Urbain Air Mobility: l'intesa Dac-Gesac dà il via ai test delle prime “auto-volanti” in Campania

Mezzo a 4 posti capace di volare a 100 km orari e ad un’altezza di 500 metri

Urbain Air Mobility: l'intesa Dac-Gesac dà il via ai test delle prime “auto-volanti” in Campania
di Emiliano Caliendo
Mercoledì 23 Novembre 2022, 10:17 - Ultimo agg. 19:55
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Atterrare con un normale volo di linea all’aeroporto di Napoli Capodichino per poi recarsi a Capri o agli scavi di Pompei non in taxi, ma con un drone dotato di motore elettrico, del tutto somigliante a un’automobile volante, di quelle viste mille volte nei film di fantascienza. Sogno futuristico? No, in realtà è la visione di trasporto aereo che potrebbe concretizzarsi entro un decennio grazie al protocollo sottoscritto dal Distretto Aerospaziale della Campania (Dac) e di Gesac, la società che gestisce gli aeroporti di Napoli e Salerno.

Un accordo finalizzato alla ricerca e allo sviluppo dell’industria del trasporto aereo, in particolare dell’Urbain Air Mobility (Uam), e che è stato presentato questa mattina proprio presso l’aeroporto del capoluogo partenopeo. «Finalmente la Campania ha un aeroporto per testare i suoi prodotti aeronautici», ha annunciato il presidente del Distretto dell’Aerospazio campano, il professore Luigi Carrino

La Uam è infatti già una realtà: l’anno prossimo sarà effettuato a Capodichino il primo test di un velivolo elettrico a decollo e ad atterraggio verticale. Un mezzo a 4 posti, con eliche interne, capace di volare a una velocità massima di 100 km orari e ad un’altezza massima di 500 metri. Un velivolo la cui prospettiva futura è quella di essere utilizzato come mezzo di trasporto pubblico, alla stregua di un taxi e con i medesimi costi.

Per la realizzazione del progetto, il Dac ha partecipato e vinto un bando regionale che copre al 70 per cento gli investimenti mentre la restante parte sarà investita dalle imprese che compongono il Distretto. E se il DAC ha offerto il know-how per la produzione di questa auto volante, chiamata Diva (DIstruptive Vertical high density thrust Hdt Autoplane), toccherà a Gesac invece cooperare come partner industriale per fornire tutto il supporto necessario per l’introduzione di questo tipo di mobilità, affrontando le tematiche relative alle autorizzazioni e alla regolamentazione del servizio, regole e modalità di condotta del volo, oltre che alla valutazione della domanda su specifiche direttrici di traffico come la Salerno-Capri. 

In primo luogo, infatti, i veicoli elettrici ad atterraggio e decollo verticale (eVtol) necessiteranno di un'infrastruttura adeguata per il loro impiego. Per tale motivo bisognerà costruire i cosiddetti “vertiporti”, hub per gli atterraggi/decolli verticali, cioè delle piattaforme multiservizio dedicate a droni merci e passeggeri (stazioni di salita/discesa dei passeggeri, di carico/scarico merci, di cambio batterie, di intervento in caso di problemi tecnici al drone). Poi servirà la regolamentazione di questo nuovo traffico veicolare da parte del legislatore (nazionale ed europeo) e da parte dell’Enac, l’ente che a livello nazionale presiede l’aviazione civile. Quest'ultimo ha già definito una roadmap nazionale in cui sono stati definiti tre livelli di maturità (Aml, Advanced Air Mobility Maturity Level) che dovranno essere raggiunti al termine delle diverse ondate di sviluppo, relative ai periodi 2021-2023, 2024-2026 e 2027-2030, e che prevedranno l’implementazione delle attività individuate dalla Roadmap con un approccio continuativo. Insomma, quasi un decennio di test e dimostrazioni con lo sguardo al 2030, anno in cui si auspica che questi super droni elettrici e a bassissimo impatto ambientale possano effettuare operazioni di media complessità su tratte dedicate. «Dobbiamo guardare con fiducia al cielo delle nostre metropoli – ha detto il presidente del Distretto Aerospaziale della Campania Luigi Carrino – che presto potrà avvalersi di droni passeggeri e merci a motore elettrico, senza inquinamento e a basso costo. Puntiamo a soluzioni di mobilità integrata e allo sviluppo di innovativi modelli di business in tema di servizi logistici integrati del territorio, conformi alla strategia Zero-Carbon della Ue.

Il futuro della mobilità non dovrà essere sostenibile solamente a livello ambientale, ma potrà proporre un'alternativa valida rispetto alla strada, specialmente in ambito cittadino, dove il traffico raggiunge ormai livelli di congestione sempre maggiori». 

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A partire dal 2024, l'aeroporto per i test sarà quello di Salerno, più adatto a questo di tipo di sperimentazioni rispetto al più trafficato aeroscalo di Capodichino. Lo conferma l’amministratore delegato della società di gestione dei due principali aeroporti campani, Roberto Barbieri: «Gesac è attiva nel campo della ricerca della Mobilità Aera Urbana attraverso una cooperazione con l’azionista 2i Aeroporti, con Sea e con Skyports (leader a livello mondiale nello sviluppo di vertiporti), volta a sviluppare in Italia le infrastrutture dedicate alla Mobilità Aerea Urbana, i c.d. vertiporti, con particolare focus sulle regioni in cui sono presenti gli aeroporti del gruppo, tra cui – oltre a Napoli – Milano, Olbia, Alghero, Torino e Trieste. L’accordo con il Dac getta le basi per lo sviluppo del settore in Campania, grazie anche alla presenza dell’aeroporto di Salerno che rappresenta un eccellente ambiente di test, sia per la sua posizione geografica, sia perché, una volta terminato, sarà in grado di offrire le migliori soluzioni logistiche e tecnologiche richieste da questo nuovo segmento di mercato».

Adesso, la sfida per l’aeronautica italiana – di cui quella campana costituisce da sola oltre il 22%, con circa 1,2 miliardi di euro di fatturato, oltre 12 mila addetti e circa 200 aziende operanti in Campania  – è arrivare prima del settore automotive nello sviluppo della Uam. Perché, come ricorda Carrino: «Ci stanno lavorando tutti nel mondo sia in campo aeronautico che in campo automobilistico. Toyota, Hyundai e altre compagnie hanno già ordinato centinaia di questi mezzi e si pensa che entro il 2027, 2028 inizieremo a vederne già un po’ in giro». Chi vivrà, vedrà. Anzi volerà.

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