Bellizzi, buco nella parete della cella
ma la fuga dal carcere fallisce

Bellizzi, buco nella parete della cella ma la fuga dal carcere fallisce
di Katiuscia Guarino
Lunedì 8 Giugno 2020, 08:48 - Ultimo agg. 09:04
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Un piano di fuga studiato nei dettagli come in una pellicola cinematografica: praticare un foro al di sotto di una finestra per poi scappare via dalla casa circondariale di Bellizzi Irpino. Ad architettare il piano due giovani detenuti albanesi. Il fiuto degli agenti della Polizia Penitenziaria ha sventato l'evasione, evitando un altro caso come quello che si verificò nel dicembre del 2012. In quella occasione in quattro si calarono giù con delle lenzuola, dopo aver bucato il muro del bagno. Vennero catturati nel giro di trentasei ore tra la Basilicata e la Calabria grazie a una imponente caccia all'uomo.

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Anche questa volta, come allora, i due albanesi stavano per rimuovere i mattoni sotto la finestra della cella. Avevano già scavato nel muro, con l'intenzione di arrivare ai mattoni da togliere. Ci lavoravano con molta probabilità da qualche giorno. Uno scavo preciso - forse aiutati da un cucchiaio o comunque da un altro oggetto utilizzato per incidere l'intonaco - che aveva già raggiunto un'altezza e una larghezza di circa trenta centimetri. Per non essere scoperti la coppia di detenuti aveva deciso di mescolare acqua e farina per ricoprire le parti del muro sul quale stava operando per portare a termine il piano. Ma è andata male. Gli agenti si sono insospettiti dopo aver udito rumori strani provenire da una delle celle della sezione comune di media sicurezza. Così il comandante Attilio Napolitano ha deciso di intervenire nella serata dell'altro ieri, poco dopo le 21.
Napolitano ha radunato i suoi uomini e ha eseguito il blitz all'interno di tutte le stanze della sezione. La prima a essere interessata proprio quella degli albanesi che sono stati colti sul fatto. Anzi, con le mani in pasta. I due erano intenti a mescolare in una bacinella acqua e farina da utilizzare a mo' di calce. Bloccati subito dagli agenti penitenziari che hanno poi proceduto ad un'accurata perquisizione. I poliziotti hanno quindi realizzato il tutto, quando hanno visto il foro. Passate al setaccio anche le altre celle per verificare se altri avessero partecipato al progetto o erano pronti a fare altrettanto. Dai sopralluoghi è stato scovato uno smartphone che nascondeva un altro ospite della casa circondariale. Con molta probabilità la coppia di albanesi aveva immaginato di fuggire di notte, calandosi all'esterno della struttura. Ma almeno in questa fase non sono state trovate lenzuola legate tra loro alle quali assicurarsi per abbandonare la cella. Per i due detenuti sono scattati subito provvedimenti disciplinari. Si tratta di un 25enne e un 30enne dell'Albania reclusi per rapina e furto. Il 30enne, con fine pena 2029, soggetto considerato pericoloso e colpito già diverse volte da provvedimenti disciplinari, è stato posto in isolamento. Il compagno, invece, con fine pena 2023, è stato trasferito in altra sezione. La scelta della direzione di separarli è stata dettata dalla necessità di evitare che i due pur stando nelle celle di isolamento potessero comunicare tra loro. Un'informativa dettagliata è stata inviata alla Procura della Repubblica. Elogi alla Polizia Penitenziaria da parte del direttore del carcere, Paolo Pastena: Complimenti al comandante e a tutti gli agenti, che sono sempre vigili. C'è un livello di attenzione molto alto che ha permesso di stroncare un evento critico sul nascere. Sull'episodio intervengono i sindacati. Ancora una volta dice Emilio Fattorello segretario nazionale del Sappe - si distingue il personale della Polizia Penitenziaria che con alta professionalità e senso del dovere garantisce la legalità, nonostante da tempo si lavori sotto organico. Un plauso dice Franco Volino della Uilpa Polizia Penitenziaria - a tutti i poliziotti penitenziari di Bellizzi che ancora una volta hanno dimostrato grande impegno, professionalità e forte senso del dovere.
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