Tecnologie e sinergie per l’aerospazio:
un ponte tra Napoli e Regno Unito

Tecnologie e sinergie per l’aerospazio: un ponte tra Napoli e Regno Unito
Giovedì 23 Settembre 2021, 19:56 - Ultimo agg. 20:07
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Trasferimento tecnologico, sinergie tra competenze di alto profilo, interazione tra strutture e progetti. Da Napoli al Regno Unito, il ponte è attivo, grazie all’intesa stretta tra Università di Nottingham e Distretto Aerospaziale della Campania. Al primo posto c’è lo sviluppo di progetti riguardanti la propulsione elettrica, vale a dire la complessa materia dell’utilizzo di motori a supporto della propulsione dei veicoli nello spazio. 

La collaborazione nasce a seguito di un incontro di una delegazione dell’università inglese nella nuova sede del Distretto presso Città della Scienza, propiziata da Pierfrancesco Valentini di Castromediano, console onorario della Gran Bretagna e dell’Irlanda del Nord, nonché direttore generale dell'università di Nottingham in Italia, che ha dichiarato: «Ringrazio il DAC, nella persona del presidente professor Luigi Carrino, per aver ospitato la delegazione dell’università di Nottingham, composta dal professor Serhiy Bozhko e dal dottor Hitendra Hirani, i quali hanno avuto l’opportunità di presentare l’iniziativa UNIT con l’obiettivo di mettere a disposizione del comparto aerospaziale le competenze relative all’utilizzo della propulsione elettrica sviluppate negli ultimi anni, grazie alle numerose collaborazioni con università, centri di ricerca ed aziende Campane. UNIT rappresenta un‘ opportunità irripetibile per creare sinergie e contribuire allo sviluppo industriale del sistema aerospaziale italiano». 

«È stata una opportunità di notevole importanza per iniziare a costruire sinergie tra la Università di Nottingham ed aziende aerospaziali del territorio campano. Siamo al primo di numerosi incontri nei quali saranno approfondite le modalità di collaborazione, con specifico riferimento al trasferimento tecnologico delle competenze relative a tematiche di estrema importanza per il futuro dell’aviazione, quali la propulsione elettrica, l’automazione dei processi aeronautici manifatturieri, e molto altro» hanno detto Beniamino Guida, CTO di UNIT, insieme al professor Bozhko e al dottor Hirani.

«La collaborazione con l’Università di Nottingham ci consente di avviare una utile sinergia con una istituzione storica del Regno Unito, fondata nel 1881, con una rinomata tradizione di studi nel campo aerospaziale. Alla base della ipotesi di partnership c’è il tema della propulsione elettrica, determinante in epoca di transizione ecologica, per la quale l’università di Nottingham ha già dato vita ad un importante spin-off. Va rimarcato che lo stesso ateneo si è distinto per lo studio di nuovi materiali in grado di regolare la propria temperatura in base a quella esterna, il cui impiego è destinato a migliorare le prestazioni delle capsule aerospaziali impegnate a resistere al meglio alle forze aerodinamiche, vale a dire di fasi in cui un velivolo rientra o abbandona l’atmosfera terrestre o di capsule spaziali lungamente esposte alle radiazioni solari» conclude il presidente del DAC Luigi Carrino.

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Il Distretto Tecnologico Aerospaziale della Campania – DAC S.c.a.r.l.  è stato costituito il 30 maggio 2012, nell’ambito del Programma Operativo Nazionale “Ricerca e Competitività”, con il preciso obiettivo di stimolare la collaborazione tra centri di ricerca, università e aziende in Campania per creare concrete opportunità di business e continue occasioni di crescita e innovazione. Attualmente, considerando anche le aziende che aderiscono ai consorzi soci, vi partecipano 188 soci, tra diretti e indiretti, tra cui grandi, piccole e medie imprese, centri di ricerca e università: 24 grandi imprese, 19 centri di ricerca e 145 PMI. Dal 2012 al 2021 è variato il numero dei soci diretti e il capitale sociale del DAC.  I soci diretti sono passati dai 29 del 2012 ai 74 del 2021, arrivano a 188 se si considerano anche quelli indiretti, e il capitale sociale è cresciuto da 492.500 a 827.500 euro. Luigi Carrino è stato riconfermato alla guida del DAC per il quarto mandato lo scorso maggio 2021.

Nel sistema economico della regione Campania la filiera produttiva aerospaziale riveste un ruolo di primissimo piano rappresentando un elemento di sviluppo del territorio campano sia in termini di presenza industriale sia per l’elevato contenuto delle conoscenze tecnologiche Il volume d’affari dell’aerospazio in Campania è stimato in 2.8 miliardi di euro con un numero di dipendenti pari a circa 13.000.

La Campania da sola esprime una quota del 22% sul mercato nazionale. Il DAC ha attivato 57 partenariati a guida industriale con proposte di progetti di ricerca per oltre 300 M€. Sono complessivamente 30 i progetti attivati per oltre 134 M€, 20 completati per oltre 81.6 M€ (61%) e 10 in corso per un totale di 52.4 M€ (39%). Otto progetti sono in corso di valutazione. Sono quattro le piattaforme tecnologiche di riferimento e i relativi gruppi di lavoro sulle quali opera il DAC: Ipersonico, Urban Air Mobility, Aviazione Commerciale, Nano e Micro Satelliti.

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