Mascherine, anche in Campania l'ipotesi di allentare la stretta

Mascherine, anche in Campania l'ipotesi di allentare la stretta
di Carlo Porcaro
Lunedì 1 Giugno 2020, 07:43 - Ultimo agg. 17:29
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Il 3 e il 15 giugno. Sono queste le date segnate in rosso nel calendario del governatore Vincenzo De Luca. La prima, mercoledì prossimo, vedrà l'apertura dei confini regionali: il presidente della Regione ha espresso con nettezza le sue perplessità, ma sta predisponendo i test rapidi ed i controlli ai caselli autostradali, nelle stazioni e all'aeroporto di Capodichino per coloro che giungeranno da altre regioni d'Italia. Già oggi dovrebbero arrivare a Palazzo S.Lucia le linee guida dal Governo da seguire dal 4 giugno in poi: in base al quadro normativo nazionale potrà poi intervenire la Campania con apposita ordinanza.

LE MASCHERINE
La seconda data decisiva è invece il 15 giugno, giorno in cui scadono le varie ordinanze attualmente in vigore. «Fatta salva l'adozione di ulteriori provvedimenti in considerazione dell'evoluzione della situazione epidemiologica su tutto il territorio regionale fino al 15 giugno», è infatti la premessa dei provvedimenti emanati in questi giorni dal presidente della Regione. Per altre due settimane restano dunque in vigore i vari obblighi. Ma c'è una novità in vista. Premesso che il distanziamento fisico tra le persone è una prescrizione dell'Oms relativa alla pandemia globale, quindi una misura di carattere internazionale non derogabile dai singoli Stati, in Campania come sta per accadere già in Veneto, a sentire gli annunci del governatore Luca Zaia potrebbe esserci un allentamento dell'obbligo di indossare la mascherina nei luoghi pubblici all'aperto.

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A quanto trapela, l'Unità di Crisi regionale valuterà nei prossimi giorni l'andamento epidemiologico e, se il numero medio dei contagi in Campania resterà quello registrato negli ultimi giorni, si potrebbe pensare di anticipare a prima del 15 giugno l'eliminazione dell'obbligo di mascherina lasciandolo in vigore soltanto per i luoghi pubblici al chiuso. Sarebbe già un grande passo in avanti per i cittadini, soprattutto considerando che si va incontro al caldo torrido dell'estate particolarmente difficile da tollerare in città. «Non ci sarà mai un via libera incondizionato, ma solo una libertà nel nome della responsabilità», è il refrain che viene ripetuto dai tecnici regionali che si confrontano con gli uffici del presidente. La linea resta quella della cautela, con piccole e graduali aperture da valutare giorno dopo giorno sempre in base ai dati sanitari. In merito, invece, all'episodio che ha visto coinvolto il sindaco di Avellino nella serata di movida affollata, trattandosi di una questione di ordine pubblico ogni decisione spetterà alla Prefettura di Avellino: non ci sarà quindi un secondo caso Saviano che portò a imporre la quarantena per coloro che parteciparono al funerale dell'ex sindaco.
 



I DIVIETI
A Palazzo S.Lucia, nei prossimi giorni, si monitoreranno i singoli settori produttivi e caso per caso si valuterà se sussistono le condizioni per allentare altri obblighi. Per il momento restano intatti. Per cui valgono i protocolli di sicurezza scritti insieme alle rispettive categorie per servizi alberghieri e non alberghieri, piscine, palestre e circoli ricreativi. Quindi restano i plexiglass nei ristoranti al chiuso, le prescrizioni di sanificazioni di oggetti e ambienti, le prenotazioni presso parrucchieri e barbieri. Quanto ai bar, l'ordinanza poi contestata dal sindaco di Napoli Luigi de Magistris prevede il divieto di vendita con asporto di bevande alcoliche, di qualsiasi gradazione, dopo le 22 da parte degli esercizi commerciali (compresi bar, chioschi, pizzerie, ristoranti, pub, vinerie, supermercati) e con distributori automatici. Se però la situazione epidemiologica facesse ben sperare, si potrebbe apportare qualche modifica. «Gli orari fissati per i locali pubblici saranno soggetti a periodica valutazione in relazione alla situazione epidemiologica e al rispetto delle misure di sicurezza. Proseguiranno nei prossimi giorni gli incontri con le categorie interessate per condividere tutte le misure», recita infatti l'ultima ordinanza, la 53. Sono state, al momento, ben 53 le ordinanze emesse da De Luca dal 24 febbraio al 29 maggio per contenere gli effetti dell'epidemia da Covid-19 e regolamentare le attività sul territorio.

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