Aperitivi a scrocco, poi la fuga ad Ancona: inseguiti e bloccati dal titolare che chiama i carabinieri

Tre giovani tra i 20 e i 25 anni non hanno saldato 90 euro

Aperitivi a scrocco, poi la fuga ad Ancona: inseguiti e bloccati dal titolare che chiama i carabinieri
Aperitivi a scrocco, poi la fuga ad Ancona: inseguiti e bloccati dal titolare che chiama i carabinieri
di Stefano Rispoli
Martedì 8 Novembre 2022, 09:19 - Ultimo agg. 09:21
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Hanno mangiato e bevuto, poi sono scappati senza pagare un conto da quasi 90 euro. Il titolare, però, si è accorto, li ha inseguiti e li ha riportati nel suo locale, in attesa dell’arrivo dei Carabinieri. Non hanno comunque sborsato un euro, sostenendo di aver pagato quanto dovevano. Peccato che il titolare non la pensi allo stesso modo: si è riservato la decisione di denunciarli.

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I fatti

La serata a scrocco ad Ancona  è finita male per tre giovani anconetani tra i 20 e i 25 anni che anche davanti ai carabinieri, domenica sera, continuavano a giustificarsi, dicendo di aver pagato regolarmente il conto, di poco inferiore ai 90 euro, dopo aver cenato e sorseggiato diversi drink da “O acqua o vino” di piazza del Papa. La parola loro contro quella di Sebastian Lombardo, uno dei soci della Raval Family che gestisce il locale. «Se ne sono andati senza tirare fuori un euro», sbotta il titolare che ai militari dell’Arma, intervenuti sul posto dopo la sua segnalazione, ha spiegato di aver rincorso i tre clienti infedeli fino a via degli Orefici, dove poi li ha fermati e li ha convinti a tornare indietro. Li aveva visti alzarsi di scatto dal tavolo. Ma invece di avvicinarsi alla cassa, i tre amici si sarebbero allontanati di soppiatto dalla vineria di piazza del Papa, che ha sostituito l’ex Ravaletto, nel tentativo di guadagnare la fuga, evidentemente per dribblare un maxi conto frutto della loro serata ad alta gradazione alcolica in cui non si sono fatti mancare nulla tra aperitivi e taglieri.

Speravano di non essere notati, e invece Lombardo si è accorto di tutto, li ha inseguiti e fermati. Ora c’è da capire se avrà intenzione di denunciarli, consapevole del fatto che non ci sono immagini né testimoni in grado di inchiodare con certezza i tre giovani alle loro responsabilità.

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