Coronavirus, dalle mascherine ai test le risposte del ministro Speranza

Coronavirus, dalle mascherine ai test le risposte di Speranza
Coronavirus, dalle mascherine ai test le risposte di Speranza
di Alberto Gentili
Mercoledì 15 Aprile 2020, 01:04 - Ultimo agg. 14:47
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Ora che la ripartenza non appare più un miraggio, il governo con la task force di Vittorio Colao e con il Comitato tecnico scientifico è chiamato a indicare agli italiani la strada corretta e sicura per un graduale ritorno alla normalità. Come ha spiegato ieri su queste colonne Luca Ricolfi nell'editoriale intitolato Buio sulla ripartenza, sette domande al governo, è necessario dare ai cittadini una bussola per orientarsi e capire come tutelarsi al meglio, sulla base di una piattaforma di dati certi che rappresenti il presupposto indispensabile per una graduale ripartenza sul fronte delle attività produttive e della vita sociale. 



Più i cittadini saranno informati, più verranno messi nella condizione di destreggiarsi nell'inedita e drammatica situazione, meglio potranno rispondere alle sacrosante indicazioni del governo nella fase 2 che sarà, come ha spiegato Giuseppe Conte, di «convivenza» con il Covid-19.

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Le domande sono state rivolte ai protagonisti,innanzitutto al ministro della Salute, Roberto Speranza, e al commissario straordinario Domenico Arcuri. Ecco le risposte fin qui raccolte, altre - vista la complessità della materia che incrociano le competenze di più ministeri - arriveranno nelle prossime ore. 

1-MASCHERINE
«Finora sono state distribuite dalla struttura commissariale di Arcuri e dalla Protezione Civile le mascherine alle Regioni per rifornire le strutture e i professionisti sanitari», spiegano al ministero della Salute. Il dato, aggiornato al 13 aprile, è di 93.880.997 di mascherine distribuite in tutta Italia. Di cui, mascherine chirurgiche: 60.311.543; mascherine Ffp2: 16.632.139; mascherine Ffp3: 330.155; mascherine monovelo 16.607.160. «Al momento le farmacie acquistano mascherine direttamente sul mercato attraverso distributori privati. Come già anticipato dal Commissario straordinario, si sta lavorando per calmierare i prezzi e si sta studiando una norma apposita. Alcune Regioni hanno distribuito mascherine direttamente alle farmacie».

2-TAMPONI E TEST
«Al momento le strutture pubbliche e i laboratori accreditati sono in grado di effettuare circa 50mila tamponi al giorno. L'Italia ha, finora, effettuato oltre 1 milione di test e siamo il Paese del G20 che ha la percentuale più alta di tamponi eseguiti rispetto alla popolazione: più della Germania. Ne abbiamo effettuati il doppio della Spagna e il triplo della Francia», precisano al ministero della Salute.

3-TEST LIBERI
«Nessun Paese del G20, e nemmeno l'OMS ha, finora, validato un test sierologico», spiegano al ministero della Salute, «l'Oms ha ora in corso una prequalifica e dai 200 testi iniziali si è arrivati 27 in valutazione. L'Italia nei prossimi giorni selezionerà il test sierologico tra quelli validati. Anche attualmente in alcuni laboratori privati si possono già svolgere test sierologici, ma si tratta di test non validati e, dunque, ancora di attendibilità non verificata. Quando i test sierologici saranno validati e resi disponibili in quantità sufficiente potrà esserne autorizzata l'esecuzione in tutte le strutture».

5-QUARANTENA
«Per la quarantena di chi non può farla a casa, nelle strutture messe a disposizione da Forze Armate e Polizia sono a disposizione 6.800 posti. Decine di migliaia di posti sono disponibili in virtù degli accordi che le Regioni hanno stretto con gli hotel. Nel Lazio, ad esempio, i posti attualmente disponibili sono circa 1.200 e in Toscana circa 3.000 in strutture alberghiere e altro».

6- MAPPATURA
«L'Italia nei prossimi giorni selezionerà il test sierologico tra quelli validati. Ed entro la fine di aprile avvierà l'indagine di siero-prevalenza che si concluderà in circa 2 settimane. La Germania, ad esempio, uno dei primi Paesi a partire, ha annunciato il 9 aprile l'Istituto Robert Koch Institute, avvierà la sua indagine epidemiologica su 15mila persone da metà maggio».

7-DESECRETAZIONE
«I dati non sono secretati, ma gestiti secondo le normative previste a tutela della riservatezza», risponde l'entourage di Speranza, «l'Istituto Superiore di Sanità mette a disposizione di tutti l'elaborazione dei dati forniti dalle strutture sanitarie regionali e ogni settimana espone i dati in una conferenza stampa pubblica».E dati cruciali sul transito dei pazienti dalle terapie intensive? «Per quanto riguarda i dati a livello di singola struttura sanitaria regionale è necessario attendere la fase di consolidamento. Sono in corso, inoltre, anche le connesse valutazioni a garanzia della tutela dei dati personali e sanitari». La caccia alle risposte continua.
 

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