Silvia Romano, Di Maio: non mi risulta sia stato pagato riscatto

Silvia Romano, Di Maio: non mi risulta sia stato pagato riscatto
Silvia Romano, Di Maio: non mi risulta sia stato pagato riscatto
Martedì 12 Maggio 2020, 21:42 - Ultimo agg. 13 Maggio, 07:50
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Riscatti per la liberazione di Silvia Romano? «A me non risultano, altrimenti dovrei dirlo». Così il ministro degli Esteri Luigi Di Maio alla trasmissione 'Fuori dal Coro' in onda stasera su Rete 4. «Perché la parola di un terrorista che viene intervistato vale più di quella dello Stato italiano?», ha aggiunto riferendosi a un'intervista al portavoce degli Shabaab che parlava del pagamento di un riscatto da parte dell'Italia.

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«Non voglio fare la morale» ma «nessuno di noi sa cosa significa restare un anno e mezzo in mano ad una cellula terroristica che arruola i bambini, dei criminali. Aspettiamo che questa ragazza possa ritrovare una sua serenità: si sono invece scatenate una serie di minacce che rischiano di farle avere una scorta in Italia dopo che l'abbiamo liberata da una cellula terroristica», ha poi detto il ministro rispodendo a una domanda sugli attacchi a Silvia Romano. «Non sappiamo cosa c'era dietro il suo sorriso quando è scesa dall'aereo», ha aggiunto.

«Io a dicembre ho sentito il padre di Silvia, sapevo che lei era viva e non potevo dirglielo. In questi casi se si danno informazioni, se c'è una fuga di notizie poi si rischia di compromettere tutto». E in merito alle polemiche per la presenza del Governo al suo arrivo a Ciampino: «Ho visto questo dibattito: noi eravamo lì, io ero lì perché in questo anno e mezzo di prigionia di Silvia Romano l'Unità di crisi della Farnesina ed io stesso abbiamo sentito la sua famiglia veramente ogni giorno ed eravamo lì ad assistere la famiglia. Lo Stato era lì ad accogliere una cittadina italiana liberata dopo un anno e mezzo nelle mani di una cellula terroristica». «Io rispetto tutte le discussioni però - sottolinea il titolare della Farnesina - siamo un Paese che si dà pure la zappa sui piedi, io sono orgoglioso del fatto che la nostra intelligence, le nostre forze speciali, il nostro corpo diplomatico, l'unità di crisi hanno fatto squadra e ce l'hanno fatta».
 

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