Industria 4.0, perché ora o mai più
Salatino: Ecco il bando per le pmi del Sud

Industria 4.0, perché ora o mai più Salatino: Ecco il bando per le pmi del Sud
di Cristian Fuschetto
Giovedì 19 Novembre 2020, 20:40 - Ultimo agg. 22 Marzo, 12:34
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«Non ho mai visto niente del genere, le agevolazioni per le imprese che intendano investire in innovazione non sono mai state così numerose». Ad affermarlo è Massimiliano Navarra, responsabile Leasing Region Sud UniCredit nel corso della tavola rotonda su “Industria 4.0: Casi vincenti e le nuove opportunità di finanziamento”, tenuta in modalità digitale oggi giovedì 19 novembre 2020, nell’ambito della XIV edizione del Premio Best Practices per l’Innovazione in programma oggi e domani (qui il link per seguire la diretta). Promossa da Confindustria Salerno, l’iniziativa ha guadagnato negli ultimi anni una posizione di rilevo nello scenario nazionale dell’innovazione, non a caso in un anno particolarmente complesso come questo sono 106 i progetti in gara, con 26 aziende e 80 startup suddivise in tre categorie: digitalizzazione, design e industria 4.0.

E di accelerazione sulle potenzialità inaugurate a favore dell’industria 4.0 a trazione campana si è discusso nel corso della tavola rotonda introdotta a coordinata da Edoardo Imperiale, direttore generale del Campania Digital Innovation HUB, cui oltre a Navarra hanno partecipato Marco Gambardella, presidente Gruppo Giovani Imprenditori Confindustria Salerno, Piero Salatino, Presidente MediTech, e Leopoldo Angrisani, componente del Comitato tecnico di MediTech.

PROGETTI INNOVATIVI, AL VIA IL BANDO MEDITECH
Ad accentrare il dibattito il recente bando lanciato dal Competence Center di riferimento per la Campania e la Puglia. Il bando, diretto a progetti di innovazione, ricerca industriale e sviluppo sperimentale in tema di tecnologie abilitanti 4.0, prevede un finanziamento di due milioni di euro e, considerato che il contributo può arrivare al massimo al 50% del valore del progetto, saranno attivate iniziative del valore pari ad almeno 4 milioni di euro.

Anche nell’ottica di una possibile contaminazione tra settori il bando favorisce più filiere. Nello specifico è rivolto a progetti dei settori Aerospazio, Automotive, Ferroviario, Cantieristica navale, Costruzioni edili e civili, Farmaceutico – Salute, Agroalimentare, Energia, ICT & Services, ai quali si aggiunge una categoria dedicata alla ricerca di soluzioni innovative per far fronte all’emergenza sanitaria legata al Covid-19. Ciascun progetto finanziato dovrà tendere alla realizzazione di un prodotto, servizio, processo, modello di business industrialmente utile, prevedendo un livello di maturità tecnologica (“Technology Readiness Level” o “TRL”) in un intervallo tra TRL 5 e TRL 8 e raggiungendo, comunque, al termine delle attività un livello pari almeno a TRL 7.

I progetti devono avere una durata pari a 12 mesi.

SALATINO (MEDITECH): PASSARE DAL PROBLEM SOLVING AL PROBLEM SETTING 
«SI tratta del nostro primo importante atto concreto a sostegno dell’ecosistema produttivo. È fondamentale accostarci al mondo imprenditoriale – ha sottolineato Piero Salatino, numero uno del Competence Center del Mezzogiorno – anche quello di granularità piccola, e per questo la collaborazione con il Campania Dih è stata e sarà ancora più essenziale in futuro. Io credo che le imprese, soprattutto quelle più piccole, vadano aiutate sul fronte dell’innovazione non solo nella risoluzione di problematiche ma nella stessa capacità di individuarle. Si tratta di passare dal problem solving al problem setting».

«Di solito – ha aggiunto Leopoldo Angrisani, componente del comitato tecnicno-scientifico di MediTech – le misure a sostegno dell’innovazione delle imprese o di particolari filiere prevedono delle premialità per chi coinvolge anche delle Pmi, ma mai si è ritenuto di riservare proprio alle pmi il ruolo di capofila».

Sui nuovi prodotti bancari a sostegno della modernizzazione delle imprese si è soffermato Massimiliano Navarra, che ha illustrato in particolare il leasing finanziario. «È un prodotto snello, in grado di soddisfare le richieste di aziende e di professionisti con servizi su misura. Oggi per le pmi rappresenta il 45% delle fonti di finanziamento a lungo termine». Navarra snocciola una serie di dati anche sulla cultura del possesso che, rispetto a quella dell’uso, continua a dominare tra le imprese italiane. «Serve un cambio di paradigma in Francia, Germania e nel Regno Unito l’uso del bene supera il 50%, mentre Italia è fermo al 25%». E infine invita gli imprenditori ad approfittare sia dei diversi pacchetti di misure a sostegno della transizione 4.0 dei processi produttivi, «mai così appetibili».

Gli fa eco Marco Gambardella, presidente Gruppo Giovani Imprenditori Confindustria Salerno. Il piano lanciato nel 2016 dal ministro Carlo Calenda è stato un successo, tant’è che nei due anni in cui è stato accantonato il livello di investimenti e di occupazione si è ridotta di molto. Ora il Piano Transizione 4.0 torna sulla giusta strada, si tratta di un piano ambizioso. I macchinari ci sono, ma bisogna ora collegarli tra loro attraverso azioni di big service e big production». 

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