Coronavirus a Caserta, le Poste
sotto assedio di immigrati e anziani

Coronavirus a Caserta, le Poste sotto assedio di immigrati e anziani
di Fabio Mencocco
Giovedì 9 Aprile 2020, 08:41 - Ultimo agg. 10 Aprile, 08:09
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Assembramenti e disagi, l'emergenza sanitaria crea grandi problemi anche solo per chi deve andare in posta. A causa del rischio contagio e per difendere la salute dei dipendenti, in molti territori della provincia di Caserta gli uffici postali sono aperti a giorni alterni o ad orario limitato, mentre allo stesso tempo in alcuni comuni, anche quelli più popolosi, Poste ha deciso di chiudere alcuni uffici accentrando il servizio nelle strutture rimaste aperte. Inevitabilmente una riduzione, pur comprensibile in questo momento di criticità, dei servizi erogati sta portando a disagi per gli utenti.Ma ci sono anche utenti che ne creano alle Poste che in questo momento sono chiamate a fornire servizi indispensabili e che invece vedono i dipendenti costretti a inutili stress da parte chi uutilizza la corsa alle Poste per uscire di casa. Nei giorni scorsi anche i sindaci avevano invitato i cittadini a non assediare gli uffici postalio inutilmente, creando folloe e inutili assembramenti. Da martedì saranno aperti 77 degli 85 uffici esistenti in provincia di Caserta per incrementare il servizio.

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Segnalazioni di inutili code arrivano da una parte all'altra di Terra di Lavoro dove sono aperti gli uffici. L'ultimo in ordine di tempo da Villa Literno, dove da tre giorni l'ufficio postale di piazza dei Poeti è preso d'assalto. Il problema di ordine pubblico non viene gestito da Poste bensì dalle forze di polizia locali. Anche la giornata di ieri è stata frenetica con centinaia di persone in attesa e con liste improvvisate su fogli A4 attaccate all'esterno della struttura per cercare di dare un'ordine alla fila. Ben 130 hanno segnato il proprio nome per provare ad entrare, ma in tanti non ci sono riusciti.
«È il terzo giorno consecutivo che provo ad effettuare un'operazione, ma sono sempre dovuto andare via perché l'orario di chiusura scattava prima che giungesse il mio turno», racconta un utente che aggiunge: «Finalmente oggi sono riuscito ad entrare, ma ci sono tanti anziani in fila e le distanze di sicurezza all'esterno non vengono sempre rispettate».
«È necessario aumentare i controlli, perché in questo modo si rischia la salute delle persone dice il consigliere di opposizione Antonio Ucciero che in prima persona ha vissuto la vicenda degli assembramenti. Villa Literno, come Castel Volturno deve fare i conti anche con i tanti immigrati che affollano gli uffici postali per provare ad attivare una carta prepagata, indispensabile per vedersi accreditare quegli aiuti economici promessi dal governatore della Regione. a Castel Volturno all'ufficio postale centrale due giorni fa sono state segnalate scene di assembramenti con duecento persone in fila, senza che fosse rispettata alcuna distanza di sicurezza. Anche in questo caso il caos è stato generato dalla necessità di chiudere l'ufficio postale di Pinetamare.
Dipendenti e dirigenti fanno quello che possono per riuscire a soddisfare tutti, ma la mole di lavoro è enorme e con le limitazioni imposte non è facile riuscire ad evitare gli assembramenti, ecco perché a Capodrise è intervenuta la locale Protezione Civile per dettare le linee guida sulle distanze giuste da tenere mentre si è in fila, a questi si sono aggiunti controlli serrati da parte della polizia municipale.
Folla e disagi sono stati segnalati nei giorni scorsi anche alla posta centrale di Mondragone, unico dei quattro uffici aperto in questo momento di emergenza coronavirus. Con oltre 28mila abitanti un solo ufficio postale, con soli quattro sportelli aperti, di certo non può sopperire a tutte le esigenze degli utenti, di cui una buona parte è composta da anziani che non conoscono altri metodi per effettuare operazioni se non quella di recarsi allo sportello. Scene simili sono state segnalate anche alla posta di via Fuga a Caserta.
La questione è generalizzata in tutta la provincia di Caserta e quasi quotidianamente, attraverso i social, vengono diffuse scene di persone accalcate in fila in attesa. Eppure per limitare il più possibile gli assembramenti sia Poste che i vari comuni hanno messo in campo una serie di indicazioni e protocolli, ma nonostante tutto il disagio resta mettendo ancora di più in evidenza il problema coronavirus, che si riflette non solo sulla salute delle persone ma anche sullo svolgimento della vita quotidiana. In difesa dei lavoratori delle Poste è arrivata qualche giorno fa la voce del sindacato provinciale Sip Cisl di Caserta che ha messo in evidenza lo sforzo degli operatori per garantire il servizio, anche in questo periodo.
Allo stesso tempo l'azienda ha siglato anche un accordo con i carabinieri per dare l'opportunità ai pensionati con età pari o superiore ai 75 anni, di farsi consegnare a casa la pensione in contanti. Un gesto importantissimo, dato che molte persone non hanno nessuno da delegare e proprio gli anziani potrebbero rischiare tantissimo esponendosi ad una lunga fila, tra decine di persone all'esterno dell'ufficio postale.
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