Napoli, l'appello dei cittadini di Scampia: «Non vogliamo il reddito di cittadinanza, fateci lavorare»

Napoli, l'appello dei cittadini di Scampia: «Non vogliamo il reddito di cittadinanza, fateci lavorare»
di Antonio Folle
Martedì 30 Giugno 2020, 11:30 - Ultimo agg. 13:08
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In tutta la Regione Campania sono circa 170.000 i percettori del reddito di cittadinanza. La sola città di Napoli conta circa 120.000 beneficiari. Nel quartiere di Scampia la più alta percentuale di cittadini che percepiscono l’assegno mensile stanziato dal Governo come misura di sostegno al reddito e come misura pensata per dare una possibilità di inserimento nella società a persone che prima ne erano inesorabilmente escluse. Una enorme platea e, allo stesso tempo, una enorme potenziale forza lavoro che ormai da mesi chiede a gran voce di poter dare il suo contributo.

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Nei giorni scorsi un gruppo di percettori del reddito di cittadinanza si sono rimboccati le maniche e hanno eseguito alcuni lavori di manutenzione nelle aiuole di piazza Mazzini, una delle piazze “storiche” della città che si contraddistingueva per il degrado che vi regnava. A Scampia da settimane gruppi di volontari più o meno organizzati si stanno dando da fare per ripristinare aiuole e per potare le erbacce incolte. Le carenze del Comune di Napoli sul fronte della manutenzione del verde urbano, infatti, sono ataviche e risentono della cronica mancanza di personale. 
 


Ieri pomeriggio un gruppo di cittadini riunito in assemblea ha ribadito con estrema forza - e con dignità - la volontà di essere impiegato in progetti di pubblica utilità e di non voler percepire un reddito per restare a casa. Da questo punto di vista, però, si devono registrare i ritardi, probabilmente figli anche dell’emergenza Covid, del Comune di Napoli che non ha ancora istituito i progetti di lavoro destinati ai percettori del reddito di cittadinanza.

Secondo la misura messa in campo dal Governo, infatti, spetta ai Comuni creare progetti che prevedano il lavoro dei cittadini che percepiscono l’assegno mensile di sostegno al reddito. 

«Questo è un quartiere che ha bisogno di riscatto - ha affermato Ciro Corona, storico attivista di Resistenza Anticamorra - le persone non si riscattano senza il riscatto del territorio e il territorio non si riscatta senza il riscatto delle persone. Oggi c’è bisogno di mettere a regime queste energie. Qui c’è un’alta percentuale di persone che percepiscono il reddito ma che non vogliono restare a casa, vogliono impegnarsi in favore del quartiere. In altre parti della regione questo già accade - prosegue Corona - facciamo partire questo anche a Napoli, accogliendo le richieste dei volontari e, magari, provando anche a creare lavoro vero attraverso questo percorso».

Il Comune di Bacoli ormai da diversi giorni ha già dato vita alle procedure di inclusione dei cittadini percettori del reddito di cittadinanza in percorsi lavorativi. Altrettanto si appresta a fare il Comune di Casoria. Al Comune di Napoli le ultime interlocuzioni nelle varie commissioni comunali relative alla possibile “chiamata” al lavoro dei cittadini risalgono allo scorso 10 giugno. 

«Da circa sette mesi - ha spiegato la consigliera comunale Marta Matano - ho chiesto nelle varie commissioni di cui faccio parte di inserire i percettori del reddito di cittadinanza nei percorsi di lavoro previsti dalla misura economica. Ricordiamo che sta al Comune realizzare i progetti che dovranno poi essere approvati dai Centri per l’Impiego a chi spetta la chiamata dei lavoratori. E’ bene precisare che la misura del reddito di cittadinanza non prevede l’assunzione diretta dei lavoratori da parte dei comuni ma un supporto dei cittadini ai servizi comunali attualmente in difficoltà. Nel Comune di Napoli - continua - ci sono tante criticità legate alle carenze di personale, è quindi assurdo che non si accelerino i processi per l’inserimento dei cittadini nei percorsi previsti per loro. L’assessore Buonanno, che sta curando l’iter, mi ha assicurato che si farà tutto il possibile per accelerare le pratiche, nei prossimi giorni farò ulteriore pressione anche per venire incontro alle tante generose richieste da parte dei cittadini. Proprio per dare una risposta seria e concreta alla cittadinanza - ha poi concluso Marta Matano - è importante fare una operazione verità. Il reddito di cittadinanza non prevede assunzioni, ma solo il corrispettivo di otto ore di lavoro settimanali in cambio di un reddito di minimo e in attesa di una offerta di lavoro. Chiunque sta promettendo ai lavoratori assunzioni nel Comune di Napoli sta commettendo un reato e invitiamo tutti i cittadini che hanno  avuto a che fare con questi personaggi a denunciare insieme a noi». 

Ieri pomeriggio la consigliera regionale Maria Muscarà ha accolto le istanze dei cittadini, ascoltando i loro problemi e facendosi portavoce della loro volontà di mettersi a disposizione della città. 

«Ad oggi le istituzioni sono assolutamente sorde all’appello dei cittadini che ancora una volta hanno dimostrato di avere dignità e di non volersi limitare a percepire un reddito senza dare nulla in cambio - ha dichiarato - abbiamo una enorme dote di potenziali lavoratori che già da 18 mesi avrebbero potuto mettere le loro ore di lavoro a disposizione della città.
Eppure di questa enorme forza lavoro non si fa carico nessuno, quasi come se fossero un peso da smaltire invece di una enorme opportunità per Napoli. Il sindaco di Bacoli ha già tracciato la via, seguito a ruota dal Comune di Casoria. Adesso ci aspettiamo che al più presto anche Napoli decida di avvalersi di questa forza lavoro che non chiede di meglio che di potersi mettere a disposizione». 

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