Da Napoli a Jinan, nasce
il Parco Tecnologico Sino Italiano

Da Napoli a Jinan, nasce il Parco Tecnologico Sino Italiano
Giovedì 28 Novembre 2019, 20:43 - Ultimo agg. 20:44
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Inaugurato oggi a Jinan dal Ministro della Ricerca italiano Lorenzo Fioramonti e dal Ministro della Scienza e della Tecnologia cinese Wang Zhigang il “Parco Industriale Sino-Italiano ad Alta Tecnologia”, centro destinato a ospitare imprese, startup, spinoff e aziende italiane coinvolte in partnership con realtà cinesi nonché a favorire la nascita di nuove relazioni in settori innovativi. Tecnologia quantistica, scienze della vita, industria farmaceutica e intelligenza artificiale i settori prioritari, così come indicato dai due ministri in occasione del taglio del nastro avvenuto nell’ambito della Settimana Cina Italia della Scienza, della Tecnologia e dell’Innovazione, la principale piattaforma di cooperazione di settore tra i due Paesi promossa da Città della Scienza di Napoli, tenuta quest’anno nelle città di Pechino e Jinan da lunedì 25 novembre fino a domani, venerdì 29 novembre.
 
«Sono già molte le aziende italiane interessate a incubarsi nel Parco Sino Italiano di Jinan – ha affermato il ministro della Ricerca e dell’Innovazione Lorenzo Fioramonti – e sono certo che il potenziale di questa struttura non tarderà a darci soddisfazioni. Sono già in atto importanti collaborazioni e i nuovi protocolli esecutivi offrono occasioni importanti per la nascita di progetti molto spinti anche nel segno della sostenibilità ambientale, tema diventato centrale nell’agenda cinese e da sempre caro al nostro Governo. In questo senso potremo dare in quest’area il nostro importante contributo nella nascita del polo delle scienze e della protezione marina. La Settimana Cina Italia conferma la sua portata strategica e di prospettiva nel rapporto dei nostri due Paesi, la nascita del Parco Sino-Italiano di Jinan in questa cornice ne è una testimonianza».
 
«Negli ultimi 10 anni sono state oltre 2500 le pubblicazioni su riviste scientifiche ad alto impatto nate da progetti congiunti italo-cinesi – ha sottolineato nel suo intervento Corrado Spinella, Direttore del Dipartimento di Scienze Fisiche e Tecnologie della Materia del Cnr e delegato presidente del Cnr – e sono in costante aumento, a testimonianza di un rapporto fertile e sano. Condividiamo obiettivi comuni e siamo consapevoli che la loro propensione alla crescita sostenibile è in linea con i nostri obiettivi. Anche la loro propensione al trasferimento tecnologico della ricerca di base ci candida a partenr ideale perché il Cnr può vantare molte connessioni con le imprese. Il Parco scientifico e tecnologico inaugurato a Jinan è dunque un’occasione essenziale per mettere a sistema le competenze e le potenzialità di questi due Paesi».
 
«Anche Città della Scienza avrà un ruolo centrale nello sviluppo e nella promozione del Parco Sino Italiano di Jinan – ha affermato Riccardo Villari, presidente di Città della Scienza, soggetto attuatore della Settimana Cina Italia dell’Innovazione – grazie all’accordo sottoscritto oggi stesso che ci vede in partnership con il Distretto di Zhangqiu. Città della Scienza si occuperà di supportare il Distretto nell’individuazione di soggetti accademici e imprenditoriali interessati ad avviare attività nel Parco. Oggi abbiamo compiuto un ulteriore passo nel già consolidato percorso di supporto all’internazionalizzazione dell’innovazione del nostro Sistema Paese».
 

Il distretto di Zhangqiu si estende su un territorio di 1719 chilometri quadrati per una popolazione di 1,5 milioni di abitanti. Ed è parte della Municipalità di Jinan, capoluogo dello Shandong, terza provincia cinese. Con un Pil annuo pari a 1/10 dell’intero importo dello Shandong, Jinan è uno dei nove centri finanziari in Cina e una delle prime 50 economie del Dragone. Ha una popolazione di 7 milioni di persone e registra elevati ritmi di crescita anche grazie a politiche focalizzate su sostegno a business legati ai settori S&T e dell’Intelligenza Artificiale, tanto da favorirne la nomea di “software city”. Insieme a Nanchino e Chengdu, Jinan è il terzo polo tecnologico in Cina.

Avviato lo scorso maggio, il Parco Tecnologico Sino Italiano ha già visto realizzarsi un primo padiglione. La pianificazione totale del parco copre un’area di 130 ettari per un investimento di 1,6 miliardi di euro. Il primo padiglione si compone di 24 edifici distribuiti su un’area di 13 ettari. Il Parco Tecnologico Sino Italiano sarà ultimato nell’aprile del 2020.
 
L’inaugurazione del Parco Sino-Italiano di Jinan è avvenuta nell’ambito della Settimana Cina Italia dell’Innovazione, che quest’anno ha visto  2000 delegati italiani e cinesi e circa trecento organizzazioni coinvolte in meeting, seminari, tavoli b2b dal 25 novembre a domani 29 novembre nelle città di Pechino e Jinan.

Promossa dai rispettivi Governi, la Settimana Cina Italia è coordinata per parte italiana da Città della Scienza e ha finora coinvolto più di 10.000 esperti in progetti di cooperazione e 5500 realtà imprenditoriali, favorendo circa 5200 azioni di trasferimento tecnologico e 620 accordi di cooperazione scientifica.

Numeri a cui si aggiungono quelli dell’edizione del 2019 con 140 incontri BtoB, 7 seminari sui temi della Ricerca e dell’Innovazione, oltre 90 interventi di Istituzioni, Centri di Ricerca e rappresentanti del mondo imprenditoriale e 36 stratup innovative selezionate nell’ambito della Best Startup Showcase Competition, che ha decretato le tre più promettenti per il mercato cinese.

Tra gli incontri di Pechino e quelli di Jinan sono stati 15 gli accordi bilaterali firmati tra i due ecosistemi della ricerca e dell’innovazione.
 
Sei i settori strategici della 10° edizione della Settimana Cina Italia: intelligenza artificiale e manifattura avanzata, smart cities e mobilità sostenibile, biomedicina, tecnologie per il patrimonio culturale e aerospazio. Tra le 300 le organizzazioni italiane presenti a Pechino e Jinan per la Settimana Cina Italia il CNR con 10 Istituti di ricerca, il Politecnico di Milano, il Politecnico di Bari, le Università de l’Aquila, l’Università di Foggia, la Federico II di Napoli, il Suor Orsola Benincasa di Napoli, l’Università del Salento, Università "Ca' Foscari" di Venezia, Università degli studi della Basilicata, l’Università di Firenze, l’Università del Sannio, Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli, l’Università Parthenope, Università di Bari Aldo Moro, l’Università di Bergamo, l’Università La Sapienza di Roma. 

Tra agenzie a e centri di ricerca: l’Agenzia Spaziale Italiana, l’IRCCS Istituto Nazionale Tumori Napoli, l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, Humanitas Research Hospital, l’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica.  E ancora, il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, l’Aseci - Associazione per lo Sviluppo Economico e Culturale Internazionale, l’Agenzia per l’Italia Digitale, Associazione Cluster Tecnologico Nazionale sulle Tecnologie per le Smart Communities, l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno.
 
A coordinare tutte le attività in programma, dai seminari tematici alle azioni di match-making è stata la Città della Scienza di Napoli insieme ai suoi partner cinesi.
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