Alice Neri, chi è Mohamed, il tunisino arrestato ripreso in auto con lei: l'ha vista al bar e l'ha seguita

Le telecamere dello Smart Caffè hanno ripreso Mohamed Bedoui Gaaloul mentre sembrava dirigersi verso l’auto di Alice Neri

Alice Neri, chi è Mohamed, il tunisino arrestato ripreso in auto con lei: l'ha vista al bar e l'ha seguita
di Mauro Evangelisti
Giovedì 15 Dicembre 2022, 07:28
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 «Il cadavere che avevamo trovato era sbriciolato, come in un forno crematoio» sospira nel corso della conferenza stampa la pm Claudia Natalini. Parla dell'inchiesta sull'uccisione di Alice Neri, 32 anni, la giovane madre trovata cadavere a Concordia, nelle campagne del Modenese, il 18 novembre. Era stata rinchiusa nel baule della sua auto che poi era stata bruciata. Ad oggi neppure è possibile sapere come sia stata uccisa Alice, ma l'indagine ieri ha avuto una svolta decisiva. A Mulhouse, in Francia, in mattinata è stato arrestato Mohamed Bedoui Gaaloul, 29 anni, l'immigrato tunisino che era ricercato da giorni per l'omicidio. «Possiamo dire finalmente - hanno spiegato il procuratore di Modena, Luca Masini, e i due pm Claudia Natalini e Giuseppe Amara - che l'amico con cui Alice Neri aveva trascorso la serata e il marito non hanno responsabilità». Per giorni, inevitabilmente, l'ombra dei sospetti aveva inseguito entrambi. Ingiustamente.
Come si è arrivati a Mohamed? Il lavoro dai carabinieri di Modena ha avuto un impulso notevole dall'esame minuzioso, frame dopo frame, di tutte le telecamere di sorveglianza della zona. Alice Neri aveva trascorso la serata allo Smart caffè insieme all'amico, un collega di lavoro. A tarda notte si erano salutati. E dal video emerge chiaramente che l'uomo era tornato a casa. Nel bar quella sera c'era anche Mohamed, che ha lanciato sguardi alla donna. Era uscito, ma attorno alle 3.30 è tornato in bicicletta allo Smart caffè. E una telecamera lo ha ripreso mentre si avvicina alla Ford di Alice, probabilmente la minaccia e la costringe a farlo salire. Forse con la forza ha provato un approccio sessuale che lei ha rifiutato. «Siamo convinti che lui sia l'ultima persona che ha avuto un contatto con Alice».

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Da quel momento non si sa più nulla della donna.

Ma alle 7 del mattino, in una zona di campagna molto isolata frequentata solitamente dal tunisino, la Ford viene data alle fiamme. Nel baule sarà ritrovato il cadavere. Cosa sia successo tra le 3.30 e le 7 del mattino ancora non lo sappiamo. Mohamed Bedoui Gaaloul fugge il giorno stesso all'estero. Poco tempo prima si era sposato con una donna greca, per questo le ricerche interessano anche la Grecia. Ma Mohamed in realtà va in Svizzera, più precisamente in una regione in cui il Paese elvetico confina con Germania e Francia. Sa di essere ricercato. Quando una settimana fa la giornalista della Gazzetta di Modena lo chiama al telefono, lui giura che è pronto a tornare, ad andare dai carabinieri, dice di non c'entra nulla con la morte di Alice, «so solo che quella notte una donna bionda mi ha dato un passaggio. Ora torno». Non è vero. Mohamed continua a fuggire da un paese all'altro, si fa ospitare da amici, si sposta in pullman e bus. Secondo gli investigatori va in Francia, poi in Svizzera, in Germania, fino a tornare in Francia, a Mulhouse, dove è stato catturato. I carabinieri lo cercano. C'è un mandato di arresto europeo emesso il 30 novembre. Si collabora con Eurojust, servizio di cooperazione internazionale, c'è il coordinamento con la polizia di Francia, Svizzera, Grecia, Germania e Olanda. «In altre due occasioni lo avevamo individuato ed eravamo andati a prenderlo, ma ci era sfuggito» spiegano gli investigatori. Al terzo tentativo, l'arresto: gli agenti del commissariato di Mulhouse, con la brigata di intervento di Strasburgo, lo trovano in un capannone. Non oppone resistenza. Anche gli uomini del Nucleo investigativo dei carabinieri di Modena hanno partecipato alle ricerche in Francia e Germania. Mohamed Bedoui Gaaloul sarà trasportato in Italia, oggi ci sarà la convalida dell'arresto. Ieri mattina i carabinieri hanno convocato in caserma Nicholas Negrini, il marito di Alice, che dovrà crescere da solo la figlia di quattro anni. Lo hanno fatto sedere e poi gli hanno detto: «Lo abbiamo preso».

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