Truffa farmaci Lombardia, indagato presidente Snam Bedin, ex ad dell'ospedale S. Raffaele

Truffa farmaci Lombardia, indagato presidente Snam Bedin, ex ad dell'ospedale S. Raffaele
Truffa farmaci Lombardia, indagato presidente Snam Bedin, ex ad dell'ospedale S. Raffaele
Martedì 30 Giugno 2020, 15:22 - Ultimo agg. 20:03
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Un raggiro da 10 milioni alla Regione Lombardia, un truffa compiuta attraverso la vendita di farmaci nella quale risulta indagato, tra gli altri, il presidente della Snam Nicola Bedin, ex ad dell'ospedale San Raffaele. Il Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Gdf di Milano, infatti, sta notificando l'avviso di conclusione indagini firmato dal pm Paolo Storari su una truffa alla Regione Lombardia attraverso la vendita di farmaci da oltre 10 milioni e che vede tra gli 11 indagati l'attuale presidente di Snam Nicola Bedin, allora ad pro-tempore dell'ospedale San Raffaele controllato dal gruppo San Donato. Gli altri indagati sono amministratori e responsabili commerciali di 5 case farmaceutiche, un ex capo del'ufficio acquisti e un ex responsabile dei servizi farmacia del gruppo.

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Nell'avviso di conclusione sono 5 le case farmaceutiche i cui amministratori e responsabili commerciali sono indagati: si tratta di 8 manager di cui 4 all'epoca dei fatti erano dipendenti di Mylan spa, uno di Abbvie, uno di Novartis, uno di Eli Lilly Italia e l'ultimo di Bayer spa. Gli altri due indagati sono Massimo Stefanato, ai tempi rappresentante del'ufficio acquisti del San Raffaele e Mario Giacomo Cavallazzi allora responsabile dei servizi di farmacia di diversi ospedali del Gruppo San Donato che controlla anche l'ospedale che fu fondato da Don Verzè.

Secondo le indagini le case farmaceutiche avrebbero venduto a 9 ospedali del Gruppo San Donato farmaci che lo stesso Gruppo, che lo scorso 3 dicembre ha risarcito i 10 milioni al Pirellone, si sarebbe fatto rimborsare dalla Regione a prezzo pieno omettendo di indicare gli sconti praticati sul prezzo (dal 2 al 20 per cento) in seguito ad accordi informali legati al raggiungimento di determinati volumi di acquisti. Per la vicenda, sempre a dicembre, Stefanato e Cavallazzi finirono ai domiciliari.

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