Saggese e l'intelligenza artificiale
​applicata alla finanza negli Usa

Cervelli in fuga
Cervelli in fuga
Sabato 9 Ottobre 2021, 12:46
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SORRENTO – Negli ultimi 10 anni ha curato l’applicazione dell’intelligenza artificiale alla finanza. Portfolio manager presso vari fondi di investimenti (June Capital, Teza, Engineers Gate) gestendo più di 300 milioni di dollari in US equities e futures. Ultimamente, si è affacciato al sistema finanziario basato su valute decentralizzate, come bitcoin, blockchain. Una storia personale ricca di successi per Giampaolo-Giacinto Paolo Saggese, sorrentino doc, un cervello in fuga che vive da 19 anni negli Stati Uniti. «Secondo certe stereotipi, ho realizzato l’American dream, partendo da Sorrento – spiega Giampaolo Saggese -. Sono stato certamente fortunato: sono stato fortunato ad essere nato in Italia. Sono stato fortunato ad avere un’ottima educazione dal sistema pubblico Italiano. Sono stato fortunato ad essere ispirato dai grandi Italiani del passato. Di certo non sarei dove sono senza l’esempio dei miei genitori».

Ha frequentato il liceo classico Marone a Meta ed ha conseguito la maturità con 60/60 nel 1995. Nel 2000 si è laureato in Ingegneria elettronica all’Università di Napoli in 5 anni, con 110 e lode, e media del 29.7. Ha vissuto in Italia fino al 2002, precisamente fino al 11 settembre, l’unico giorno su cui c’erano posti disponibili su un aereo per gli Stati Uniti, quando uno dei professori napoletani gli prospettò l’idea di candidarsi per una borsa di studio per continuare a studiare negli Stati Uniti. «Su tutte queste cose non ho avuto alcun controllo – aggiunge Giampaolo Saggese - e devo ammettere di essere stato estremamente fortunato. Dopo questa fase, però, ho fatto tutto da solo e nessuno mi ha dato nulla senza che lo meritassi. Non ho avuto alcun favore da amici di famiglia o politici, non gestisco imprese che papa’ o nonno mi hanno lasciato senza che avessi alcuna qualificazione, non sono partito con milioni di dollari in eredita’ come alcuni self-made men e politici italiani».

High-tech, startups, innovazione, e le differenze, abissali, tra Italia e USA su questi temi.

«Ho un dottorato di ricerca in Electrical and Computer Engineering nel 2004 – sottolinea ancora Giampaolo Saggese - e sono stato un post-doctoral researcher all’ University of Illinois at Urbana-Champaign, USA per 2 anni.

Ho scritto una ventina di articoli accademici su computer arithmetic, crittografia, hardware testing e design e ho 2 US patents. Ho avuto un visto O1 dal governo degli USA assegnato a “Individuals with Extraordinary Ability or Achievement” e dal 2017 sono un cittadino americano. Ho lavorato in aziende di Silicon Valley dal 2005 fino ad oggi (Intel, NVIDIA, Synopsys). Sono stato uno dei fondatori di 4 start-ups, una delle quali e’ stata acquisita per $24 milioni di dollari, altre acquisite per somme minori. Ho avuto finanziamenti da venture capitalists americani per più di 5 milioni di dollari. Nelle mie startups, ho assunto e diretto più di 100 tra ingegneri, fisici, e matematici».

Progetti, programmi. «Non ho alcun interesse nel farmi pubblicità – conclude Giampaolo - non sono vano, non ho un account su Instagram o su Facebook. Piuttosto, sarei interessato a dare la mia prospettiva sulle differenze che ci sono tra l’America e l’Italia. Sarei stato interessato ad aprire una startup nel Sud Italia. Sono sicuro che ci siano persone eccezionali in Italia: ne ho conosciute tante quando ero in Italia e ancora di piu’ qui da transfugo. Capisco che potrebbe essere piu’ per motivi sentimentali e per convincermi che ho fatto quello che potevo fare per dare una mano. D’altra parte sono scoraggiato dalla burocrazia, arretratezza, provincialismo, miopia, non-meritocrazia Italiana che conosco benissimo e che e’ il motivo per ho lasciato indietro l’Italia 20 anni fa».

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