Confindustria di Bergamo, lettera con proiettile al presidente: «Dove non arriva il Covid arriviamo noi»

Confindustria Bergamo, lettera con proiettile al presidente: «Dove non arriva il Covid arriviamo noi»
​Confindustria Bergamo, lettera con proiettile al presidente: «Dove non arriva il Covid arriviamo noi»
Lunedì 29 Giugno 2020, 20:15 - Ultimo agg. 30 Giugno, 07:06
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Dopo le due lettere con proiettili indirizzate al presidente di Confindustria Lombardia, Marco Bonometti, al quale è stata assegnata una scorta, oggi è stata recapitata alla sede de L'Eco di Bergamo un'analoga lettera con un proiettile destinata al presidente di Confindustria Bergamo, Stefano Scaglia. Le minacce sono ricondotte alla mancata istituzione della zona rossa a Nembro e Alzano durante la pandemia, a inizio marzo. Nella busta indirizzata al direttore del quotidiano bergamasco, Alberto Ceresoli, c'era un proiettile calibro 6.25 e una missiva firmata da sedicenti 'Nuclei proletari lombardi'. «Il signor Stefano Scaglia di Confindustria - si legge nella lettera, scritta a computer - sappia che non dimentichiamo mai. Una bara in più non si nega a nessuno mai o lui o un suo familiare. Sempre solo questo potrà ridare dignità a chi è morto sul lavoro. Dove non arriva il Covid arriviamo noi». 

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Sulla busta erano affrancati due francobolli annullati a penna. Il direttore de L'Eco ha subito provveduto ad allertare la polizia, che ha sequestrato busta, lettera e proiettile per sottoporli a rilievi ed esami utili a fornire elementi per risalire agli autori. Dell'indagine si occupa la Digos di Bergamo, già al lavoro per le minacce a Bonometti. La busta con proiettile indirizzata al presidente degli industriali lombardi era stata infatti recapitata nella sede di Confindustria Bergamo, al 'Kilometro Rosso', alla fine della scorsa settimana. Conteneva un messaggio minatorio nei confronti di Bonometti e della sua famiglia: per questo da lunedì scorso il presidente di Confindustria Lombardia è sotto scorta, come deciso dalla prefettura di Brescia (sotto la cui giurisdizione ricade anche Bergamo per i reati di cui si occupa la Direzione distrettuale antimafia).

Il pm di Brescia Caty Bressanelli ha aperto un fascicolo sulle minacce a Bonometti e ora nell'indagine potrebbero essere inglobate anche le minacce di oggi a Stefano Scaglia. Confindustria Bergamo e tutti gli associati hanno espresso la massima solidarietà e vicinanza al Presidente Scaglia e auspica che si torni a un clima di confronto civile e che vengano abbandonati toni e minacce tanto anacronistiche quanto inconcludenti. Anche il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, ha espresso solidarietà e vicinanza a Scaglia: «Il riemergere di forme di intimidazione va contrastato con decisione attraverso la risposta compatta delle istituzioni e delle rappresentanze economiche e sociali». ​
 

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