Coronavirus, Napoli è cuore e coraggio:
Fuorigrotta solidale e la spesa sospesa

Coronavirus, Napoli è cuore e coraggio: Fuorigrotta solidale e la spesa sospesa
di Delia Paciello
Martedì 14 Aprile 2020, 10:14
6 Minuti di Lettura

Napoli ai tempi del coronavirus è fatta di musica che si diffonde dalle case, di cantate sui balconi, di vicoli deserti e di mare luccicante senza bagnanti nonostante le belle giornate della settimana pasquale. Ma è fatta soprattutto di grandi gesti di solidarietà, del grande cuore dei napoletani. Perché nonostante le difficoltà e le restrizioni che la città pare rispettare con grande impegno, Napoli non si ferma mai quando c’è bisogno di aiutare: è così che nasce Fuorigrotta Solidale, l’iniziativa di giovani volontari che si sono rimboccati le maniche e hanno deciso di non restare con le mani in mano mentre tante persone, colpite dalla crisi economica derivata dalla chiusura di numerose attività e dalla paura di contagio, soffrono nel loro isolamento, talvolta nella carenza di beni di prima necessità. E mentre arrivano i sussidi statali per diverse categorie di lavoratori, bisogna fare i conti anche con le realtà dimenticate, quelle che vivono nell’ombra: i lavoratori occasionali, ad esempio, privati in questo momento di qualsiasi tipo di riconoscimento, e tante famiglie che vivevano alla giornata già prima dell’emergenza sanitaria e che ora più che mai lottano per poter offrire un piatto caldo ai propri figli. Sono tante le realtà di questo tipo, ognuna con una storia e ricche di dignità, e i volontari della Casa del Popolo e di Dinamica, associazioni no profit di Fuorigrotta, hanno deciso di non chiudere gli occhi davanti a tutto questo: oltre trenta persone che ogni giorno si organizzano attraverso la tecnologia con il supporto dell’amministrazione comunale per distribuire beni di prima necessità ai bisognosi utilizzando tutte le precauzioni e nel rispetto assoluto del decreto ministeriale, cercando di donare sorrisi e non far sentire nessuno solo, abbandonato nelle proprie difficoltà.

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«Spesso ci siamo trovati davanti a genitori che, con le lacrime agli occhi, volevano sdebitarsi per la spesa che portavamo nelle loro case», racconta commossa Annalisa Mantellini, consigliere della X Municipalità e militante nella Casa del popolo di Fuorigrotta. «Qualcuno non riusciva a credere che potesse ricevere gratuitamente qualcosa, in tanti hanno pianto. Anziani soli, impossibilitati ad uscire che hanno ricevuto medicinali, ma allo stesso tempo anche un pensiero che ha dato loro forza. E vedere questo ci ha fatto capire quanto è importante quello che facciamo e ci dà la forza di continuare ogni giorno: loro non lo sanno, ma ricambiano qualsiasi sforzo con le emozioni che ci danno, che non si possono descrivere. Ci fanno sentire umani, ci fanno riflettere su molte cose: il regalo più grande per questa Pasqua è stato consegnare delle uova di cioccolato realizzate da una cioccolateria delle nostre zone ai bambini che non potevano averne. Quegli occhi e quei sorrisi valevano più di qualsiasi sforzo, di qualsiasi cifra».

Ma Annalisa non è la sola a raccontare emozioni: «Sono in tanti i napoletani che hanno voglia di aiutare, tanti i carrelli sospesi che le persone riempiono nei supermercati di Fuorigrotta. C’è collaborazione e solidarietà, e anche attraverso la pagina Fb dell’associazione Casa del Popolo Fuorigrotta è possibile segnalare famiglie in difficoltà o ricevere informazioni su come poter lasciare un contributo», spiega Gianluca Cavotti, anche lui consigliere della X Municipalità. Trasparenza nella distribuzione e tanta voglia di fare in un periodo in cui l’Italia attraversa la crisi più grave dal Dopoguerra.

«Apparteniamo tutti ad associazioni no profit – precisa Antonio Luongo, consigliere Ente Idrico Campano - e riceviamo numerose segnalazioni anche dal Comune di Napoli. C’è un numero per prenotare la propria spesa solidale o segnalare che è lo 0817955555, attivo dal lunedì al venerdì o anche attraverso il sito del Comune di Napoli. Abbiamo istituito un Iban dedicato esclusivamente alle donazioni che trovate sulle nostre pagine e chi dona durante questa emergenza è soggetto a sgravi fiscali: per ogni bonifico, di qualsiasi cifra, ci sarà ovviamente una ricevuta e c’è la possibilità di detrarre il 30% dell’importo versato al momento della dichiarazione dei redditi».

Attivo e attento il gruppo di volontari di cui fanno parte anche Franco Veri e Fabiana Di Costanzo, rispettivamente presidente e segretaria dell’associazione Dinamica. «A volte non ci rendiamo conto della povertà che ci circonda, che magari è dietro l’angolo e presi dalla nostra vita non prestiamo attenzione. Mi sono trovato davanti persone che in questo periodo si sono privati anche delle cose più comuni», è l’esperienza di Franco. «Quando hanno trovato una mano tesa verso di loro si sono aperti: a tante persone mancano cose che spesso molti danno per scontate. E non è giusto vedere certe scene. Nessuno dovrebbe privarsi dei beni di prima necessità e tutti coloro che si lamentano di aver perso dei privilegi dovrebbero passarsi la mano sulla coscienza. C’è chi non ha bisogno di aiuti statali per tanti motivi ma ne fa richiesta semplicemente perché si vede ridotto le entrate: questi riescono a guardarsi allo specchio la mattina? Sanno che ci sono persone che hanno problemi ben più gravi? L’Italia non deve fermarsi, le imprese devono avere i supporti necessari per evitare il fallimento: ma forse oggi, davanti a tutto questo dovremmo accontentarci, ridurre tutti i nostri guadagni al necessario, a favore di chi davvero lotta contro la fame».

E anche Fabiana scuote la testa, con gli occhi lucidi: «Ci sono immagini difficili da descrivere, ma la fotografia più bella della nostra città è quella di una Napoli che non abbandona nessuno, che lotta con dignità, accogliente e generosa con tutti, senza distinzioni di razza o genere. Quella dei più giovani che portano spesa e medicinali agli anziani, per proteggerli e tutelarli. Quella del cestino nei vicoli del centro storico con la scritta “Chi può metta, chi non può prenda”, o quella di un carrello pieno fuori al supermercato: anche questo va raccontato in un momento in cui molti pur avendo il frigo pieno e i familiari sani, magari comodi e al caldo nelle loro case, si deprimono o si lamentano delle restrizioni».

E così se il virus impedisce gli abbracci, i baci e ci colpisce nella nostra voglia di comunicare, nulla può quando il cuore e la mente si uniscono per superare le barriere. Un piccolo grande gesto a distanza può a volte essere più caloroso di un abbraccio e supera la lontananza. E se Fuorigrotta Solidale non si ferma e lotta per superare l’emergenza, ognuno nel suo piccolo può fare il suo: con una donazione, ma anche semplicemente restando a casa. Perché più attenzione si fa ora, prima ci sarà la riapertura delle attività. Responsabilità, coscienza, solidarietà: tre parole che possono fare tanto contro il coronavirus.

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