Aereo perde i contatti con la torre di controllo: intercettato da un caccia Eurofighter sul Lago di Garda

Aereo perde i contatti con la torre di controllo: intercettato da un caccia Eurofighter sul Lago di Garda
Aereo perde i contatti con la torre di controllo: intercettato da un caccia Eurofighter sul Lago di Garda
Sabato 15 Giugno 2019, 12:57 - Ultimo agg. 23:57
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Scramble nei cieli tersi sul lago di Garda per un aereo che non rispondeva più ai richiami delle torri di controllo italiane. Come avviene in questi casi di potenziale pericolo, un caccia bisonico F-2000 Eurofighter dell'Aeronautica Militare, schierato presso la base di Istrana, in provincia di Treviso, sede del 51° Stormo, con compiti di sorveglianza dello spazio aereo, è subito intervenuto: nella mattinata di sabato 

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ha intercettato il Boeing 737 della Lauda Air che durante il sorvolo dello spazio aereo nazionale aveva perso il contatto radio con gli enti di controllo del traffico aereo (ATC). In realtà il caccia F-2000 è arrivato in vista del jet civile ancora più rapidamente del solito visto che si trovava già in volo per un’attività addestrativa quando, poco dopo le 10, ha ricevuto l’ordine di intercettare il velivolo bimotore  che aveva interrotto le comunicazioni.




Come previsto dalle procedure del sistema di difesa aerea, l'ordine è stato impartito dal CAOC (Combined Air Operation Centre) di Torrejon in Spagna, centro NATO responsabile della sorveglianza dell'area, in coordinamento con il Comando Operazioni Aeree (COA) di Poggio Renatico e gli enti della Forza Armata deputati alla sorveglianza dello spazio aereo nazionale e NATO.

L’intercettazione, guidata dal personale dell’11° Gruppo D.A.M.I. che ha fornito al pilota le informazioni necessarie, è avvenuta dopo pochi minuti nei cieli sopra il lago di Garda, dove il caccia F-2000 Eurofighter, appartenente al 36° Stormo di Gioia del Colle e schierato temporaneamente presso la base di Istrana, ha identificato il velivolo civile tramite VId (Visual Identification). Una volta accertato che non fosse in atto un’emergenza, lo ha scortato fino al confine dello spazio aereo nazionale, per poi tornare alla base.

L'Aeronautica Militare assicura senza soluzione di continuità, anche in tempo di pace, la sorveglianza dello spazio aereo nazionale tramite un sistema complesso ed integrato con quello degli altri paesi appartenenti alla NATO.
La catena di allertamento per questo tipo di eventi e per le violazioni dello spazio aereo prevede infatti che l'ordine di intervento immediato dei caccia ("scramble") venga impartito dal CAOC (Combined Air Operation Centre) di Torrejon (Spagna), l'ente della NATO responsabile del servizio di sorveglianza dello spazio aereo nell'area che integra le capacità di sorveglianza e controllo del 11° gruppo D.A.M.I. e 22° Gruppo radar.

Tre sono gli Stormi dotati di assetti Eurofighter, che l'Aeronautica Militare impiega per il servizio di Difesa Aerea: il 4° Stormo di Grosseto, il 36° Stormo di Gioia del Colle ed il 37° Stormo di Trapani, i quali alimentano a turno, secondo necessità, anche una cellula temporanea presso la base del 51° Stormo di Istrana. Da marzo 2018 inoltre, nel sistema di Difesa Aerea sono stati integrati anche i velivoli F35 del 32° Stormo di Amendola, che contribuiscono, con specifiche capacità operative e tecnologia di ultima generazione, alla difesa dei cieli italiani.
Nella catena di difesa aerea NATO fanno parte anche l'11° Gruppo D.A.M.I. (Difesa Aerea Missilistica Integrata) di Poggio Renatico (FE) e il 22° Gruppo Radar di Licola (NA), i cui controllori che hanno il compito di avvistare e identificare tutto il traffico aereo che opera nello spazio aereo nazionale e controllare gli assetti della Difesa Aerea per intercettare le potenziali minacce aeree.

L'Air Operation Centre nazionale svolge compiti fondamentali nell'organizzazione del servizio di difesa aerea ed effettua una costante attività di supervisione sul corretto funzionamento del dispositivo. Qualora si presenti una minaccia non militare allo spazio aereo italiano, l'IT-AOC riprende il comando dei velivoli intercettori affidati alla NATO, per la successiva azione di contrasto. Ciò avviene quando un velivolo civile in transito nello spazio aereo nazionale evidenzi una condotta anomala e, quindi, potenzialmente pericolosa per la sicurezza, oppure qualora necessiti di supporto aereo per problemi tecnici che ne compromettano la sicurezza del volo, come nel caso odierno, dovuto alla perdita di comunicazioni radio.
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