Coranavirus, da Catania terapie intensive mobili: «Così stiamo guarendo i contagiati del nord​»

Coranavirus, da Catania terapie intensive mobili: «Così stiamo guarendo i contagiati del nord »
Coranavirus, da Catania terapie intensive mobili: «Così stiamo guarendo i contagiati del nord​»
di Rosario Dimito
Mercoledì 15 Aprile 2020, 12:30 - Ultimo agg. 15:39
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Ambulanze con biocontenimento, radiologie e terapie intensive mobili di alcune strutture sanitarie del centronord arrivano da Catania. La GGG (Giovanni Grasso Garaffo), azienda della famiglia Grasso, nata nel ‘62 per fabbricare trasformatori e da allora ha compiuto altre tre riconversioni, è una delle produttrici dei presidi sanitari mobili che stanno facendo da supporto a varie strutture del centro e del settentrione nella lotta al coronavirus: le ultime vendute sono alla Direzione armamenti terrestri della difesa, Regione Liguria Protezione civile, Azienda tutela sanità della città metropolitana di Milano, Ministero degli Interni Direzione Vigili del Fuoco Roma. La mission dichiarata è: l'innovazione per vocsazione. «Abbiamo 16 stazioni di assemblaggio in parallelo per ambulanze con biocontenimenti, ogni stazione costruisce un mezzo ogni due settimane», spiega Giovanni Grasso, ingegnere, docente di ingegneria all’Università di Catania, esponente della terza generazione. Fondatore è stato il nonno Giovanni, scomparso 21 anni fa, che ha avuto due figli, Francesco, presidente e ad della GGG, padre di Giovanni e Domenico. Giovanni ha due fratelli (Giulia e Giorgio), soci come lui ma senza compiti operativi. «Oggi produciamo una terapia intensiva mobile al mese con quattro posti e relative dotazioni e 8 ambulanze con biocontenimenti a settimana. Una radiologia mobile è stata consegnata alla Asp di Siracusa, unica città siciliana nostra committente. Per il resto i nostri mercati sono le strutture ed enti del centro settentrione ma anche esteri. Siamo in trattativa con una compagnia petrolifera del Canada, una organizzazione del Camerun, Romania sempre per terapie intensiva mobile. Ci siamo candidati inoltre, per costruire barelle con biocontenimento, siamo in attesa delle autorizzazioni ministeriali».

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La GGG produce ricavi per 5 milioni con un ebitda del 10% e dà lavoro a 26 dipendenti. Una parte delle attività di stampaggio e di carpenteria leggera viene svolta da terzisti. La produzione sanitaria oggi occupa circa l’80% del giro d’affari. I veicoli ad uso sanitario hanno visto la luce nei primi anni ‘80. «Siamo un’azienda dinamica» spiega Grasso, e la produzione di ambulanze, Posti medici avanzati (Pma), ospedali mobili ha soppiantato l’attività originaria di impianti elettrici e trasformatori. Il Pma è un mezzo mobile che contiene una tenda sostitutiva di un ospedale, gruppi elettrogeni e letti per pazienti. Poi negli anni ‘90 nuova riconversione nei robot, conservando la produzione di veicoli sanitari e negli anni 2000 GGG inizia la produzione di autobus con tecnologia innovativa per 40 persone, di peso 600 kg, ottimale per diventare elettrici. Per ultimo il gruppo siciliano si è messo a costruire droni professionali che stanno in volo 10 ore e possono compiere 500 km.

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«Il nostro punto forte comunque, sono le ambulanze e le terapie intensive mobili» prosegue Grasso, «completamente autosufficienti, con acqua, luce, telefoni, ventilatori, ossigeno». GGG è una delle poche aziende italiane ai tempi del virus che invece di patire la crisi, aumenta la produzione e i ricavi. «Ma non l’utile - conclude Grasso - consideri che i sedili venivano prodotti da una selleria di Brescia: qualche settimana fa ci hanno comunicato di dover interrompere la fornitura perchè il coronavirus aveva costretto l’azienda a fermarsi, alcuni operai sono stati ricoverati. Così ci siamo dovuti rivolgere ad altri committenti, pagando prezzi molto più alti». La società gode di merito di credito, in questi giorni Intesa Sp e Banca Ifis stanno mettendo a punto due linee di credito di circa 1,650 milioni con disponibilità a supportare ulteriori incrementi legati al Covid-19.
 

 

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