Como, bimba di 18 mesi morta in casa: arrestato il compagno della madre. «L'ha violentata e picchiata»

Como, bimba di 18 mesi morta in casa: arrestato il compagno della madre. «L'ha violentata e picchiata»
Como, bimba di 18 mesi morta in casa: arrestato il compagno della madre. «L'ha violentata e picchiata»
Sabato 23 Gennaio 2021, 16:25 - Ultimo agg. 24 Gennaio, 00:47
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È l'ennesima storia dell'orrore e di violenza nei confronti di un bimbo quella per cui è morta la piccola Sharon, appena un anno e mezzo, e oggi è finito in cella il compagno della madre. Inizialmente sembrava un tragico infortunio, con la bimba che lo scorso 11 gennaio si era tirata addosso una stufetta appoggiata su un mobile-scarpiera. Ma poi da quel taglio sul labbro che ha allarmato mamma e nonna e dalle indagini coordinate dal pm di Como Antonia Pavan e dal procuratore Nicola Piacente è emerso un altro film. Così l'uomo, 25 anni, disoccupato e senza precedenti e che da venerdì scorso si era allontanato dall'appartamento della tragedia, a Cabiate, nel comasco, stamattina è stato rintracciato dai carabinieri a Lentate sul Seveso, in Brianza, ed è stato portato in cella. 

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Le accuse al momento sono maltrattamenti aggravati dalla morte della bimba - un'imputazione che potrebbe trasformarsi in omicidio - e violenza sessuale, con l'aggravante dell'età della vittima.

L'inchiesta inizialmente è stata iscritta come incidente domestico. Infatti, quel pomeriggio di 12 giorni fa, la piccola, in genere curata dai nonni materni, mentre era in casa come di rado accadeva con il fidanzato della madre, perde i sensi. Lui, avvertita la nonna, spiega che la bimba era stata colpita dalla stufa che aveva fatto accidentalmente cadere ma che, nonostante il colpo alla testa, aveva continuato a giocare per un paio d'ore. Ma la donna, che nel frattempo si era precipitata a casa della figlia per vedere cosa fosse accaduto, anche per via delle tracce di vomito sulla maglietta della nipotina, capisce che la situazione è grave. Sharon viene trasportata con l'elisoccorso all'ospedale di Bergamo, ma non ce la fa. Il giorno dopo muore.

I sospetti che il 25enne nascondesse qualcosa sono sorti quasi da subito: la madre della bambina non capiva il motivo di quelle lesioni sul labbro che lui cercava confusamente di giustificare attribuendole ad una caduta o ad un urto. Ma l'esito dell'autopsia e la relazione preliminare del medico legale hanno squarciato il velo su una vicenda ben diversa. La Procura ritiene che la piccina sia stata picchiata non solo il giorno prima di morire, ma anche in altre circostanze, quando - sempre secondo gli accertamenti - sarebbe stata anche violentata. Il gip comasco Andrea Giudici, alla luce dei gravi indizi di colpevolezza, ha accolto la richiesta dei pm della misura cautelare nei confronti dell'uomo che si trova ora in carcere e che martedì prossimo verrà interrogato.

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