Napoli: a Capodimonte con il museo
la prima scuola di digitalizzazione

Napoli: a Capodimonte con il museo la prima scuola di digitalizzazione
Giovedì 11 Aprile 2019, 18:15 - Ultimo agg. 18:27
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Mostre di qualità, ma non solo. Capodimonte si prepara a cambiare pelle e ad ospitare numerose attività collaterali. Tra le altre un ristorante e la prima scuola di digitalizzazione dei beni culturali in Italia.

«Dopo la riforma Franceschini - ha spiegato il direttore di origini transalpine - Capodimonte è cambiata, è cambiata la missione perché è stato aggiunto il grande bosco di Capodimonte, il più grande bosco urbano d'Italia, un giardino storico nel quale ci sono diciassette edifici. Il ministro Bonisoli ha deciso di portare avanti questo masterplan. Già è aperto il giardino Torre il cui bando è stato vinto da una serie di imprese napoletane che ne faranno un ristorante meraviglioso a chilometro zero, con prodotti del giardino Torre. Quanto alla casa Coletta stiamo lavorando con la Federico II per avere diverse facoltà all'interno di Capodimonte. Una di queste è proprio quella della digitalizzazione, faremo la prima scuola di digitalizzazione dei beni culturali in Italia. È già aperta la scuola di formazione di coding della creazione delle applicazioni a Capodimonte. Una scuola gratuita - ha concluso - aperta a tutti i napoletani».

Il dibattito, condito da polemiche, sul mancato trasferimento dell'opera «Le sette opere di misericordia» di Caravaggio dal Pio Monte della Misericordia al Museo di Capodimonte è stato «una bellissima esperienza antropologica: ho imparato che in Italia l'arte è l'anima, e quando si tocca l'anima è sempre difficile». A dirlo è stato il direttore del Museo di Capodimonte, Sylvain Bellenger, che questa mattina ha presentato in conferenza stampa la mostra su Caravaggio ospitata nelle sale della Reggia borbonica fino al 14 luglio.
Nessuna amarezza per il mancato trasferimento delle Sette opere di misericordia, la pala di Caravaggio che resterà al Pio Monte, in pieno centro storico di Napoli: «Mi aspettavo di trovare difficoltà», ha confessato Bellenger. A Capodimonte saranno comunque ospitate opere di Caravaggio provenienti, ha spiegato il direttore del Museo, «dal mondo intero: dall'Inghilterra, una pittura arriva dal palazzo reale di Madrid dove non è visibile perché si trova nell'appartamento della famiglia reale spagnola». La mostra, ha aggiunto Bellenger, «è organizzata in un modo molto drammatico, quasi nel buio con l'illuminazione solo sui quadri. È una esperienza quasi caravaggesca, le sale sono organizzate sui temi dipinti da Caravaggio e che hanno influenzato la scuola napoletana».
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