Distanze

Distanze
Domenica 26 Aprile 2020, 12:29
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Grazie al metodo Aby Warburg – la continua sistemazione e risistemazione della propria biblioteca – ho ritrovato “Distanze” (Sellerio) di Marcel Thiry, uscito nel 1992. Una novella che gioca col tempo, sfruttandone uno sfasamento. Così, mentre ne siamo prigionieri possiamo prendercene gioco con Thiry, uno scrittore abituato a giocare con la distanza, la morte e lo spazio/tempo. «La morte non è altro che una grandissima distanza» e in questa distanza si infila l’espediente narrativo, la possibilità altra. Monsieur Cauche, protagonista della storia, riceve, a causa di una confusione postale, dei messaggi dalla figlia in viaggio, messaggi allegri, ma intanto la ragazza ha avuto un incidente fatale. La distanza, in questo caso, dona un tempo felice, una sopravvivenza alla ragazza e una gioia prolungata oltre la realtà al padre. In un tempo reale che diventa inesistente si crea una bolla e in questa bolla un ponte d’affetto che, nonostante il supporto dei messaggi, non è più possibile. In questa illusione c’è la speranza e una corrispondenza ulteriore che si nutre di una corrispondenza figlia di uno sbaglio, come la mia ricerca.  
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