Flash mob dei vip bassi a Napoli: «Non siamo alti ma siamo all'altezza»

Momenti del flash mob di Lisa Fusco
Momenti del flash mob di Lisa Fusco
di Francesca Cicatelli
Lunedì 25 Maggio 2015, 15:54 - Ultimo agg. 23 Agosto, 15:29
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NAPOLI - "Al di sotto del metro e 50 si sfida il cielo" grida qualcuno dalla folla. Ed in effetti hanno sfidato la pioggia il centinaio di vip e non, alle prese questa mattina con il flash mob dei bassi indetto dalla subrettina Lisa Fusco, e che ha sfilato per l'affollata via Toledo a Napoli, al motto di "Non siamo alti ma siamo all'altezza" brandendo a piedi nudi le scarpe col tacco. L'obiettivo è quello di sensibilizzare le istituzioni e il parlamento ad una maggiore attenzione ai temi della disciminazione ma di "quella che si consuma quotidianamente e che investe - spiega Lisa e la sorella Anna Fusco - la maggior parte della popolazione del Sud Italia: l'assenza di altezza. L'Italia dovrebbe fare un esame di coscienza e prendere esempio dall'America che fa diventare i bassi divi e dive. E' un Paese arretrato e confido in Maria De Filippi affinché possa appoggiare il mio appello".







Presente anche Luca Sepe, che in prima fila ha animato l'evento: "Mi tiro su essendo me stesso. Sposo la causa ma devo dire anche che la statura minuta ha contribuito al mio successo. Basso è sinonimo di simpatia. Ti permette di entrare ovunque, ti considerano sempre bambino e quando sei bimbo tutto è concesso". Di passaggio anche l'attore Rosario Verde che ironizza: "il mondo è dei bassi almeno in politica, e poi, si sa, per essere artisti, bisogna partire dal basso" Una manifestazione trasversale cui ha aderito anche l'Arcigay con il presidente Antonello Sannino che sottolinea come il suo compagno ballerino al San Carlo "sia discriminato per l'altezza durante le audizioni", Daniela Lourdes Falanga delegata politiche trans arcigay Napoli, Carlo Cremona in rappresentanza dell' associazione I Ken, onlus contro le discriminazioni che proporranno: "l'inserimento nella riforma sui curriula al vaglio del Parlamento, l'eliminazione dell' indicazione di genere, della foto e dell'altezza. Anche nel teatro - sottolinea - deve prevalere estro e talento gli elenti fisici non devono essere invalidanti per il mondo del lavoro. Il corpo porta con sè la visione ideologica delle cose quindi deve per forza rientrare in un perimetro dettato da parametri irrazionali, ideali di bellezza conformanti che estraneano tutto quello non ci rientra". L'evento ben accolto dai cittadini che si sono uniti al sit in nel corso della marcia verso piazza Plebiscito ha visto sfilare anche la transgeneder Alessia Cantore secondo la quale: "l'altezza è una variante del razzismo" e anche Grazia Zimmaro della Cgil campania con delega alla discriminazione impegnata nelle scuole per scardinare la discriminazione di genere, "il principio della non discriminazione è un problema culturale - sostiene la Zimmaro -. Ritorniamo al talento. Anna Magnani era bella per l'arte che esprimeva. Purtroppo l'esaltazione della fisicità è colpa delle produzioni spesso maschiliste". Si è unito al coro anche Ernesto Guida, "autorità morale del mondo dei femminielli napoletani, come ama definirsi, "Non esiste l'aspetto fisico per un artista, i bassi artisticamente danno di più delle plastificate che cadono dopo poco. Vedi artisti bravi come Anna Mazzamauro, e Marialuisa Santella". Infine Anna Fusco, sorella della subrettina, ancora rimpiange di "non ha potuto coronare il sogno di partecipare a Miss Italia,perché monca di un canone della bellezza. Per 20 centimetri mancanti sono perfetta ma non abbastanza. Non posso entrare neppure in polizia".