Virus e distanziamento sugli aerei, il Cts è pronto alla stretta: uniformare le norme

Virus, il Cts è pronto alla stretta sugli aerei: uniformare le norme
Virus, il Cts è pronto alla stretta sugli aerei: uniformare le norme
di Francesco Malfetano
Lunedì 3 Agosto 2020, 00:21 - Ultimo agg. 13:15
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Dal 6 agosto regole uniformi per aerei, treni e bus. Il Comitato Tecnico Scientifico, come anticipato ieri dal Messaggero, dopo le polemiche sui convogli dell’alta velocità a capienza dimezzata e soprattutto dopo il pressing dei ministri Paola De Micheli e Roberto Speranza, giovedì si riunirà «per uniformare le regole su tutto il territorio nazionale e per tutti i mezzi di trasporto». Come trapela da fonti vicine al Cts, la discussione si concentrerà non solo sui treni ma anche sulle norme che riguardano gli aerei. «Fino a questo momento c’è stata confusione» ammettono. 

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Sul tavolo finiranno però tutte le varie misure anti-contagio. Quelle che, tra una proroga ed un’ordinanza, nel corso degli ultimi mesi si sono stratificate creando anche situazioni paradossali. Posti dimezzati sui treni dell’alta velocità ma convogli regionali zeppi e senza aria condizionata ad esempio. Aerei completamente pieni e regioni come Lombardia, Liguria e Piemonte che rifiutano il distanziamento sugli autobus. L’idea è quella di realizzare in tempi stretti una «revisione complessiva» delle disposizioni relative alla sicurezza. In pratica «meno deroghe regionali e regole più uniformi a livello nazionale», sempre nell’ottica di «voler evitare che la curva epidemiologica possa prendere a salire» Si cercherà quindi di modificare la situazione sui treni magari mantenendo bloccati i cosiddetti posti faccia a faccia ma consentendo quelli posizionati in fila. 

Una soluzione che, fermo restando il rispetto di alcune condizioni come la misurazione della temperatura dei passeggeri e l’obbligo di mascherina, porterebbe ad aggirare davvero il limite di riempimento attuale del 50 per cento. 

«Al momento c’è qualche contrasto tra le misure adottate - confidano - e invece è bene che le norme siano coerenti». Gli esperti quindi inizieranno a ragionare su un aggiornamento che ripulisca il campo dopo le fortissime polemiche dei giorni scorsi. Ovvero dopo che alcune deroghe al Dpcm del 14 luglio avallate dal Mit, avevano spinto Ntv e Trenitalia ad annunciare il ritorno al “tutto pieno” a bordo dei treni a lunga percorrenza a partire dal 31 luglio.
A biglietti venduti e viaggi programmati però, proprio per le riserve sollevata dal Cts sulla deroga alla norma del distanziamento di almeno un metro sui vagoni, è arrivata lo stop del ministro Speranza. Con un’ordinanza firmata sabato pomeriggio, gli uffici di Lungotevere Ripa hanno così ripristinato la capienza dimezzata e lasciato a terra almeno 8mila passeggeri. Ntv e Trenitalia infatti, loro malgrado, sono stati costretti a sopprimere o riprogettare numerosi convogli in partenza creando un disservizio notevole e scatenando la reazione dei due gruppi ferroviari che chiedono chiarezza. È evidente che gli aerei, nonostante spesso provengano da Paesi con indici di contagio decisamente più in risalita rispetto a quello italiano, risultino in qualche modo favoriti. 

«Oggi a bordo dei velivoli non c’è distanziamento e nessun posto vuoto - accusano dai vertici delle aziende ferroviarie - È vero che loro hanno dei filtri che sanificano l’aria, ma anche noi abbiamo un sistema di areazione adeguato e approvato dal Mit, con il vantaggio di poter utilizzare aria esterna e non solo il ricircolo». Proprio per questo giovedì finiranno sul tavolo le deroghe concesse alle compagnie aeree. «Anche se c’è un protocollo internazionale che il Comitato ha validato a maggio, noi possiamo intervenire sui voli nazionali e su quelli in arrivo nella Penisola». Tuttavia, prima di ogni mossa, «bisognerà valutare la situazione del momento» e sperare «che la curva non sia risalita». Magari giocare d’anticipo per evitare che ciò accada però, potrebbe essere una buona idea. 
 

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