Copertura dello stadio Marcello Torre:
finanziamento in stand-by

Copertura dello stadio Marcello Torre: finanziamento in stand-by
di Danilo Sorrentino
Mercoledì 17 Giugno 2020, 16:21
2 Minuti di Lettura
Il finanziamento relativo alla copertura della tribuna dello stadio Marcello Torre è ancora in stand-by. Soldi – circa 900mila euro, a fronte di un finanziamento totale di 1,3 milioni di euro – destinati dall’Aru all’impianto sportivo paganese per lo svolgimento delle Universiadi dello scorso anno. A undici mesi di distanza dalla manifestazione, il progetto è rimasto solo su carta. Un primo rallentamento ci fu esattamente un anno fa, dinanzi alle perplessità espresse dalla ditta appaltatrice, Costruzioni Generali Esserre, riguardo al progetto ed in particolare ai piloni che dovrebbero sostenere la struttura. Progetto che è stato rivisto dall’Aru e, ad inizio 2020, è stato ritenuto valido dall’ente finanziatore nella persona del nuovo commissario straordinario Flavio De Martino, per cui resta quello originario (con piloni di cemento, e non di acciaio, a forma di “ics”). Il prossimo passaggio è rappresentato dall’avallo del progetto da parte del genio civile della Provincia di Salerno, ma gli ingranaggi in questa fase si sono fermati. 

LEGGI ANCHE Paganese, stagione conclusa e salvezza, si guarda al 2021

Il commissariamento di Palazzo San Carlo, il pensionamento del responsabile unico del procedimento (l’architetto Zito) e l’emergenza sanitaria hanno rallentato ulteriormente la realizzazione dell’opera. Il nuovo Rup, l’ing. Tramontano già responsabile del settore lavori pubblici e tutela ambientale, aveva chiesto un tavolo di confronto con l’Aru che si è tenuto nelle scorse settimane. Per cui, essendo il progetto valido, è necessario che il Rup lo trasmetta all’ufficio provinciale, in modo tale da accelerare la realizzazione della copertura. In questa fase la ditta appaltatrice resta silente e potrà cominciare l’opera solo dopo l’ok del genio civile. Lungaggini burocratiche che rischiano di procrastinare ulteriormente l’inizio dei lavori, già finanziati. E, per un Comune in dissesto, non è mica una cosa da poco.
© RIPRODUZIONE RISERVATA