​Vacanze, Ue riapre al turismo tra Paesi con gli stessi contagi: «Gli aerei? No posti vuoti»

Vacanze, Ue riapre al turismo tra Paesi con gli stessi contagi: «Gli aerei? No posti vuoti»
​Vacanze, Ue riapre al turismo tra Paesi con gli stessi contagi: «Gli aerei? No posti vuoti»
Mercoledì 13 Maggio 2020, 09:37 - Ultimo agg. 14 Maggio, 08:55
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L'Italia rischia un vero e proprio isolamento internazionale sul fronte dei viaggi all'estero. All'orizzonte si intravede una politica di accordi bilaterali, anche all'interno dell'Unione europea, che rischia di penalizzare il nostro Paese e tagliarlo dai flussi turistici. E non solo a causa dei canali preferenziali che aprirebbero le porte della Croazia per l'estate a Germania, Austria e Repubblica Ceca. Oggi a frenare è anche l'Austria. «In alcuni Paesi, come l'Italia e la Spagna, sono ancora in vigore limitazioni agli spostamenti interni. Per questo motivo la chiusura dei confini per i viaggiatori potrà durare un po' di più».

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L'Ue apre ai viaggi. Tutto questo nonostante la richiesta della Ue che dice che «le restrizioni ai viaggi ed i controlli alle frontiere Ue dovrebbero essere gradualmente revocati se gli sviluppi epidemiologici proseguono con l'attuale trend positivo e quando ci sarà un livello sufficientemente basso. Se questo non è subito possibile, le restrizioni ai viaggi ed i controlli alle frontiere dovrebbero essere revocati per le regioni, le aree e gli Stati membri con un'evoluzione positiva ed una situazione epidemiologica abbastanza simile». Su Twitter ha poi scritto Ursula von der Leyen: «L'Europa sta riaprendo, passo dopo passo. Oggi la Commissione Ue fornisce una guida su come riprendere a viaggiare in modo sicuro e responsabile per rimettere in piedi il turismo europeo», ha affermato la presidente della Commissione europea.

 



I posti vuoti sugli aerei. Un punto dirimente è legato alla disposizione dei passeggeri a bordo degli aerei. «In questo momento non raccomandiamo in maniera specifica di avere dei posti vuoti sugli aerei» come misura di sicurezza legata al contenimento del contagio di Covid-19, «tuttavia raccomandiamo d'indossare una mascherina e altri dispositivi di protezione, sia ai passeggeri che all'equipaggio, e abbiamo stabilito altri protocolli relativi all'imbarco e al disimbarco dei passeggeri». Così la commissaria Ue ai trasporti, Adina Valean, presentando le linee guida dell'Esecutivo comunitario per far ripartire i trasporti in Europa. Valean ha giustificato la scelta della Commissione dicendo che «da un lato sappiamo che gli aerei hanno alcuni dispositivi di sicurezza», legati in particolare ai sistemi di ventilazione, «e dall'altro il settore possiede una grande esperienza nel mettere in campo protocolli di sicurezza e regolamenti». L'Easa (Agenzia europea per la sicurezza aerea) e l'Ecdc (Agenzia Ue per la prevenzione e il controllo delle malattie) presenteranno «nelle prossime settimane» ulteriori linee guida tecniche per «facilitare un approccio coordinato e assistere le autorità nazionali», si legge nella comunicazione della Commissione.

Le linee guida per i trasporti. Vietare la vendita a bordo di cibi, bevande e altri prodotti per limitare al minimo il contatto fisico; incoraggiare i passeggeri ad acquistare i biglietti online; ridurre il numero di persone a bordo dei mezzi di trasporto per facilitare il distanziamento sociale e, quando questo non è possibile, applicare misure aggiuntive come l'obbligo di portare maschere di protezione; fornire ai lavoratori del settore materiale protettivo adeguato; promuovere l'installazione di barriere fra i passeggeri e i conduttori; mettere a disposizione dei gel disinfettanti sia sui mezzi pubblici che negli hub come stazioni e aeroporti: sono queste alcune delle misure raccomandate dalla Commissione europea per garantire la sicurezza dei trasporti pubblici in Ue nei prossimi mesi.

La Commissione Ue raccomanda poi di togliere le restrizioni sui trasporti individuali come auto, moto e biciclette, «non appena la situazione a livello di sanità pubblica lo permetterà». Nella sua comunicazione, l'esecutivo comunitario dettaglia una serie di misure specifiche per ogni modalità di trasporto ma, in linea generale, chiede che vengano prese misure simili nei luoghi di partenza e di arrivo dei mezzi di trasporto, «per evitare che viaggiare diventi eccessivamente complicato o addirittura impossibile». Fra le raccomandazioni europee c'è anche la rimozione da stazioni, porti e aeroporti di panchine, tavoli e tutto ciò che possa favorire assembramenti di persone, «o almeno la loro risistemazione per assicurare un adeguato distanziamento». Inoltre, è richiesto di non far salire i passeggeri di bus e tram dalle porte anteriori, le più vicine ai conducenti, e di consentire ai passeggeri imbarcati su traghetti che percorrono brevi tratte di rimanere all'interno dei propri mezzi (quando è possibile garantire le misure di sicurezza). Agli operatori e ai gestori degli hub è poi chiesto di avere protocolli specifici per isolare immediatamente i passeggeri che si sospetta possano essere stati contagiati dal coronavirus. 

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La posizione dell'Austria. Così la ministra del Turismo austriaco Elisabeth Koestinger. «Tutto dipenderà dai tassi d'infezione», ha aggiunto l'esponente del partito popolare in un'intervista alla radio Orf, prospettando invece la riapertura tempestiva dei confini verso la Repubblica Ceca, Slovacchia e Germania. Koestinger ha confermato che dal 15 maggio il traffico transfrontaliero verso la Germania sarà facilitato per motivi di lavoro e per visite di familiari, mentre dal 15 giugno, «in caso di andamento positivo dei dati», i confini tra Austria e Germania dovrebbero definitivamente riaprire.

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«L'obiettivo del governo tedesco è aprire le frontiere entro il 15 giugno». Lo ha detto il ministro dell'Interno tedesco Horst Seehofer in conferenza stampa a Berlino, annunciando le decisioni prese nel Gabinetto oggi. «La Germania aprirà le frontiere con il Lussemburgo a partire da sabato 16 maggio», ha annunciato fra l'altro. E sarà pronta a fare altrettanto con la Danimarca, ha aggiunto, non appena Copenaghen avrà compiuto le sue consultazioni con i Paesi vicini.

«Francia, Austria e Svizzera ritengono che sia ancora troppo presto per aprire le frontiere con Italia e Spagna, perché sono paesi molto colpiti dal Coronavirus».
Lo ha detto il ministro dell'Interno Horst Seehofer in conferenza stampa a Berlino, rispondendo a una domanda. È stato quindi concordato che anche dopo il 15 maggio non ci saranno ancora ingressi dalla Spagna e dall'Italia

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