Caserta, guariti dal coronavirus
madre e figlio di nuovo positivi

Caserta, guariti dal coronavirus madre e figlio di nuovo positivi
di Ornella Mincione
Giovedì 21 Maggio 2020, 08:49
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«Erano positivi al Coronavirus. Poi, risultò su di loro la negativizzazione del virus tempo fa. E ora sono di nuovo positivi». Le parole del sindaco di Santa Maria Capua Vetere Antonio Mirra confermano la notizia di ieri mattina: sono la moglie e il figlio del paziente «uno» del comune sammaritano, quello più colpito dall'emergenza Covid nei mesi scorsi ad essere di nuovo infetti. «Non erano in quarantena - spiega Mirra - ma appena l'Asl ha comunicato l'esito è stato imposto l'isolamento».
Intanto, per il report ufficiale dell'Asl di Caserta di ieri, risultano zero contagi per l'arco della giornata dell'altro ieri. I report, infatti, riferiscono i dati del giorno precedente della comunicazione ufficiale. Mentre i decessi restano 44, aumento i guariti che ora sono 346 con una diminuzione dei positivi attuali, che risultano ora 58. In diminuzione anche le persone in quarantena obbligatoria perché entrati in contatto con positivi che ora sono 130, così anche quelli in auto isolamento, 3793, di cui 988 provenienti da fuori regione.

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I tamponi processati dall'inizio dell'epidemia sono 19.608 inclusi parte di quelli effettuati nell'ultimo comune colpito dal Coronavirus, cioè Letino, da ieri non più zona rossa. La notizia di ieri è la ricomparsa del Coronavirus in due soggetti, madre e figlio, definiti alcune settimane fa guariti. A quanto sembra infatti, i due hanno già contratto il Covid 19. Poi, il virus si è negativizzato e ora, invece, entrambi risultano essere di nuovo positivi. Cosa è accaduto e quale sia la spiegazione di questo fenomeno ancora non è dato da sapere. Il direttore dell'Asl di Caserta Ferdinando Russo commenta in modo cauto e dichiara: «Possono esserci diverse ipotesi plausibili. La cosa rassicurante è che sono asintomatici. L'Asl di Caserta sta provvedendo ad accertamenti e a indagini specifiche in collaborazione con l'azienda universitaria Luigi Vanvitelli e l'azienda ospedaliera dei Colli. In questo momento stiamo osservando il fenomeno».
GLI UFFICI GIUDIZIARI
Ieri terminato ieri lo screening sierologico disposto dalla Procura di Napoli Nord in collaborazione con l'Asl di Caserta per magistrati, personale amministrativo e delle forze dell'ordine in servizio tra l'ufficio inquirente diretto procuratore Francesco Greco e il Tribunale, ad Aversa. Complessivamente, nell'ambulatorio mobile posizionato nel piazzale antistante gli ufficio giudiziari, da lunedì sono stati eseguiti circa 400 test rapidi, organizzati dal procuratore in collaborazione con il manager dell'Asl di Caserta, Russo. Nel mese di marzo ci furono tre casi di positività al Coronavirus tra Tribunale e Procura.
L'EMICRANIA
La digitalizzazione riorganizza l'assistenza della I Clinica neurologica dell'azienda ospedaliera universitaria Luigi Vanvitelli al tempo del Covid. Il video-consulto con circa 300 pazienti in isolamento affetti da emicrania episodica e cronica ha consentito di elaborare, e analizzare, gli effetti del lockdown sulla patologia. Il team guidato da Gioacchino Tedeschi, direttore della I Clinica Neurologica della Vanvitelli e presidente della Società Italiana di Neurologia (SIN), grazie al servizio di video-consulto, ha valutato diversi fattori: la necessità di trascorrere molte ore in casa, le lunghe ore davanti ai computer, la possibilità di muoversi poco. Dai dati dello studio è emerso che gli emicranici con pochi episodi di mal di testa al mese hanno osservato un miglioramento della frequenza e dell'intensità degli attacchi; al contrario, gli emicranici con un elevato numero di mal di testa al mese (almeno 15 giorni al mese) hanno registrato un aggravamento, per intensità e per numero.
LO STRESS
«Il cervello di chi soffre di emicrania sporadica è molto vulnerabile a diversi fattori scatenanti gli attacchi, come lo stress derivante dalle attività frenetiche della vita quotidiana che, evidentemente, nel periodo di quarantena hanno subito un ridimensionamento», spiega il direttore Tedeschi.
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