Palmeri: «Un'impresa è pronta
ad assumere i 190 lavoratori Jabil»

Palmeri: «Un'impresa è pronta ad assumere i 190 lavoratori Jabil»
di Enzo Mulieri
Lunedì 1 Giugno 2020, 08:31 - Ultimo agg. 09:14
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C'è un interrogativo di fondo che pende sulla sorte della Jabil, una volta che sta venendo meno il confronto sui licenziamenti per 190 lavoratori di Marcianise. Ovvero quali opportunità rimanenti restano in ballo per il programma di ricollocazione delle maestranze, già attivo presso il Mise, e del quale si stanno perdendo le tracce nel momento piu difficile dell'emergenza sanitaria? La questione è rimbalzata all'attenzione dell'opinione pubblica proprio nella giornata festiva di ieri, a seguito della presa di posizione dell'assessore regionale al lavoro Sonia Palmeri che ha affidato ai social un messaggio tanto esplicito quanto impegnativo. Nell'occasione , infatti, assicura che i contatti con il Mise non solo non sono stati interrotti dall'ultima procedura ma possono procurare ulteriori momenti di verifica: «Ho già fornito al Dicastero i riferimenti di un'altra impresa campana interessata ai lavoratori. Nello stesso tempo continuo a chiedere costantemente un incontro con l'Ad di Jabil».

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Come dire che gli indirizzi prefigurati nelle sedi istituzionali restano pure sempre validi nel perimetro della vertenza e che ulteriori incombenze dovranno essere affrontate per il mantenimento dei livelli occupazionali. Poi l'attacco piu forte, in coda «Io l'ho detto chiaramente - rincara la dose l'assessore Palmeri - sono stanca degli strappi di quanti si creano una reputazione sui mercati internazionali grazie all'attaccamento ed all'impegno dei lavoratori e poi all'improvviso gli stessi diventano un peso economico non sostenibile. Adesso è inutile chiudere i ponti, ritorniamo alla trattativa, lo dico alla Jabil, alla Whirlpool, lo dico alle tante multinazionali che pensano di mandare una lettera di licenziamento e di avere risolto il problema». Per Jabil, in particolare, resta in piedi l'esigenza di un cambio di rotta che potrebbe rivelarsi addirittura propizio per la stessa sopravvivenza del sito casertano, della necessità di confermare attraverso gli ammortizzatori sociali competenze utili pure ai fini della ripartenza.
L'hanno fatto intendere a chiare lettere sempre ieri pure le sigle sindacali territoriali. In un documento a firma di Matteo Coppola (Cgil) Giovanni Letizia ( Cisl) ed Antonio Farinari (Uil) sollecitano interventi diversi che si possono sintetizzare in 3 punti. Prima condizione posta, il ritiro dei provvedimenti di Jabil, anche allo scopo di trasmettere un segnale positivo al territorio. Al secondo punto i sindacalisti richiamano l'azienda al rigoroso rispetto delle norme in termini di diritti, ancora piu in adesione delle misure predisposte dal Governo in tempi di Coronavirus. Infine l'appello che le Confederazioni hanno lanciato non solo alle amministrazioni locali ma anche ai politici, ai parlamentari di Terra di lavoro di fare massa critica contro un'operazione, come quella della Jabil, che lascia al palo le aspettative di intere comunità. Nel documento si dà piena convalida a quanto avevano annunciato in precedenza tutte le organizzazioni sindacali regionali e di categoria, prevedendo iniziative piu forti a difesa del'intero tessuto produttivo di Caserta.
Intanto domani, (oggi per chi legge), proseguirà il presidio ad oltranza della fabbrica, sempre in attesa di notizie da Roma. «Non c'è alcuna apertura né dalla politica, né dalle istituzioni, né dall'azienda rimarca Michele Madonna , delegato della Fiom - ci troviamo in una fase di stallo che procura solo amarezza».
A sollevare gli animi ci sono unicamente le manifestazioni di solidarietà che si moltiplicano in città,per conto di tutta la società civile. «La solidarietà fa sempre bene all'animo - riconosce l'operaio che ringrazia - ma non basta. Noi abbiamo bisogno di strumenti che servano a sbloccare la crisi e che possano favorire delle soluzioni concrete per migliori opportunità di lavoro». Diversamente sarà una sconfitta per tutti. «Qui nessuno si arrende sottolinea Fausto Torre, della Fim Cisl - Continueremo nella lotta ad oltranza cercando quelle risposte che purtroppo finora sono venute meno. Andremo avanti cosi con la stessa determinazione di sempre e ci batteremo, come stiamo facendo da una settimana a questa parte, per la ripresa del tavolo negoziale».
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