«Decreto Bonafede illegittimo»,
Zagaria non torna in carcere

«Decreto Bonafede illegittimo», Zagaria non torna in carcere
di ​Mary Liguori
Martedì 9 Giugno 2020, 11:00 - Ultimo agg. 10 Giugno, 08:31
2 Minuti di Lettura

I giudici della sorveglianza di Sassari lasciano Pasquale Zagaria ai domiciliari in provincia di Brescia. È la decisione che segue la revisione imposta dal decreto Bonafede emesso dopo la scarcerazione di alcuni ergastolani e detenuti al 41 bis per l’emergenza Covid. E proprio sul decreto del maggio scorso, il tribunale di Sorveglianza di Sassari (presidente Ida Aurelia Soro), in accoglimento delle deduzioni degli avvocati Andrea Imperato, Angelo Raucci e Lisa Vaira, ritiene penda una questione di illegittimità costituzionale in merito, da un lato, ai diritti alla salute e a non subire trattamenti inumani, dall'altro in relazione all'autonomia e all'indipendenza della magistratura. Il tribunale, si evince dalle 25 pagine del dispositivo emesso stamane, ritiene che il decreto tenda a estrinsecare una illegittima inferenza del potere esecutivo su quello giudiziario. Per queste motivazioni, il tribunale ha trasmesso gli atti relativi al caso Zagaria alla Corte Costituzionale.

LEGGI ANCHE Anche il boss Filippone torna in carcere: il 4 giugno si decide per Zagaria, il decreto Bonafede arriva alla Consulta

Il fratello del capoclan dei Casalesi, 60 anni, era al 41 bis per una condanna per associazione per delinquere di stampo mafioso ed estorsione, e fu rilasciato ad aprile in virtù dello stato di salute a seguito della mancata risposta del Dap ai giudici di sorveglianza che avevano chiesto al Dipartimento di indicare  un istituto alternativo a quello di Sassari (dove non fa possibile somministrargli le terapie in sicurezza) in cui il detenuto potesse continuare a essere curato per la patologia oncologica da cui è affetto. Dopo la concessione dei domiciliari (disposta solo per cinque mesi) in provincia di Brescia, si sono scatenate feroci polemiche e addirittura c’è stato un cambio del vertice al Dap.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA