Affare ex Cirio: chiesto l'arresto
per i parlamentari Cesaro e Pentangelo

Affare ex Cirio: chiesto l'arresto per i parlamentari Cesaro e Pentangelo
di Dario Sautto
Venerdì 15 Maggio 2020, 11:31 - Ultimo agg. 20:19
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Corruzione per l'ex area Cirio: il giudice vuole l'arresto degli ultimi due presidenti della Provincia di Napoli, ma oggi sono entrambi parlamentari di Forza Italia. Durante la notte, i poliziotti della squadra mobile di Napoli e del commissariato di Castellammare di Stabia hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di una decina di persone, accusate a vario titolo dalla Procura di Torre Annunziata di corruzione, abuso d'ufficio e traffico di influenze illecite. 


Per il gip, che ha accolto la richiesta a firma dei sostituti Andreana Ambrosino e  Rosa Annunziata e del procuratore Pierpaolo Filippelli, meritano gli arresti domiciliari anche il senatore Luigi Cesaro e il deputato Antonio Pentangelo, fedelissimi di Silvio Berlusconi, ma entrambi sono parlamentari in carica e il provvedimento ora passerà al vaglio delle due Camere che valuteranno se concedere l'autorizzazione a procedere. 

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Tutto ruota attorno all'affare dell'ex area Cirio di Castellammare di Stabia, zona industriale acquistata a fine anni '90 dalla immobiliare PolGre degli imprenditori Adolfo Greco (già ai domiciliari) e Tobia Antonio Polese (il boss delle cerimonie della tv, nel frattempo deceduto), entrambi condannati per favoreggiamento personale al superboss Raffaele Cutolo per l'acquisto del castello Mediceo di Ottaviano. L'ex fabbrica di conserve doveva essere trasformata in quartiere residenziale, ma per arrivare ai permessi Greco avrebbe corrotto diversi funzionari, facendo pressioni a tutti i livelli politici, fino ai vertici della Provincia. 

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Le indagini sono uno stralcio dell'inchiesta «Olimpo» condotta dalla Direzione distrettuale Antimafia di Napoli, che aveva già portato all'arresto dello stesso Greco e dei boss dei quattro clan della camorra stabiese, con gli atti trasmessi alla Procura ordinaria oplontina per competenza. 
 

Ai domiciliari con Greco sono andati l'architetto Maurizio Biondi, commissario ad acta nominato dalla Provincia per esaminare l'istanza della PolGre e accelerare l'iter autorizzativo; Antonio Elefante, ingegnere che ha curato il progetto; Vincenzo Campitiello, Marcello Ciofalo e Vincenzo Colavecchia, mentre obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per Angelina Annita Rega, moglie di Greco. 

La guardia di finanza del nucleo di polizia economico finanziaria di Napoli ha eseguito il sequestro di beni per l'ammontare di 30mila euro che equivalgono alla presunta corruzione. 

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Indagati a piede libero per traffico di influenze illecite, reato per il quale all'epoca dei fatti non era previsto l'arresto, il consigliere regionale del Pd Mario Casillo, insieme a Gennaro Iovino, dirigente cittadino del Pd e padre del consigliere comunale stabiese Francesco, e l'imprenditore edile Giuseppe Passarelli, che avrebbe curato i lavori per la realizzazione del complesso immobiliare. 

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