L'associazione calciatori: «La Casertana
paghi almeno per febbraio»

L'associazione calciatori: «La Casertana paghi almeno per febbraio»
di Domenico Marotta
Martedì 5 Maggio 2020, 08:25
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Grana stipendi alla Casertana, Danilo Coppola, consigliere dell'Assocalciatori e referente per il sud Italia, ricostruisce la vicenda: «La lettura del comunicato con cui il presidente annunciava che non avrebbe pagato gli stipendi è stata come un fulmine a ciel sereno. Negli anni D'Agostino aveva sempre mantenuto i suoi impegni e la notizia ci ha sorpreso». Dopo un paio di settimane l'Aic è intervenuta nella vicenda: «I calciatori ci hanno chiesto di scrivere alla società. A fine marzo o inizio aprile abbiamo inviato un sollecito standard, via pec, al quale dopo pochi giorni il presidente ha risposto con il pagamento di un acconto sugli stipendi». A un mese di distanza calciatori staff e dipendenti attendono il saldo: «Ci aspettiamo tutti spiega Coppola - che la Casertana paghi almeno la mensilità di febbraio perché i calciatori hanno lavorato fino all'8 marzo. Poi, da parte della squadra, ci sarà la massima disponibilità al dialogo. Dal punto di vista economico, fino a marzo scorso, la Casertana si era sempre comportata in maniera esemplare, aveva illustrato l'ambizioso progetto dello stadio nuovo e sul campo aveva creato un buon mix di giovani ed esperti». Insomma, saldare febbraio è la prima pietra da posare per programmare il futuro post epidemia: «Di certo - spiega ancora Coppola è necessario chiudere i conti di questo campionato e non trascinarsi contenziosi in vista del prossimo. Sarebbe controproducente anche per l'ottenimento della licenza nazionale utile all'iscrizione al campionato».
RISCHIO PENALITÀ
D'Agostino deve risolvere altrimenti la società rischia, nonostante, lo conferma anche il consigliere Aic, la difficoltà sia comprensibile: «Oltre alla Casertana solo il Siena ed il Catania non hanno onorato la scadenza del 16 marzo. Tutte le altre società di C hanno pagato e poi cercato accordi con i calciatori per la revisione dei contratti fino a giugno. Da parte nostra c'è massima comprensione delle crisi aziendali, soprattutto in terza serie dove i club non possono sostenersi con risorse che non siano gli investimenti delle proprietà. L'epidemia ha colpito tutti a livello economico e per sopravvivere il calcio dovrà prenderne atto». E cominciare a pensare a come ripartire: «Per i calciatori spiega Coppola l'urgenza principale è tornare agli allenamenti. Se stai fermo per troppi mesi rischi addirittura di non poter tornare a giocare o almeno di aver bisogno di troppo tempo per tornare in forma. Dal punto di vita economico-finanziario, il calcio a tutti i livelli pagherà all'epidemia un costo altissimo ed è un peccato perché il lavoro svolto negli scorsi anni ci aveva consentito di evitare forfait in corso di stagione. Quest'anno finora, si è rischiato solo a Rieti ed anche li, grazie all'impegno di tutti, il problema è stato risolto. Un risultato importantissimo se si pensa alle passate stagioni».
«PIAZZA IMPORTANTE»
Insomma, il calcio dovrà rivedere le sue regole, adattarsi alle conseguenze dell'epidemia ma certamente, quando sarà possibile ripartirà. E, l'augurio è che insieme a tutte le altre società, ai nastri di partenza ci sarà anche la Casertana di D'Agostino: «Perché conclude Coppola Caserta è una piazza importante ed il presidente, magari con l'aiuto di qualche altro imprenditore, potrà certamente risolvere i problemi del momento. Una svolta potrebbe esserci già entro la fine della settimana. Venerdì è previsto il Consiglio federale che deciderà il destino di questa stagione.
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