Armi all'Ucraina, quali invierà l'Italia? Tajani: «Il nostro Paese non fa parte del dibattito sui carri armati»

Il sistema italiano di difesa è fortemente richiesto da Kiev

Armi all'Ucraina, quali invierà l'Italia? Tajani: «Il nostro Paese non fa parte del dibattito sui carri armati»
Armi all'Ucraina, quali invierà l'Italia? Tajani: «Il nostro Paese non fa parte del dibattito sui carri armati»
Lunedì 23 Gennaio 2023, 19:36
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L’Italia, ha sottolineato Tajani a margine del consiglio affari esteri a Bruxelles, «non fa parte del dibattito sull’invio di carri armati in Ucraina», confermando che della questione si è discusso nella riunione dei 27 ma che proseguirà a livello bilaterale. «L’Italia ora si è impegnata con la Francia per la consegna di sistemi di difesa anti-missili e il lavoro prosegue in quella direzione», ha concluso il vicepremier. 



Le armi che arriveranno a Kiev

Kiev, intanto, continua ad insistere sulla necessità di ricevere carri armati, e anzitutto i moderni Leopard 2 tedeschi. Il capo dell'ufficio del presidente ucraino, Andriy Yermak, ha detto che «abbiamo bisogno di diverse centinaia di carri armati, non di 10-20. Il nostro obiettivo sono i confini del 1991 e la punizione del nemico che pagherà per i crimini».

La Polonia ha annunciato che chiederà alla Germania l'autorizzazione a inviare i Leopard 2 in
Ucraina. Lo ha annunciato il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki, dopo che ieri la ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock aveva dichiarato che Berlino «non si opporrà» ad una volontà polacca di inviare i tank a Kiev, sottolineando tuttavia che «per il momento» una richiesta di autorizzazione «non era stata posta» da Varsavia, tenuta a fare richiesta ufficiale alla Germania.

Per inviare i carri armati Leopard 2 in Ucraina «vogliamo comunque fondare un coalizione degli Stati, anche se la Germania potrebbe non starci dentro», ha detto Morawiecki, aggiungendo che la Germania dispone attualmente di 350 unità di Leopard 2  «attivi» e oltre 200 di questi sarebbero nei depositi. «Per questo motivo il Berlino potrebbe veramente aiutare all'Ucraina», ha incalzato Morawiecki, secondo il quale si tratta di una lotta in difesa della sicurezza e pace in Europa.

Intanto, la Bundeswehr ha iniziato il trasferimento dei primi due dei tre squadroni di sistemi missilistici antiaerei Patriot in Polonia. Lo riporta il quotidiano tedesco Welt. Da Gnoien (distretto di Rostock), sono partiti tre convogli
con 40 veicoli e 150 soldati, scrive il giornale. I sistemi antiaerei saranno schierati nelle vicinanze della città di
Zamość, nel sud-est della Polonia, dove i convogli dovrebbero arrivare mercoledì pomeriggio. Da lì sono circa 60 chilometri fino al confine ucraino e 110 chilometri fino alla città ucraina di Leopoli.

Lo scopo del trasferimento, ha spiegato la Bundeswehr, è proteggere lo spazio aereo della Polonia e rafforzare il fianco orientale della Nato. La Germania ha offerto alla Polonia sistemi di difesa aerea Patriot dopo che due uomini sono rimasti uccisi dopo che un missile è caduto in territorio polacco lo scorso novembre.
 

Nella stessa ottica, i Paesi Bassi invieranno otto caccia F-35 in Polonia alla fine di questo mese, ha dichiarato oggi il ministero della Difesa in una nota citata dalla Cnn. «Nei mesi di febbraio e marzo, quattro aerei da guerra saranno disponibili per la sorveglianza dello spazio aereo della Nato sull'Europa orientale, il cosiddetto Air Policing», ha affermato il ministero della Difesa olandese. «Gli altri quattro F-35 stanno partecipando a un programma di addestramento con gli alleati, le cosiddette attività di vigilanza. Questi addestramenti aumentano la prontezza della Nato sul fianco orientale e promuovono la cooperazione tra i vari Paesi della Nato». Il Ministero della Difesa ha dichiarato che gli aerei da guerra saranno in grado di rispondere in pochi minuti per intercettare un velivolo.

La Polonia è un membro della Nato e confina con l'exclave russa di Kaliningrad. Anche i Paesi Bassi hanno intensificato il loro sostegno all'Ucraina, annunciando l'intenzione di unirsi agli Stati Uniti e alla Germania per l'invio di un sistema di difesa missilistica Patriot a Kiev, come ha dichiarato il Primo Ministro olandese Mark Rutte durante un incontro con il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden alla Casa Bianca

 

L'Italia

Da parte sua, il ministro degli esteri Antonio Tajani ha spiegato che l'Italia «non fa parte del dibattito sull'invio di carri armati in Ucraina». Parlando a margine del Consiglio affari esteri, Tajani ha sottolineato che «l'Italia ora si è impegnata insieme ai francesi per la consegna di sistemi di difesa anti-missili e il lavoro prosegue in quella direzione». «Il Consiglio ha confermato l'atteggiamento di sostegno all'Ucraina e l'unità politica dell'Ue e faremo di tutto perché possa difendersi dall'aggressione russa e l'Italia farà la sua parte, fermo restando che l'obiettivo finale è quello della pace evitando però la resa dell'Ucraina», ha detto Tajani. «La linea è quella di dare una linea coesa da parte dell'Europa perché la divisione fa il gioco della Russia ma poi ci possono essere dei dettagli su cui ci sono differenze», ha aggiunto.

Cosa invierà l'Italia?

Intanto è in via di definizione il sesto decreto sugli aiuti militari all’Ucraina. L’Italia invierà missili antiaerei a Kiev. I dettagli saranno secretati. I tempi per il via libera da parte dell’esecutivo dovrebbero essere stretti. In occasione della riunione del Gruppo di contatto per la difesa dell’Ucraina a Ramstein, il ministro della Difesa, Guido Crosetto ha chiarito che l’Italia «è pronta a fare la sua parte». Il ministro ha poi confermato che confermato: «Il sesto decreto sulle armi da inviare all’Ucraina - ha spiegato - ci sarà, penso che sarà condiviso da quasi tutto il parlamento. Darà all’Ucraina la possibilità di difendersi dagli attacchi aerei».

Nel pacchetto dovrebbero esserci i missili terra-aria Samp-T, di fabbricazione italo-francese, essenziali per la difesa aerea dell’Ucraina per abbattere i missili russi e i droni forniti dall’Iran» ma anche «altre azioni a cui lavoriamo riservatamente». Si tratta di uno scudo dal cielo per proteggere le città dagli attacchi aerei e missilistici e carri armati, tank e mezzi per il trasporto truppe in grado di contrastare la controffensiva russa.

Sviluppato a partire dai primi anni 2000 nell’ambito del programma italo-francese Fsaf (Famiglia di Sistemi Superficie Aria), il Samp-T nasce dall'esigenza di disporre di un sistema missilistico a media portata idoneo a operare in nuovi scenari operativi.

L'attuale versione del Samp-T ha capacità di avanguardia nel contrasto delle minacce aeree e dei missili balistici tattici a corto raggio: intercetta velivoli nel raggio di 100 chilometri) e missili balistici tattici a corto raggio (entro 25 chilometri). Le forze armate italiane hanno in dotazione cinque batterie di questi sistemi, che sono già state impiegate sia in attività addestrative che operative, come quando una di queste fu schierata a Roma per sorvegliare i cieli della Capitale in occasione del Giubileo straordinario. Una sola di queste armi, completa degli stessi missili, costerebbe complessivamente circa 750 milioni. L’Italia dovrebbe sostenere circa un terzo della spesa per ogni singolo sistema. Il sistema di difesa è fortemente richiesto da Kiev.

Nel pacchetto di sistemi d’arma che saranno mandati all’Ucraina dovrebbero entrare anche i missili Aspide. Si tratta di missili terra-aria di vecchia generazione, che l’Italia non utilizza più. ​Lo Skyguard-Aspide è un sistema d’arma missilistico terra-aria a corta portata contro la minaccia aerea condotta alle basse e bassissime quote. Il sistema è costituito da una centrale di tiro e due lanciatori, denominati U2. È dotato di un'elevata mobilità tattica: lo schieramento di una unità di fuoco è possibile in pochi minuti. All’Ucraina andrà anche materiale civile, come gruppi elettrogeni, riscaldatori, tende e vestiario.

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