La strana storia dell'ingegner Roberto Testa è simile a quelle di tanti altri contribuenti esclusi dal bonus per autonomi e professionisti, pur avendo diritto. L'uomo, residente in provincia di Perugia, ha tutti i titoli per chiedere l'indennità, già da quella relativa al mese di marzo: ma finora non ha visto un euro. Peggio. È finito in un labirinto apparentemente senza uscita, vittima di una situazione simil kafkiana.
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È lui stesso a riassumerci la sua storia: «Il 17 luglio del 2019 ho aperto la mia azienda, la TR Energy Group, in qualità di unico socio nonchè amministratore, e in conseguenza di ciò mi sono iscritto all'Inps, richiedendo la cancellazione a Inarcassa, la cassa per architetti e ingegneri a cui ero precedentemente iscritto». Il mese scorso l'ingegnere ha presentato all'Inps la domanda per i 600 euro. Per l'istituto di previdenza, però, l'uomo è ancora iscritto a Inarcassa - ed è stato quindi invitato a richiedere il bonus a quest'ultima, come prevede la legge. Ma a Inarcassa la cancellazione risulta effettivamente avvenuta e dunque non può procedere con l'erogazione.
Come se ne esce? La domanda del signor Testa si è incagliata, probabilmente a causa dei tempi di aggiornamento troppo lunghi della banca dati dell'Inps. Oltre all'ingegnere umbro altri potenziali aventi diritto si ritrovano in una situazione simile. Tant'è che l'istituto di previdenza è dovuto correre ai ripari e si prepara ad attivare una procedura ad hoc per consentire a chi è stato ingiustamente escluso dal beneficio di ottenere il riesame della domanda in modo da venire risarcito già a giugno.
L'Inps all'inizio del mese ha reso noto di aver ricevuto ad aprile 4.772.178 domande per il bonus da 600 euro, di cui oltre 1,1 milioni sono state respinte. È presumibile che migliaia di contribuenti rimasti tagliati fuori chiedano nei prossimi giorni che la loro domanda venga riesaminata. Roberto Testa lo farà senz'altro: «Mi sono ritrovato in una situazione a dir poco paradossale, conto di riuscire a incassare la somma che mi è stata promessa entro l'inizio dell'estate».
E ancora. «Questo denaro mi spetta come spetta alle tante altre persone che hanno dovuto subire lo stesso trattamenteo che è stato riservato a me. Oltre a dover fronteggiare il Covid-19 e l'emergenza sanitaria ed economica che ne è scaturrita, ci siamo ritrovati a essere incastrati negli ingranaggi della burocrazia». «Se nemmeno con il riesame della domanda otterrò giustizia allora dovrò procedere tramite un'azione legale», prosegue l'ingegnere.