Napoli in festa per la Coppa Italia, Salvini replica a De Luca: «Apra gli ospedali invece di insultarmi»

Napoli in festa per la Coppa Italia, Salvini replica a De Luca: «Apra gli ospedali invece di insultarmi»
Venerdì 19 Giugno 2020, 18:47 - Ultimo agg. 19:04
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«Invece di insultare me o di mancare di rispetto perfino ai morti per virus, il signor De Luca riapra i troppi ospedali che ha chiuso in questi anni, i cittadini lo pagano per questo». Lo afferma Matteo Salvini ad affaritaliani.it replicando alle polemiche nei suoi confronti del governatore della Campania.

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«L'unico razzismo che emerge - afferma Salvini - è quello del signor De Luca nei confronti dei suoi cittadini, che a decine di migliaia ogni anno sono costretti ad andare a farsi curare e operare in ospedali di altre Regioni, 14.000 solo in Lombardia nel 2019, pagando di tasca propria l'incapacità di chi governa». Infine sulla Coppa Italia: «Da milanista che non vince da anni sono felice per la vittoria del Napoli, per i suoi tifosi e soprattutto per Rino Gattuso». 

 


«Nel suo ultimo show andato in onda sui social Vincenzo De Luca ha davvero toccato il fondo. La smetta di farsi campagna elettorale sulla pelle e la salute dei cittadini campani. La conta dei morti in Lombardia e in Veneto, per attribuirsi meriti non suoi sul numero dei contagi in regione Campania, è vergognosa». Così è intervenuto nella polemica il deputato della Lega, Gianluca Cantalamessa. «I numeri dei contagiati sono bassi in tutta l'Italia meridionale e certo non per merito delle sue dirette o battutine. La bomba COVID-19 è scoppiata al Nord. Negli ultimi anni la sanità in Campania è stata bocciata, non solo dai cittadini che ogni anno vanno a farsi curare al nord ma anche dai dati della Fondazione Gimbe. Basti pensare che la regione Campania è fanalino di coda per l'utilizzo dei fondi per la qualità dei Livelli essenziali di Assistenza al cittadino. Il modello Campania di De Luca non esiste - sottolinea - il peggiore di tutti in Italia per l'impiego delle risorse per garantire le cure che di fatto non hanno prodotto servizi. Il plauso va ai cittadini che hanno rispettato il lockdown e ai medici e agli infermieri che hanno lottato in Campania, a dispetto di strutture fatiscenti e macchinari difettosi».

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