Neonato morto per un'infezione, il ministero invia Ispettori e Nas a Brescia

Neonato morto per un'infezione, il ministero invia Ispettori e Nas a Brescia
Neonato morto per un'infezione, il ministero invia Ispettori e Nas a Brescia
Domenica 6 Gennaio 2019, 11:51 - Ultimo agg. 20:09
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Una madre che chiede verità, Regione e Ministero che mandano gli ispettori e l'ospedale che si difende. «Nessun caso di epidemia», dicono dal reparto di terapia intensiva neonatale degli Spedali civili di Brescia, dove sabato sera è morto un neonato, stroncato da un'infezione della quale ancora non si conosce la natura. Marco - questo il nome del piccolo - era venuto alla luce prematuro di trenta settimane lo scorso 4 dicembre.

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«Il 29 improvvisamente, proprio mentre stava migliorando ha accusato uno choc settico e nessuno ad oggi è stato in grado di dirci perché. Non attacchiamo, ma chiediamo di sapere», dice la madre del bimbo sul quale domani sarà eseguita l'autopsia disposta per chiarire le cause del decesso. Un bimbo morto pochi giorni dopo altri due compagni di stanza, anche loro prematuri. «Non sussiste alcuna relazione tra i tre eventi» spiega, in una nota, la direzione degli Spedali civili di Brescia. Sotto la lente di ingrandimento è finito lo stesso reparto chiuso l'estate scorsa per un focolaio epidemico di infezione/colonizzazione da Serratia marcescens che aveva ucciso un neonato.



«Non siamo davanti ad un nuovo caso come quest'estate» assicurano dall'ospedale dove confermano che ad oggi non si conoscono le accuse che hanno portato alla morte del piccolo Marco. «La morte è riconducibile alle complicanze di una grave infezione sistemica (sepsi), di origine ancora indeterminata, nonostante i molteplici esami microbiologici eseguiti», si legge nel comunicato. Nel frattempo il ministro della Salute Giulia Grillo ha inviato a Brescia i Nas e ha avviato l'ispezione ministeriale agli Spedali Civili.

«È necessario fare chiarezza per capire se ci sia correlazione tra i diversi casi», spiega il ministro della Salute, esprimendo ai genitori dei piccoli il suo cordoglio. «La verifica - ha spiegato il ministro - è necessaria per fare chiarezza sulla circostanza delle tre morti e lo dobbiamo a questi bambini che non hanno fatto in tempo ad affacciarsi alla vita, ai loro familiari che abbraccio in questo momento di dolore, e anche a chi lavora con impegno e serietà ogni giorno in una struttura eccellente com'è l'ospedale bresciano», ha concluso il ministro. Sulla vicenda è intervenuto anche Giulio Gallera, assessore alla sanità di Regione Lombardia che ha disposto una commissione d'inchiesta. «Al fine di avviare tutti i controlli necessari per accertare le cause dei tre decessi», ha detto l'assessore al Welfare del Pirellone. «Anche la direzione strategica dell'Asst degli Spedali Civili di Brescia - ha spiegato Gallera - ha avviato i controlli interni per fare chiarezza sui decessi. Da questi primi controlli è emerso che i quadri clinici rimandano a condizioni di malattia differenti e non appaiono correlati. Abbiamo, inoltre, dato immediatamente mandato all'Ats Brescia - ha concluso l'assessore - di attivare una Commissione d'inchiesta regionale al fine di avviare i controlli sulle procedure messe in atto».

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