Il Papa e l'agenda 2020 vuota: saltati gli happening e anche la visita alla Terra dei Fuochi

Il Papa e l'agenda 2020 vuota: saltati gli happening e anche la visita alla Terra dei Fuochi
di Franca Giansoldati
Venerdì 22 Maggio 2020, 16:55 - Ultimo agg. 17:00
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Città del Vaticano – Per festeggiare il quinto anniversario della Laudato Sì, l'enciclica verde, Papa Francesco il 24 maggio sarebbe dovuto atterrare in elicottero nella Terra dei Fuochi, zona maledetta e al centro di intrecci nefasti tra criminalità e inquinamento, più volte al centro di inchieste da parte della magistratura e denunce da parte di un parroco coraggioso, don Patriciello. A causa della pandemia il viaggio è rimandato a data da destinarsi con grande dispiacere di tutti. Sarebbe stato la occasione per riportare sotto i riflettori una terra martoriata dall'inquinamento.

Il Papa doveva incontrare i sindaci delle zone limitrofe, i genitori dei ragazzi morti di cancro in questi anni.

Quello della Terra dei Fuochi era il primo viaggio del 2020 che il Papa ha dovuto cancellare obtorto collo. Così come ha dovuto fare con la visita a Malta, prevista per la fine del mese, e poi poi ancora togliere dall'agenda i viaggi internazionali che erano in cantiere –  in Asia dove avrebbe toccato alcune nazioni, e nel Sud Sudan assieme all'arcivescovo di Canterbury, Welby.

Infine ha dovuto  rimandare altri appuntamenti per la Chiesa significativi  come la Giornata Mondiale della Gioventù e l'incontro Mondiale delle Famiglie, per forza di cose slittati di un anno. Probabilmente anche per il 2021 l'attività pastorale del Papa sarà limitata al massimo e ad oggi non si riesce a capire come possano riprendere le udienze del mercoledì, sia quelle all'aperto che quelle nell'Aula Paolo VI visto che il rischio di concentrazioni umane è altissimo e, di conseguenza, il pericolo del contagio viaggerebbe veloce e incontrollabile.

La speranza anche per il Papa è che gli scienziati trovino al più presto il vaccino, perchè solo così sarà possibile pensare ai grandi raduni, ai viaggi, alle udienze e ai bagni di folla che davano la possibilità al Papa di entrare in contatto direttamente con le persone.

Al presidente di Cipro, con il quale ha parlato un mese fa al telefono, ha confessato che desidera fare un viaggio per toccare sia la Grecia, in questo caso Atene e poi Lesbo, l'isola dove sono ancora ammassati migliaia di profughi che nessuno in Europa vuole, e poi a Cipro, l'isola che dal 1974 è ancora divisa dopo l'occupazione della parte Nord da parte della Turchia. Anche in questo caso una situazione che l'Europa fa finta di non vedere.

Papa Francesco è confinato a Santa Marta, chiuso nel suo regno, senza avere la possibilità degli incontri con le folle, i gruppi di giovani, le comitive di anziani, l'abbraccio con le comunità internazionali che facevano la fila per partecipare il mercoledì alle catechesi. I contatti telefonici o anche su zoom - per quanto utili - non saranno mai carichi di pathos e di emozione come gli incontri personali. Da lunedì sono terminate anche le messe trasmesse in televisione. La prossima celebrazione è prevista solo la festa dei Santi Patroni, Pietro e Paolo. 

Persino la tradizionale veglia mariana davanti alla grotta di Lourdes che segnava la fine del mese di maggio e alla quale partecipavano tanti fedeli, religiosi e curiali è stata modificata radicalmente. Al momento sembra che ci sarà solo il Papa. Probabilmente per esigenze televisive. 


 

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