Dall'Hackaton alla scuola,
la Apple entra a Capodimonte

Dall'Hackaton alla scuola, la Apple entra a Capodimonte
di Paola Marano
Giovedì 4 Ottobre 2018, 16:43 - Ultimo agg. 17:08
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Il museo di Capodimonte apre per la seconda volta le sue porte alla maratona degli hacker con HackNight@Museum. Una due giorni, il prossimo 6 e 7 ottobre, che vedrà protagonisti giovani sviluppatori e creativi in una sfida di programmazione di app e soluzioni innovative per diversi settori: dal monitoraggio energetico, alla salvaguardia dell’ambiente, fino alla fruizione di una guida digitale al patrimonio culturale di un museo.

Se l’anno scorso la competizione aveva avuto luogo nel Cellaio del Real Bosco, stavolta invece le fervide idee dei talenti dell’innovazione prenderanno forma proprio all’interno del museo, nel Salone delle Feste della Reggia.

​La manifestazione -  promossa dalla Regione Campania, organizzata da Maker Faire Rome – the European Edition 4.0 e Sviluppo Campania - che torna a Napoli per la terza edizione, è l’occasione per sancire in maniera definitiva una collaborazione tra il museo di Capodimonte e l’Università Federico II, in particolare la Apple Developer Academy di San Giovanni a Teduccio. Per la prima volta in Italia infatti il colosso di Cupertino entrerà in un museo con un corso che prenderà il via tra circa due mesi annunciato dal direttore della Academy di San Giovanni Giorgio Ventre. Un foundation programe di poche settimane rivolto agli allievi dell’Accademia di Belle Arti con l’obiettivo di orientare l'interesse dei ragazzi sull'area dei beni culturali. Ma la partnership tra Federico lI in generale e il museo ha velleità più durature nel tempo: nei prossimi mesi infatti i due enti stipuleranno una convenzione per l’attivazione in 5 mesi di una scuola di specializzazione in digitalizzazione e nuove tecnologie per i beni culturali che nascerà nell’edificio Colletta del Real Bosco di Capodimonte.

«Hackaton è solo uno degli eventi che dimostra che stiamo puntando molto sulla digitalizzazione – sottolinea il direttore del Museo Sylvain Bellenger - il senso del museo è quello di rappresentare il linguaggio contemporaneo. Questa manifestazione non solo porta i giovani a Capodimonte, la nostra missione, ma anche un linguaggio che non si può più ignorare. La tecnologia è solo un supporto, è l'intelligenza che è racchiusa dietro che ci serve. E i giovani portano le due cose insieme: una tecnologia nuova, ma soprattutto un modo di pensare, vedere e considerare il rapporto con l'arte».
 


La sfida a suon di applicazioni e progetti innovativi avrà inizio alle 9.30 di sabato 6 ottobre. Alle 12 si darà il via alla maratona che si concluderà alle 15 di domenica 7 ottobre. Durante tutta la manifestazione i partecipanti saranno seguiti da un gruppo di mentor che avrà il compito di supportare i team dal punto di vista tecnico e di assisterli nello sviluppo dei progetti. Ogni promotore sceglierà poi il team che ritiene abbia soddisfatto i requisiti della propria Challenge. Le Challenge sono promosse dalla Regione Campania in collaborazione con Almaviva, Museo Real Bosco di Capodimonte, Cisco, Eni, Rfi, Procter & Gamble, Eni, WWF e Tim. Così sviluppatori, ingegneri, designer e startupper si cimenteranno nella progettazione di app che permettano a potenziali investitori di conoscere le opportunità derivanti dalle nuove zone economiche speciali o che facciano da mappa interattiva consentendo di individuare diversi punti di interesse storico artistico. Ognuna delle nove challenge avrà un premio da destinare al team vincitori: dai buoni Amazon per acquistare tecnologia e completare la propria soluzione fino alla possibilità di ottenere occasioni professionali.

«Molti dei ragazzi che hanno partecipato l’anno scorso alla manifestazione hanno poi trovato uno sbocco professionale all’interno delle aziende – ha spiegato Lorenzo Tagliavanti, presidente della Camera di Commercio di Napoli e promotore del Make Faire Rome – al momento abbiamo già 250 iscritti e speriamo di confermare i numeri della scorda edizione».

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