Erri De Luca, i magnifici 70 anni dello scrittore «Napolide»

Erri De Luca, i magnifici 70 anni dello scrittore «Napolide»
di Marco Perillo
Mercoledì 20 Maggio 2020, 00:01 - Ultimo agg. 11:28
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Compie 70 anni lo scrittore "Napolide", come si è autodefinito in un delizioso libro pubblicato da un suo caro amico, il libraio Raimondo De Maio per le edizioni Dante & Descartes. Ma a dispetto dell'età Erri De Luca sembra ancora essere quel giovane scugnizzo protagonista di alcuni suoi libri come "Montedidio" o "Tu, mio". Una gioventù eterna impressa nella Napoli del dopoguerra o nell'isola d'Ischia degli anni Sessanta dei suoi romanzi, spesso e volentieri autobiogragfici, scritti con una lingua vivida, ritmata, precisa come un'arma che coglie nel segno. La "Napolitudine" appare soltanto come una lontananza geografica - Erri vive da tempo in aperta campagna romana, sul lago di Bracciano - perché di Napoli è piena ogni sua pagina, ogni sua memoria, persino ogni sua poesia

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Lo scrittore nato il 20 maggio 1950 è anche autore di versi, di teatro, di articoli, di traduzioni. E prima di tutto ciò ha svolto mille mestieri manuali. «Ho fatto il mestiere più antico del mondo. Non la prostituta, ma l'equivalente maschile, l'operaio, che vende il suo corpo da forza lavoro» ha scritto nella sua prima opera "Non ora, non qui", pubblicata nel 1989 e presentata da quel Raffaele La Capria che è stato il suo maestro letterario. 



Fino a quel momento, Erri aveva accumulato storie ed esperienze da vendere. Innazitutto con l'infanzia vissuta tra la città partenopea e Ischia. Fu chiamato Erri in quanto versione italianizzata di Harry, il nome dello zio. Studiò nelle scuole pubbliche De Amicis, Fiorelli e infine il liceo classico all'Umberto I. A 18 anni lasciò Napoli per iniziare il suo impegno politico nella sinistra extraparlamentare, fino a 30 anni, nel 1980, con la partecipazione alla lotta contro le ventimila espulsioni dalla FIAT Mirafiori a Torino.



Iniziò quindi la lunga stagione dei lavori manuali. Tra il 1983 e il 1984 è fu in Tanzania volontario e negli anni '90 si ritrovò nei territori dell’ex Jugoslavia durante la guerra, come autista di camion di convogli umanitari. Nella primavera del ’99 era a Belgrado, da solo, durante i bombardamenti della Nato, con la volontà di stare dalla parte del bersaglio. Divenne in questo modo amico con il poeta Izet Sarajlic di Sarajevo, conosciuto durante la guerra di Bosnia, e di Ante Zemljar poeta e partigiano della guerra antinazista. La sua cultura linguistica è ampia, conoscendo e traducendo inglese, francese, swahili, russo, yiddish e ebraico antico. 



Non è un caso che i suoi libri siano stati tradotti in oltre 30 lingue. "Il giorno prima della felicità", "Aceto, arcobaleno", "Una nuvola come tappeto", "Tre cavalli" tra i suoi titoli più conosciuti. Per il cinema ha scritto il cortometraggio “Di là dal vetro”, “Il Turno di Notte lo Fanno le Stelle” (premiato al Tribeca Film Festival di New York 2013), la biografia musicale “La Musica Provata” e il documentario “Alberi che camminano”. Ha tradotto in napoletano e sceneggiato “La voix humaine” di Cocteau per l’interpretazione di Sophia Loren



Non ha disdegnato per nulla il teatro, andando in scena con con “Attraverso” (Mario Brunello, Gabriele Mirabassi, Marco Paolini, Gianmaria Testa); “Chisciotte e gli invincibili” (Gabriele Mirabassi e Gianmaria Testa); “In nome della madre” (Sara Cianfriglia e Simone Gandolfo); “In viaggio con Aurora” (Aurora De Luca); “Chisciottimisti” (Gabriele Mirabassi e Gianmaria Testa); “Solo andata” con il Canzoniere Grecanico Salentino.

Oltre alla passione per i testi sacri e soprattutto per l'Antico Testamento - ammirevoli sono i tre libri scritti col teologo napoletano Gennaro Matino - da anni pratica l'alpinismo, adorando le scalate sulle Dolomiti. 



Nel 2011 ha creato la Fondazione Erri De Luca con finalità culturali e sociali attraverso gli strumenti comunicativi delle diverse discipline artistiche. 

Nel settembre 2013 è stato incriminato per “istigazione a commettere reati”, in seguito a interviste in sostegno della lotta NOTAV in Val di Susa. Il processo iniziato il 28 gennaio 2015 si è concluso dopo cinque udienze il 19 ottobre 2015 con l’assoluzione ” perché il fatto non sussiste”. A sua difesa ha pubblicato “La Parola Contraria”, per Feltrinelli.



«Considero valore ogni forma di vita, la neve, la fragola, la mosca. Considero valore il regno minerale, l'assemblea delle stelle. Considero valore il vino finché dura il pasto, un sorriso involontario, la stanchezza di chi non si è risparmiato, due vecchi che si amano» è uno dei suoi più grandi insegnamenti, tra le pieghe dei suoi libri.

Tanti tanti auguri, grande Erri. 

 
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