Campania, commercio in agonia: oltre 20mila negozi non hanno riaperto

Campania, commercio in agonia: oltre 20mila negozi non hanno riaperto
di Valerio Iutiano
Sabato 6 Giugno 2020, 07:48 - Ultimo agg. 18:06
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La mancata riapertura di tante attività commerciali, dopo il lockdown, è un fenomeno molto diffuso. Ed è altrettanto evidente il tracollo di alcuni settori produttivi che nel 2020, con ogni probabilità, non avranno clienti. Per il presidente regionale di Confesercenti Vincenzo Schiavo sono oltre 20mila i negozi in Campania che sono stati costretti a chiudere i battenti nell'ultimo mese.
 


A Napoli, invece - spiega Schiavo - sono circa un migliaio le attività che non hanno riaperto. Pensiamo ad un quartiere come il Centro Direzionale completamente abbandonato. O a piazza Garibaldi, dove ci sono tante trattorie e ristoranti ancora chiusi. E naturalmente ai tanti negozi di abbigliamento ed alle agenzie di viaggio. Ed ancora a tutte le società che organizzano eventi e matrimoni. In tutto, sono un migliaio di aziende senza un euro». La disfatta del turismo sta per provocare il default di alcuni esercizi ad esso direttamente legati. È il caso della Galleria del Mare, il centro commerciale della Stazione Marittima ormai vicino al fallimento. Da novembre 2019 le 54 attività commerciali del centro non hanno avuto introiti e, senza il transito delle navi da crociera, che mancherà forse fino al 2021, non ci sono prospettive di ripresa economica. 

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«Si tratta di attività - riprende Schiavo - che aprivano solitamente a marzo e proseguivano fino a novembre. Quest'anno non potranno riaprire perché le navi da crociera non ci saranno e così rischiano il fallimento». Un rischio che coinvolge oltre 200 famiglie. Schiavo invoca l'intervento del presidente della Regione. «Il moderno shopper cittadino - si legge nella lettera inviata al governatore Vincenzo De Luca- è in una crisi economica irreversibile. L'emergenza Covid-19 ha azzerato la presenza dei crocieristi e delle attività congressuali internazionali. Gli operatori commerciali, e gli oltre 100 dipendenti e addetti, si sentono abbandonati. In queste condizioni la ripresa della Galleria del Mare e del Centro Congressi sarà molto difficile se non impossibile». A De Luca viene chiesto di impegnarsi «per progettare una ripresa delle attività con un programma concreto di investimenti capace di promuovere le attività commerciali e la ripresa delle attività congressuali secondo le prescrizioni sanitarie anti Covid, anche per il ruolo turistico strategico che riveste la Galleria del Mare nella Stazione Marittima di Napoli».

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L'invito a sostenere le imprese è rivolto poi anche alla Camera di Commercio. «Le attività commerciali della Galleria - scrive Schiavo al presidente Ciro Fiola - sono una nicchia di mercato importante perché rappresentano la prima immagine commerciale che la nostra città trasmette ai turisti in visita sulle navi da crociera. Ad oggi, purtroppo, non hanno avuto alcun sostegno, né da parte del governo Centrale, né dalla Regione Campania in quanto, sebbene siano attività commerciali, sono strettamente legate all'andamento del mercato turistico, oggi in ginocchio». Il grido d'allarme arriva infine dai titolari delle attività in crisi. «Lavoriamo esclusivamente - spiega Patrizia Gaudio - con il comparto turistico-crocieristico, siamo dunque lavoratori stagionali, semestrali, e siamo fermi da novembre 2019. Non c'è previsione di ripresa per questo comparto per cui rimarremo fermi per 18 mesi. Con le nostre famiglie e con le nostre attività siamo al collasso».
 

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