Salvini a Mondragone, è alta tensione:
cariche e colpi di manganello, un ferito

Salvini a Mondragone, è alta tensione: cariche e colpi di manganello, un ferito
Lunedì 29 Giugno 2020, 17:53 - Ultimo agg. 30 Giugno, 08:00
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Momenti di alta tensione a Mondragone, già provata dai casi di coronavirus emersi negli ultimi giorni. Un gruppo di persone ha raggiunto la rotonda sulla via Domiziana all'altezza dei Palazzi Cirio di Mondragone cantando cori contro la Lega e il suo leader Matteo Salvini che era atteso a un gazebo davanti alla mini zona rossa dei Palazzi ex Cirio.



In circa 20 hanno retto uno striscione con la scritta «Salvini sciacallo, Mondragone non è una passerella», mentre a pochi metri erano presenti Nicola Molteni, coordinatore regionale della Lega in Campania, il deputato del Carroccio Gianluca Cantalamessa e l'esponente della Lega Aurelio Tommasetti, ex rettore dell'Università di Salerno. 

 

 

Dopdiché un manifestante ha preso di mira il coordinatore regionale Molteni. C'è stato un vivace scambio di battute. «Vieni a Mondragone e non sai nulla dei palazzi ex Cirio», ha detto il manifestante; «sei un provocatore» ha risposto il politico. I contestatori accorsi nei pressi dei Palazzi Cirio hanno dato vita a un contro comizio con tanto di microfono e casse. «Tu che a Roma non hai fatto niente, cosa vieni a fare qua? A fare la passerella politica?», ha detto un manifestante raccogliendo l'applauso dei presenti. Dall'altro lato della strada attivisti e militanti della Lega stanno attendendo l'arrivo di Salvini. La rotonda è presidiata dalle forze dell'ordine che hanno evitato contatti tra i due gruppi. Dai balconi dei Palazzi Cirio, chiusi nella mini zona rossa istituita per contenere il focolaio emerso nella comunità bulgara, molte persone stanno assistendo alla «sfida» a distanza tra i due gruppi.

I manifestanti, tra i quali anche esponenti dei centri sociali napoletani, sono stati allontanati da Polizia e Carabinieri in assetto anti sommossa con una carica e a colpi di manganello. Un manifestante ha riportato una ferita alla testa che ha causato una vistosa perdita di sangue. Nel frattempo il leader della Lega Matteo Salvini ha lasciato il gazebo alle porte della mini zona rossa dei Palazzi Cirio per spostarsi in un lido del lungomare mondragonese.

 

Fischi, cori e lanci di acqua all'arrivo del leader della Lega a Mondragone. Salvini è arrivato a bordo di un'auto protetto dalle forze dell'ordine ma immediatamente dai numerosi contestatori presenti sono partiti i cori «Buffone, buffone», «Sciacallo» e «Lavaci col fuoco», mentre qualcuno lanciava acqua da una bottiglietta. Salvini ha provato a prendere la parola qualificando i contestatori come «qualche balordo dei centri sociali» ma si è presto interrotto, mentre un cordone di agenti di polizia è posto a protezione di Salvini e dei militanti ed esponenti della Lega presenti.

Il leader della Lega ha poi incontrato alcuni residenti italiani dei Palazzi Cirio di Mondragone. L'incontro è avvenuto alle porte della mini zona rossa, istituita per contenere il focolaio da coronavirus emerso nella comunità bulgara residente nelle palazzine. Completamente ignorate le norme di distanziamento tra la ressa dei giornalisti, forze dell'ordine, contestatori e militanti ed esponenti della Lega.

È stato infine annullato il secondo appuntamento della visita di Salvini previsto al lido Kuursal. Ad aspettarlo c'erano l'ex sindaco Giovanni Schiappa, il consigliere regionale Gianpiero Zinzi e l'europarlamentare Valentino Grant, che ha parlato di «attentato alla democrazia» in relazione alle contestazioni al leader della Lega. «Non è possibile che un esponente politico non riesca ad esprimere la propria idea. Salvini era venuto a fare delle proposte e non le ha potute fare, e ciò per colpa di facinorosi non mondragonesi, ma provenienti da fuori. Tanti cittadini di Mondragone avrebbero voluto sentirlo, ma non hanno potuto farlo. Salvini lo conosco, ritornerà». Schiappa parla di «grande occasione persa per tante persone», mentre Gianpiero Zinzi, afferma che «è stato impedito ad un leader politico di parlare». 

«Volevo parlare con le persone per bene che sono tante e non meritavano quei quattro delinquenti che evidentemente preferiscono l' illegalità e la camorra ai cittadini per bene». Così Salvini dopo il concitato comizio. «Noi - ha detto - vogliamo risolvere il problema come in altri comuni italiani, garantendo diritti agli italiani e agli immigrati per bene e allontanando tutti gli altri. Mi spiace che in una città civile come Mondragone ci siano alcuni teppisti che arrivano da Napoli e con la violenza cercano di impedire la soluzione dei problemi.
La stragrande maggioranza qui sono brave persone non quelli che si sono presi a mazzate con la polizia. Oggi - ha proseguito - se non ci fossero stati quei delinquenti la cosa sarebbe stata tranquilla. Vi sembra normale che lancino sassi bottiglie e uova?». Salvini ha promesso di tornare: « Io sono un testone e qua ci torno perché Mondragone non sono quei quattro teppisti, ma le mamme con cui ho parlato. E tornerò finché questi palazzi non torneranno normali, perché qui c'è gente che paga le tasse e non può essere messa in mezzo a questa gentaglia. E di certo per tornare non credo di dover chiedere il permesso ai centri sociali». 


«Noi chiediamo squadra pulita e liste pulite. Non commento le scelte ma va bene così». Così Salvini - a margine dell' appuntamento di Mondragone - ha commentato la decisione del capogruppo alla Regione Campania, Armando Cesaro, figlio dell' esponente di Forza Italia Luigi Cesaro coinvolto con ii fratelli in una inchiesta della magistratura napoletana, di non ricandidarsi. Salvini non ci sarà domani alla conferenza di presentazione del candidato governatore sostenuto dalla Lega Stefano Caldoro. «Domani sarò a Roma - ha spiegato - ma ci saranno i coordinatori regionali. Prima, se i centri sociali me lo permettono, sarò a Castelvolturno». A chi gli chiedeva se avesse preferito un altro candidato a Caldoro, ha risposto: «Sulle ipotesi non si costruisce nulla, lavoriamo con questa squadra per mandare a casa De Luca».

Sulla giornata è intervenuto lo stesso Caldoro. «Le contestazioni organizzate e violente messe in atto a Mondragone contro la Lega e Matteo Salvini rappresentano un atto contro la libertà di parola»: così su Twitter il capo della opposizione di centrodestra in Consiglio regionale e candidato presidente in Campania.

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