizzato per presentare la domanda, sono stati circa seimila secondo i dati forniti da Palazzo San Giacomo. Tutti gli altri, quelli non dotati di strutture o di conoscenze digitali adeguate, hanno dovuto attendere l’apertura dei Caf e dei Patronati che hanno accettato di offrire gratuitamente la loro consulenza. Le code si sono generate già di primo mattino, prima ancora dell’apertura ufficiale delle strutture, per avere la certezza di vedere completata la domanda online. Con il passare delle ore le file sono cresciute, in qualche occasione è dovuta intervenire la polizia municipale come è accaduto alle spalle Piazza Dante dove li vigili hanno addirittura dovuto minacciare la chiusura di un Caf stracolmo di persone, se le persone presenti non avessero rispettato la distanza minima di un metro l’una dall’altra.

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In crisi gli operatori dei patronati alle prese con una pletora di persone assolutamente incapaci di comprendere l’utilizzo di un computer; persone però quasi tutte dotate di smartphone di ultima generazione che avrebbero potuto essere utilizzati per compilare il modulo online se i proprietari non ne avessero limitato l’utilizzo al solo voyeurismo social. Bisognava iniziare dalla creazione di un indirizzo di posta elettronica del quale quasi nessuno era dotato, poi si passava alla compilazione per la quale erano richiesti documenti che non sempre erano a portata di mano, infine il “deposito” della richiesta: tempi lunghi e code infinite. «Bisogna allungare il termine ultimo di presentazione delle richieste - ha tuonato Mauro Pantano, presidente della Confederazione Imprese e Professioni di Napoli - è l’unica maniera per abbassare la pressione sui Caf ed evitare pericolosi affollamenti in strada». Nel frattempo ieri il Comune ha pubblicato l’elenco delle 84 strutture commerciali che hanno aderito all’iniziativa del buono spesa: lo trovate qui di fianco, si tratta dei negozi presso i quali sarà possibile spendere il buono del Comune.
 

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