Era stato un dramma nel dramma. La morte di un ragazzino 13enne, stroncato da un arresto cardiaco proprio come accaduto al gemello anni prima. Entrambi erano affetti da una patologia cardiaca. Alessio Quaini è deceduto durante una gita scolastica l'11 aprile del 2014. Un caso finito in un'aula di tribunale con il pm di Brescia Carlo Pappalardo che ha chiesto la condanna a otto mesi per l'insegnante che era con il ragazzo, che è accusata di omicidio colposo.
LE ACCUSE
Per il consulente dell'accusa e per i medici che avevano in cura il ragazzino e che gli avevano impiantato il defibrillatore qualche anno prima in attesa di un possibile trapianto, salire i 40 gradini che portano alla sala civica del Municipio di Villanuova sul Clisi, comune della Valle Sabbia dove la classe di Alessio avrebbe dovuto seguire una lezione sulla legalità, è stato un ostacolo insormontabile. Per il pubblico ministero, la professoressa sapeva della malattia cardiaca del ragazzino e non doveva fargli fare quello sforzo.
L'INCIDENTE
Quel giorno di otto anni fa i primi a reagire furono proprio gli insegnanti che conoscevano i problemi di Alessio. I soccorritori arrivarono subito sul posto e provarono a rianimare il ragazzino, che morì poche ore dopo all'ospedale di Gavardo. Una notizia drammatica per i genitori Erica e Paolo, costretti a rivivere a distanza di pochi anni il peggior incubo per una madre e un padre. I coniugi hanno fondato «Fallo col cuore», un'associazione che si occupa di raccogliere fondi per varie iniziative «per non rendere vana la loro breve ma intensa esistenza». Il processo riprenderà il 28 settembre per le repliche e la sentenza. Solo a fine mese, dunque, si saprà se per il Tribunale di Brescia ci siano delle colpe sulla morte del 13enne bresciano.