Buone notizie da Downing Street: Boris Johnson è uscito dalla terapia intensiva

Boris Johnson è uscito dalla terapia intensiva
Boris Johnson è uscito dalla terapia intensiva
Giovedì 9 Aprile 2020, 21:30 - Ultimo agg. 10 Aprile, 13:25
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Boris Johnson è uscito dalla terapia intensiva del  al St Thomas Hospital dove era stato ricoverato lunedì in seguito ad un peggioramento delle sue condizioni di salute a causa del coronavirus. La notizia arriva da Downing Street da un portavoce del premier britannico: «Il primo ministro è stato trasferito questa sera dalla terapia intensiva in reparto dove sarà sottoposto ad uno stretto monitoraggio nella fase iniziale della sua ripresa».

L'annuncio è arrivato poco prima dell'inizio dell'applauso settimanale ai sanitari britannici. E non poteva mancare in questa occasione l'adesione di Carrie Symonds, la fidanzata incinta del premier, che ha postato su twitter tante emoji di applausi con l'immagine di un arcobaleno. Intanto l'hashtag YesBoris è trending topic in Gran Bretagna assieme a quelli per l'evento degli applausi dalla finestra delle case: #clapforourkeyworkers e #ClapForTheNHS.

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«Bellissimo che il primo ministro sia fuori dalla terapia intensiva e sulla strada della guarigione. L'Nhs (servizio sanitario nazionale, ndr) è qui per noi e so che i nostri splendidi sanitari gli hanno fornito le loro cure ad alto livello», ha scritto su Twitter il ministro della Salute, Matt Hancock. «Ottime notizie», ha twittato la first minister scozzese Nicola Sturgeon, mentre il ministro per britannico per l'Ambiente Zac Goldsmith si è lanciato in un: «hurrah!». «Buone notizie, spero sia l'inizio di un pronto ristabilimento», ha scritto su Twitter il nuovo segretario laburista Keir Starmer. 

«Grande notizia: il primo ministro Boris Johnson è stato appena portato fuori dalla terapia intensiva. Stai bene Boris!». Così il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha reagito su Twitter alle ultime notizie sulla salute del premier britannico, ammalato di Covid-19.

IL "SOSTITUTO" RAAB: «PREMATURO ALLENTARE IL LOCKDOWN IN GB»

Le restrizioni sociali imposte dal lockdown decretato dal governo britannico quasi tre settimane fa «stanno avendo un impatto secondo i segnali preliminari», ma «è troppo presto per trarre conclusioni». Lo ha detto oggi Dominic Raab nella conferenza stampa di giornata a Downing Street sull'emergenza coronavirus, aggiungendo che quindi il lockdown resterà in vigore «fino a quando non avremo prove che dimostrino che saremo passati oltre il picco» dell'epidemia.

Il sostituto di Boris Johnson non ha formalizzato la durata della proroga, di cui oggi si è discusso in una riunione del comitato governativo d'emergenza Cobra da cui non era prevista una decisione finale, ma ha chiaramente lasciato intendere che la verifica prevista per lunedì di Pasqua condurrà per ora a un'estensione. Il numero di morti da Covid-19 continua ad aumentare nel Regno, ha avvertito, e «noi non dobbiamo dare al coronavirus una seconda chance di uccidere altra gente. So che è dura, ma questo è uno sforzo di squadra» da fare tutti insieme.

ALTRI 881 MORTI IN GB, TOTALE SFIORA 8000

Il Regno Unito non sfonda la soglia psicologica di 1000 morti in più per coronavirus in 24 ore, ma allinea oggi altri 881 decessi, poche decine in meno rispetto al record di ieri di 938. Lo confermano i dati del ministero della Sanità, ripresi dal premier supplente Dominic Raab nel briefing di Downing Street, con un totale di 7.978 morti registrati. I contagi censiti passano viceversa a 65.077, con una curva di crescita in calo a 4000 al giorno. Il picco dell'epidemia sull'isola è atteso non prima della settimana entrante.

I giornalisti hanno poi rivolto alcune domande proprio sulle previsioni relative al picco, su cui hanno risposto i professori Patrick Vallance e Chris Whitty, consigliere scientifico del governo e chief medical officer britannico, presenti alla conferenza stampa al fianco di Raab.

«In generale - ha detto Vallance - mi aspetto che le morti continuino ad aumentare per circa due settimane dopo che il quadro complessivo nei reparti di terapia intensiva sarà migliorato e quindi non si può prevedere ancora esattamente fino a quando». Whitty da parte sua ha tuttavia notato come il distanziamento sociale imposto dal lockdown abbia rallentato i tempi di raddoppio dei contagi nel Paese da due giorni a sei giorni o più e ha parlato di «una curva che ora si sta appiattendo»
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