Coronavirus a Napoli, prezzi quadruplicati per uova e colombe di Pasqua: scatta il blitz della Finanza

Coronavirus a Napoli, prezzi quadruplicati per uova e colombe di Pasqua: scatta il blitz della Finanza
di Leandro Del Gaudio
Mercoledì 8 Aprile 2020, 23:02 - Ultimo agg. 9 Aprile, 08:08
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Da sabato scorso le segnalazioni hanno cambiato target. Non riguardano più soltanto mascherine e altri prodotti del cosiddetto kit salvavite, ma anche e soprattutto generi alimentari. Parliamo dei generi di prima necessità, ma anche dei tipici prodotti che vengono venduti a Pasqua e che riempiono in questo peridoo gli scaffali di market e salumerie nella settimana santa. 

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IL BOOM
Parliamo per essere più chiari di uova e colombe pasquali, prodotti che hanno fatto registrare un boom di denunce, con tanto di interventi da parte dei militari della Guardia di Finanza. Cosa è accaduto nelle ultime ore? La svolta è arrivata sabato pomeriggio, almeno secondo quanto immagazzinato dalle segnalazioni inoltrate al numero 117. Sono state decine gli utenti che, tornando a casa, si sono accorti di quanto hanno pagato uova e colombe, ma anche altri generi alimentari che tradizionalmente vengono venduti in questi periodo. Cosa è accaduto? Prezzi quattro o cinque volte superiori rispetto alla media, rispetto al ticket di appena qualche giorno prima. Una semplice logica di mercato o un abuso da sanzionare con multe salate? Proviamo a fare chiarezza. In un regime democratico, caratterizzato dall’opportunità di ogni commerciante di calibrare le proprie offerte in relazione ai propri investimenti e al territorio in cui opera, non è un illecito alzare i prezzi dei propri prodotti.
 
BLOCKDOWN
Diverso è invece quanto sta accadendo oggi, con una economia ferma all’ottanta per cento, con la concessione governativa che garantisce solo i negozi di generi alimentari. Ed è fin troppo facile intuire perché: di fronte allo stop alla circolazione, il negozio sotto casa rappresenta l’unica possibile fonte di approvvigionamento per interi nuclei familiari. Lavora in regime di monopolio, senza concorrenza, di fronte a un’utenza che non ha la possibilità di usare un’auto per spostarsi a fare la spesa in un altro punto dell’area metropolitana. Ma torniamo al boom di segnalazioni registrato in questi giorni. Riguardano esercizi commerciali a conduzioni familiare, secondo quanto hanno avuto modo di riscontrare i finanzieri del comando provinciale agli ordini del generale Gabriele Failla. Chiara la strategia operativa portata avanti dalle forze dell’ordine, che ricalca i controlli messi a segno in queste settimane nelle farmacie per la vendita di mascherine salvavita. In sintesi, l’accusa che viene mossa a gestori di salumeria o di market riguarda la mancata esposizione del prezzo, sia nei prodotti allo scaffale, sia in vetrina. Una vendita subdola - riflettono oggi gli investigatori - che ha consentito di far lievitare il prezzo di un uovo di cioccolato anche di quattro volte il livello di partenza. Tutto in pochi giorni. E se ne sono accorti alcuni acquirenti, che hanno conservato gli scontrini della spesa e hanno indicato il prezzo incriminato: in pochi giorni, lo stesso prodotto è stato venduto a 13 euro, lì dove una settimana fa costava intorno ai quattro euro. Economia e indagini ai tempi del virus. Ed è battendo questo solco, che sono emersi - specie nei quartieri cosiddetti borghesi - alcuni casi di mancata esposizione del prezzo per prodotti venduti con rincari eccessivi. Manovre speculative che non hanno riguardato solo uova e colombe pasquali, ma anche generi di prima necessità, come frutta, verdura, per non parlare poi del tanto ricercato lievito di birra per fare pane o pizze o la ricotta per farcire le pastiere in casa. Una quarantena che va avanti da un mese, la necessità di ingannare il tempo, la ricerca di lievito e farina per le pizze. Scenario noto e segnalato in questi giorni, che ha prodotto il buco sugli scaffali delle grandi catene di supermercati, ma anche piccole e odiose manovre speculative da parte di qualche commerciante disonesto.

Guai a generalizzare, al momento sono scattate verifiche dopo segnalazioni da parte di alcuni cittadini, che hanno provocato controlli e multe da parte della Finanza. Uno scenario da monitorare anche e soprattutto nei tre giorni che ci separano dalla Pasqua in quarantena, dalla prima festività nazionale interamente vissuta da remoto o in fila per andare al market o dal salumiere. 

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