Isola di Pasqua, nell’ombelico del mondo alla ricerca dei moai

Isola di Pasqua, nell’ombelico del mondo alla ricerca dei moai
di Francesca Spanò
Giovedì 11 Dicembre 2014, 18:51 - Ultimo agg. 30 Dicembre, 19:57
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Surreale e carica di silenzi. L’isola di Pasqua è famosa per i suoi misteri ma anche per la sua peculiarità principale: i Moai. Statue gigantesche (da 2,5 a 10 metri) e fiere sempre rivolte verso l’interno, tranne in un caso. Guardandole sembrano elette a rappresentare per sempre i guardiani di un tratto di terra geograficamente considerato il più isolato del mondo. E’ un luogo dal curioso fascino e dall'evidente magnetismo, tanto che in giro per Easter Island le bussole sembrano impazzire.



A confermare quanto il Cile sia carico di contrasti, la deliziosa Rapa Nui (in lingua nativa) conquista il cuore e l’anima, ma certo non è una destinazione dove restare necessariamente per tanto tempo. Bastano 3-4 giorni per prendere parte alle escursioni organizzate alla ricerca dei giganti di pietra e delle cave dalle quali venivano ricavati e fatti giungere a valle, forse grazie all’utilizzo dei tronchi degli alberi. Una pratica probabilmente abusata che avrebbe portato ad un totale disboscamento e a lotte intestine, segnando la fine di una civiltà, senza cancellarne però del tutto l’esistenza. Interessanti sono pure le grotte, alcune molto profonde, senza dimenticare la bellezza della spiaggia di Anakena, con la sua sabbia dorata e molto amata dai turisti. I siti archeologici, in generale, sono tantissimi e si possono raggiungere in auto, a piedi e a cavallo.



Isola di Pasqua: le origini del nome



L’appellativo non è casuale. Fu proprio in questo giorno di festa che toccò le sue coste l’olandese Jakob Roggeveen, il 5 aprile 1722. Trovò indigeni bellicosi, ma cambiò per sempre la storia del luogo.



Quando andare a Rapa Nui



Le condizioni meteorologiche sono piacevoli tutto l’anno, ma l’alta stagione va da gennaio a marzo. E’ utile saperlo anche per prenotare con largo anticipo. Sono relativamente poche le strutture in loco e molto spesso si tratta di pensioni a gestione familiare.



Tour Isola di Pasqua: come organizzarsi e cosa vedere



I luoghi da visitare nell’isola sono tutti molto vicini, ma una comoda base di partenza, può essere Hanga Roa, affollata in determinati periodi dell’anno eppure ancora intatta e selvaggia. E’ la capitale e la sua unica città e si trova nella zona sud-occidentale. Quello che colpisce sin da subito è la sua atmosfera rilassata, da visitare sicuramente il museo e la chiesa, prima di continuare il proprio itinerario.



Ahu Tahai e Ahu Akapu

Non lontano dall’esposizione permanente che racconta del passato dell’Isola di Pasqua, sorgono due siti molto importanti. Nel primo, ci sono tre statue restaurate una delle quali con gli occhi in pietra, nel secondo c’è un grande moai solitario senza copricapo.



Parque Nacional Rapa Nui e Orongo

Quasi tutti i resti archeologici locali ne fanno parte e si paga un biglietto di entrata a Orongo, l’antico villaggio di pietra ricostruito in parte negli anni Settanta. Quest’ultimo si trova sul cratere del Ranu Kau, oggi Patrimonio dell’Umanità come gran parte del Parco.



Ana Te Pahu e Ahu Akivi

Sono molto importanti perché rispettivamente un sito di antiche abitazioni rupestri e nel secondo caso, l’unica zona dove i moai sono rivolti verso il mare.



Puna Pau

E’ un piccolo cratere vulcanico con cui venivano scolpiti i pukao o copricapi.



Rano Kao

E’ il luogo più famoso dell’isola e lascia senza fiato, meglio ancora se in una giornata di sole. E’ il lago che occupa il cratere del vulcano a precipizio sul circostante mare blu cobalto.



Ahu Vinapu

E’ carico di ahu o blocchi scolpiti dove si appoggiavano i moai.



Rano Raraku, Ahu Tongariki, Ahu Tw Pito Kura

Importantissimo il primo che rappresentava la cava dalla quale venivano estratti i blocchi di tufo per realizzare i mohai. Ahu Tongariki, invece, è il più bello e suggestivo di tutti con i suoi 15 moai e nel terzo, infine, si trova la statua più grande che si dice fu fatta costruire da una vedova per il marito defunto.



La spiaggia di Anakena

Se Ovahe è una baia tranquilla, Anakena è il posto perfetto per staccare la spina e rilassarsi. Una distesa di sabbia chiara circondata da palme ed a breve distanza da un paio di spettacolari siti archeologici. Il contesto è unico al mondo e anche per questo è sempre molto richiesto pure dalle coppie in viaggio di nozze. Dopo un rinfrescante bagno, infatti, si può raggiungere il moai solitario di Ahu Ature Huki o Ahu Nau Nau con le sue fiere statue in tufo, a ricordo di una popolazione che ha lasciato tracce del suo passaggio attraverso un tipo di arte originale e unica.