Battisti dal carcere: «Ho 64 anni, sono malato e profondamente cambiato»

Battisti, prima visita del difensore in carcere a Oristano
Battisti, prima visita del difensore in carcere a Oristano
Martedì 15 Gennaio 2019, 13:40 - Ultimo agg. 16 Gennaio, 00:04
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Ha fatto le visite mediche di rito, i colloqui con l'educatore, il direttore del carcere, il cappellano e, soprattutto, già nel suo primo giorno da detenuto ad Oristano, Cesare Battisti, ha visto il suo avvocato, Davide Steccanella, appena nominato. I due hanno parlato per un'ora, un lasso di tempo troppo breve per «giudicarlo umanamente - ha dichiarato il legale -. Non lo conoscevo, l'ho visto per la prima volta». Toccherà a lui, che in passato ha difeso anche Vallanzasca, capire quale strategia seguire di fronte a un ergastolo per quattro omicidi. 

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«La pena va scontata per intero», osserva il ministro della Pubblica amministrazione Giulia Bongiorno. «Da quello che filtra, ho capito che probabilmente ci sarà una problematica afferente lo stato di salute», aggiunge. E in parte è anche la Bongiorno penalista a parlare. «Ormai è tutto finito, ho 64 anni, sono malato, cambiato», avrebbe detto da parte sua Battisti, in queste prime ore di detenzione, stando a quanto riferisce l'ex parlamentare sardo Mauro Pili. E ancora: «Mi dite in quale parte del mondo mi trovo?».

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Una frase indice di un certo spaesamento emerso già ieri, come raccontano gli uomini del Gom, il reparto speciale della polizia penitenziaria al comando di Mauro D'Amico, che ha preso in carico l'ex terrorista per portarlo nel carcere di Oristano. Nell'aereo diretto in Sardegna sono saliti quattro agenti della squadra del Gom - in tutto 10 unità - che ha gestito l'operazione. «Era stanco, spaesato, disorientato. Sull'aereo ha cercato di dormire senza riuscirci. Non ha parlato se non per chiedere più volte 'dove mi state portando?'».

Battisti non ha mai opposto resistenza. Con sé aveva la foto di uno dei figli saltata fuori durante la perquisizione personale. «Posso tenerla?», ha chiesto. La prassi non lo consente, ma la foto è stata presa in consegna dalla penitenziaria insieme ai pochi effetti personali e sarà tenuta da parte. A Oristano Battisti è in cella da solo, in regime di alta sicurezza, tenuto sotto stretta sorveglianza, anche per evitare eventuali atti di autolesionismo. Per sei mesi resterà in isolamento diurno: «Lo prevede la sentenza», specifica lo stesso Garante dei detenuti, Mauro Palma. Significa che non potrà partecipare alle attività con altri ristretti e anche nell'ora d'aria deve restare da solo. Possono fargli visita i parlamentari e lo stesso Garante.

Quest'ultimo al momento non ha in programma visite a Oristano, carcere visionato già due volte. Ma un richiamo lo fa: «Nei confronti di Battisti è stata compiuta un'azione di giustizia doverosa da parte dello Stato. Mi riservo però di verificare, e di valutare un intervento, se ci siano stati elementi di spettacolarizzazione». Anche l'associazione Antigone storce il naso. E la stessa rete dà segni di insofferenza: ha provocato una pioggia di critiche il video pubblicato su Facebook dal ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, che in tre minuti e mezzo con sottofondo musicale, riprende tutte le fasi del rientro di Italia di Battisti, compreso fotosegnalamento e rilevamento delle impronte digitali. I commenti sono di questo tenore: «rispetto per la dignità pari a zero»; «il punto più basso di uno stato di diritto»; «avete dato il palcoscenico ad un assassino»

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