Napoli: la discarica di piazza Principe Umberto, tra aiuole rinsecchite e cumuli di bottiglie

Napoli: la discarica di piazza Principe Umberto, tra aiuole rinsecchite e cumuli di bottiglie
di Antonio Folle
Lunedì 1 Giugno 2020, 17:01 - Ultimo agg. 17:04
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Durante tutta la fase di lockdown piazza Principe Umberto è stata al centro delle aspre polemiche scatenate dai residenti del quartiere a causa della pessima abitudine, da parte dei tantissimi extracomunitari della zona, di darsi convegno sui muretti che costeggiano i giardinetti. Con la fase 2 e il relativo allentamento delle misure di sicurezza le polemiche non si sono allentate ma, anzi, hanno visto una grossa impennata. I giardinetti di piazza Principe Umberto, infatti, sono ormai ridotti ad un'unica maleodorante discarica, tra bottiglie di alcolici, cartoni di vino, indumenti e fin anche escrementi che fanno orribile mostra di se a due passi da piazza Garibaldi.
 
 

Gli uomini dell'Unità Operativa San Lorenzo guidata dal comandante Alfredo Marraffino sono a presidio della piazza ma non sempre riescono ad arginare le altissime tensioni che si registrano tra gli extracomunitari e i residenti. Gli stranieri, infatti, non "gradiscono" che qualcuno fotografi le attuali condizioni della piazza. Basta fermarsi pochi istanti con una telecamera - ma molto spesso basta un semplice cellulare - per essere avvicinato da qualche straniero non "armato" di certo di buone intenzioni.

Gli stessi caschi bianchi del Comune sono finiti nel mirino della violenza di alcuni stranieri che popolano piazza Principe Umberto. Lo scorso aprile, come denunciato dallo stesso Marraffino, una pattuglia è stata aggredita da uno straniero risultato poi sprovvisto del permesso di soggiorno.
 

«Stamattina stavo fotografando le assurde condizioni di questi giardinetti - denuncia Enrico Cella dell'Associazione Vivere il Quartiere - quando sono stato aggredito da alcuni stranieri che pensavano che li stessi riprendendo. A prescindere dal fatto che io non li stavo riprendendo ma stavo semplicemente documentando le condizioni dei giardini - spiega - ho fatto presente di essere in strada e di avere il diritto di fare riprese. Per tutta risposta mi sono visto lanciare addosso pietre e bottiglie di vetro, al punto che ho dovuto chiedere l'intervento dei vigili per sfuggire alla violenza degli extracomunitari che mi stavano aggredendo. Purtroppo - prosegue - anche i vigili possono fare poco. Infatti tutto quello che si sono limitati a fare, dopo aver calmato gli animi, è di invitarmi a sporgere denuncia. Trovo assurdo che siamo arrivati al punto che un cittadino non possa denunciare lo stato fatiscente di un pezzo di città perchè c'è chi con metodi mafiosi e violenti vuole impedirlo. Da mesi denunciamo lo stato di degrado di questi giardini - ha poi concluso - non ci fermeremo di certo di fronte alla prepotenza di chi crede di avere diritti di possesso su una piazza intera».

Si sono tenuti stamattina, intanto, i funerali di Francesco Murolo, giovane e conosciutissimo attivista del quartiere che, proprio dalla sua abitazione di piazza Principe Umberto, aveva più volte segnalato lo scempio dei mercatini della monnezza. Una folla commossa ha salutato il 45enne deceduto per un incidente motociclistico sul quale sono ancora in corso gli accertamenti. 
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